Un appunto riservato con una serie di
“motivazioni per una riflessione in ordine all'opportunità di abolire la festività del Primo Maggio”. Sta scatenando una vera e propria bufera nei palazzi della politica italiana il documento, contenuto in una valigetta ventiquattr'ore che una telefonata anonima alla redazione romana dell'
Ansa segnalava nell'aiuola di piazza Venezia, che sarebbe stato redatto da dirigenti dei servizi di sicurezza e indirizzato a un funzionario del Viminale.
L'appunto, costituito da un unico foglio senza intestazioni, reca come destinatario un presunto
“dr. Vincenzo Capril c/o Segreteria di Gabinetto Ministero dell'interno”, nominativo che, ad una prima sommaria verifica con l'ufficio stampa del Viminale, non risulterebbe fra quello dei dipendenti e dei dirigenti del ministero. Tuttavia, il clamore suscitato dal suo contenuto e soprattutto dal suo ritrovamento a poche ore dalle tradizionali celebrazioni della Festa del lavoro, rischia di accendere la miccia della contestazione ad una vigilia di Primo maggio che appariva fino a ieri insolitamente sotto tono.
Questo il testo completo del documento:
Motivazioni per una riflessione in ordine all'opportunità di abolire la festività del Primo Maggio. Trattasi di:
- assembramento sedizioso e mai autorizzato dagli uffici del Vescovato di Roma, esclusivamente competenti in materia di concessione dell'uso del prato antistante la Basilica di S. Giovanni in Laterano, dove solitamente viene allestito l'imponente palco utilizzato per comizi e concerti per tutta la durata della manifestazione;
- manifestazione utilizzata, specialmente negli ultimi anni, allo scopo di dar voce a violente offese alla figura del Santo Padre e alla Chiesa Cattolica in generale;
- manifestazione dall'altissimo rischio sanitario, in particolare in questo periodo, per via del maggior pericolo di trasmissione dello sconosciuto virus proveniente dal Messico e più comunemente noto come “febbre suina”;
- iniziativa che storicamente si accompagna all'esibizione di bandiere, vessilli e simboli che, seppur ormai in disuso, richiamano alla memoria e inneggiano a concetti e ideologie di chiara matrice comunista e leninista, quanto mai pericolosi in questo periodo di ritrovata pax politica;
- manifestazione anacronistica e ormai molto poco avvertita dalla popolazione italiana, soprattutto in questo periodo di crisi economica in cui chi ha lavoro, ha molto poco da festeggiare e chi non ne ha dovrebbe essere di umore tutt'altro che incline alle feste di piazza;
- manifestazione che, a causa della crisi del mercato del lavoro provocata dalla suddetta crisi economica, cela risvolti fino ad oggi sconosciuti allo scrivente, come quello di una probabile violenta protesta da parte del popolo dei disoccupati contro quello dei lavoratori, con la possibilità di ripercussioni sociali a tutt'oggi imprevedibili;
- iniziativa che, anche dal punto di vista spettacolare, risulta palesemente impoverita, considerata la penuria di veline e attricette in circolazione dovuta in parte alla nomina alla carica di ministro di talune di esse e in parte alla candidatura di altre alle prossime elezioni europee.
Tanto si trasmette per le valutazioni di competenza.
Il presente racconto di fantapolitica, come altri in passato, è palesemente opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a nomi e istituzioni reali è puramente casuale.
Verso la cancellazione?
RispondiEliminaNon so.E' che si dovrebbe festeggiare l'ottenimento di un diritto.Le 8 ore lavorative.
Quanto si lavora invece???
Ho detto tutto.
Comunque, buon 1^ Maggio!
Arrivo in ritardo, cara Guernica, quindi mi auguro che il tuo Primo Maggio sia stato rispondente alle tue aspettative. A presto!
RispondiEliminabenvenuto Marcus, sentivo la mancanza di un post nuovo :(
RispondiEliminaoh, non ci avevo creduto... poi, quando ho letto della scarsita' di veline ho capito che E' TUTTO VERO!!!
RispondiEliminaEheheh!!!
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