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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Frammenti di vita coperti di polvere e di morte

E' ancora il momento dello shock. A distanza ormai di quasi ventiquattr'ore siamo ancora tutti senza parole. Gli occhi pieni di dolore e rovina, il cuore gonfio di sgomento e disperazione. Quel che ha travolto questa notte l'Abruzzo non è concepibile.

Mezza Italia, da questa mattina, davanti alla televisione. Le immagini, simili a tante altre viste tante volte, hanno sconvolto il mondo. Case e chiese e palazzi e strade distrutte e rase al suolo: visti dall'alto sembrano tanti piccoli presepi che una mano vigliacca e assassina si è divertita a sbriciolare.

Le voci e i volti di persone distrutte, affaticate, sofferenti. Il rumore delle pietre sollevate e passate di mano in mano per liberare uno squarcio di luce e d'aria per chi ancora potrebbe essere lì sotto. Le urla disperate dei sopravvissuti che reclamano chi non c'è più, gli strazianti lamenti che salgono da sotto resti di case, gli applausi calorosi che accompagnano il ritrovamento di un altro superstite estratto da sotto tonnellate di macerie.

Mezza Italia, da questa mattina, accorsa in Abruzzo. Mi vergogno di essere qui, seduto davanti alla televisione, a scrivere invece che a scavare. Vorrei essere uno di quegli uomini e donne che sono andati là a dare una mano, a curare e rincuorare, ad aiutare chi si è salvato, a distribuire pasti, medicine, coperte, a montare tende. A fare tutto quel che c'è bisogno di fare.

Grandi, grandissimi cuori di persone sempre disponibili e pronte: li vedi lì, a prendere a mazzate un muro con tutta la rabbia che hanno dentro; a sollevare pietre enormi per avanzare di un altro palmo verso qualcuno lì sotto, forse ancora vivo, forse già morto; ad organizzare un campo da adibire ora ad ospedale, ora a mensa, ora a dormitorio, ora a cimitero.

Quelli che fanno e quelli che guardano... Giuro, stasera mi odio!


Commenti

  1. ti ringrazio tanto per il mio link, ma c'è poco da gioire :( speravo si fermassero a solo 20 i morti come scritto ieri mattina nel post, e invece stamane sono oltre 150 :(:(:(:(:(:(

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  2. http://arrgianf.blogspot.com/2009/04/attualita-aumenta-il-numero-dei-morti.html ho messo dei numeri di telefono utili per donazioni.

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