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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Borse a tracoll...o!

Facciamo un'ipotesi. Facciamo che le Borse mondiali subiscano un tracollo come quello di pochi giorni fa. E mettiamo che questo si ripeta per due o tre giorni di seguito: non è inusuale, in economia, il verificarsi di un effetto domino sfiducia/paura/vendite che alimenta un circolo vizioso al ribasso. E' lecito immaginare, a questo punto, che più di un risparmiatore inizi a domandarsi se non sia il caso di prelevare il proprio denaro dal conto corrente prima che sia troppo tardi: penso soprattutto a pensionati, famiglie dove entrano un paio di stipendi, piccoli risparmiatori insomma. Così, dopo aver riflettuto, qualcuno comincia a presentarsi in banca chiedendo di ritirare i propri soldi: le banche, per lo più, chiedono in questi casi un paio di giorni di tempo.

Nel frattempo la voce inizia a girare: sai che Piero è andato in banca ieri? Ma dai, lo ha fatto anche mia sorella: dice che se non ritiri i tuoi soldi rischi di non riprenderli più... C'è il piano del governo... Sì, ma lo fanno con i nostri soldi... Salvano le banche dopo il fallimento di quelle americane... Insomma, la voce si sparge, l'allarme cresce, la paura serpeggia sempre più. E sempre più persone pensano di fare altrettanto e si recano in banca. Le banche, che da tempo conoscono il rischio e sanno quanto questo sia maledettamente reale, dopo aver onorato alcune delle prime richieste, iniziano a prender tempo: rimandano i clienti al giorno dopo e a quello dopo ancora, tentano rassicurazioni, insomma fanno di tutto meno che restituire il denaro ai titolari di conti correnti e libretti a risparmio.

D'altronde, non li hanno quei soldi. E non perchè ci sia la crisi dei mercati e delle Borse di cui si parla sui giornali e ai tg. Non li hanno perchè, ormai da tempo, di liquidità ce n'è ben poca: gli istituti immettono subito nel circuito bancario interno (leggi: i loro affari) i soldi che i clienti versano ogni giorno e che quindi non fanno neanche in tempo ad adagiarsi nei cassetti dietro i banconi che già non ci son più. Tutto il resto sono cifre battute sulla tastiera di un pc, sono numeri che non hanno più un corrispondente controvalore effettivo, sono ragnatele nelle casse. Quando la banca ti chiede un paio di giorni per un prelievo di poche migliaia di euro è perchè di denaro in contante non ce n'è e se lo deve far mandare. Ricordate che una volta non era così? E d'altronde, sono soldi nostri, che tu - banca - custodisci, dietro lauto pagamento, in un conto corrente che una volta era un forziere vero e proprio (basta leggere un romanzo come La cattedrale del mare per capire, con dovizia di particolari, come funzionavano le banche tra medioevo e rinascimento): cosa ti autorizza a negarmeli quando li rivoglio indietro?

Ma torniamo alla nostra ipotesi. Qualche litigio qua e là, qualche padre di famiglia disperato passa alle mani, qualche banca costretta a far intervenire le forze dell'ordine o la sicurezza. Dai e dai, ora la notizia che comincia a girare è che la gente comune non riesce a riavere i propri soldi e che da qualche parte gruppi di clienti stanno facendo sit-in dentro l'istituto, altri si sono presentati in massa per reclamare il denaro, minacciando cassieri e direttori di prenderselo da soli. Ricordate il celeberrimo film La vita è una cosa meravigliosa? Ecco, pensate a una reazione del genere, senza - ovviamente - il romanticismo di Frank Capra e l'ingenuità della metà degli anni '40.

Comincia così, con forze dell'ordine schierate a tutela delle banche e cittadini di ogni fascia sociale a reclamare i propri soldi. Gli uni di fronte agli altri, con gli amministratori delegati degli istituti in questione dimessi dai loro incarichi, scappati all'estero o già in galera. Fino al primo colpo di pistola...

Ah! Ovviamente si tratta solo di un'ipotesi strampalata...

Commenti

  1. Forse non si arriverà alle armi nella peggiore delle ipotesi da te descritta, ma di certo la situazione economica è sensibilmente più grave di quanto molti possano rendersi conto.La colpa è certo dell'ignoranza e superficialità delle persone senz'altro, ma anche e soprattutto da questa propaganda del falso nei media e dalla recidività dei ricchi e potenti a volerla per non mollare l'osso fino all'ultimo istante.Criminali sottoforma di pedine politiche, criminali dietro le quinte che, consci della loro fine imminente, comandano alle loro marionette, iniezioni di danaro inutili per far risalire davvero l'economia a medio e lungo termine ma buone soltanto a prendere del tempo nel medio.Il cambiamento economico d'altronde, a mio avviso è così imponente e unico nel suo genere, perchè affiancato da un altro cambiamento che è quello della fine dell'ignoranza da parte del populino che comincerà, dopo millenni, a camminare con le proprie gambine..... E' spiacevole solo pensare a quei poveracci che di colpo si ritroveranno con un pugno di mosche in mano anzichè i propri risparmi.E saranno tanti.La tua previsione è quanto mai realistica e fuori dal coro, c'e' solo da sperare a questo punto vista l'inevitabilità che sia il più presto possibile e il più breve possibile, almeno ci togliamo il dente.Borse a tracollo?Si, ma anche fine di un sistema che purtroppo per molti arriverà tra...capo e...collo!!!!!

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  2. Penso, tuttavia, che non sarà facile. Per niente. Te lo immagini andare dai tuoi genitori, dai parenti, dagli amici più cari e dire loro - tentando al tempo stesso di risultare convincente e sano di mente - che forse è meglio che vadano a ritirare tutti i propri risparmi dal conto perchè le banche stanno per fallire e, a parte i primi, dopo non ce ne sarà per nessuno? Come dimostrare loro che il rischio è altissimo? Che quanto riportano ogni giorno tg e giornali sono soltanto messaggi tranquillizzanti per prender tempo ed evitare, per l'appunto, l'assalto agli sportelli? Come convincerli che un intero mondo e le sue regole, da loro ben conosciute, stanno per essere stravolte? Come spiegare loro che se saltano le banche saranno possibili fortissimi disagi e probabilmente disordini sociali? E che con economie e stato sociale in crisi a livello planetario il rischio è quello dell'anarchia più totale? Non è per niente facile...

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