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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Il Lungo, il Corto e il Pacioccone



Il Lungo ha iniziato a scalpitare. E' normale ed umano, quando senti che è arrivato il momento di iniziare una nuova avventura per la quale senti il sangue scorrere nelle vene e l'adrenalina pervadere le vie nervose. Non vedi l'ora che inizi, tante sono le cose da fare e le idee in cantiere. C'è da rifondare un partito, il secondo più grande partito italiano; occorre stringere nuove alleanze e lanciare nuovi abboccamenti a destra e a manca, per trovare soggetti disposti a sentirsi ancora più Responsabili; bisogna ripulire gli angoli sporchi e, se possibile, svuotare qualche armadio da qualche scheletro, non tutti magari, ma alcuni sì. E così molli: molli psicologicamente e fisicamente, arrivi a mollare anche tutto ciò che fino a qualche giorno prima prendeva tutta la tua attenzione e la tua presenza. Stacchi inevitabilmente la spina e fremi e scalpiti, appunto, per attaccarla da un'altra parte. E' un turbine che travolge tutto e tutti. Anche i tuoi collaboratori, quelli che con te hanno condiviso laute remunerazioni, goduto di tanti privilegi nonchè di un esercito di funzionari ministeriali pronti a farsi in quattro: per loro e, indirettamente, per te. Ora anche costoro, questi animali da staff, si augurano di poter continuare a condividere oneri, ma soprattutto onori, in un altro Palazzo.

Anche il Corto ha iniziato a scalpitare. Per una volta, l'idea di lasciarsi alle spalle qualcosa di piccolo per qualcosa di molto, ma molto più grande è assolutamente accattivante e totalmente... totalizzante. La prima grande occasione di salire su un palcoscenico finalmente all'altezza delle sue aspirazioni, all'altezza di tanta gavetta istituzionale e di tanto ardore politico. L'occasione di mettere le mani su capitoli di spesa capienti il giusto, dopo tre miseri anni senza portafoglio. L'occasione per affilare finalmente gli artigli e la lingua su categorie e caste ben più probanti di quella di pochi sfigati lavoratori precari. L'occasione per dimostrare al capo supremo che le dimensioni non contano quando dietro a quella minuta apparenza c'è tanta buona sostanza. D'altronde se nella botte piccola c'è il vino buono, figuriamoci in una damigiana! E l'uomo non vede l'ora di mostrare a tutti quanto questo vecchio proverbio sia verità. Una sfida quindi, da far venire l'acquolina in bocca al vecchio socialista che ancora abita in lui. Da intraprendere costi quel che costi: costasse pure un succulento viaggio di nozze estivo, fin qui tanto atteso e programmato.

Il Pacioccone, invece, se ne sta in disparte. D'altronde lui è pacioccone solo per quella sua aria sorniona, non per altro. Anzi, quello che deve fare lui lo ama farlo al riparo da occhi e orecchie indiscrete, attorniandosi di pochi, pochissimi fidi e spesso lavorando fuori dai confini, dove gli capita di riscuotere più riconoscimenti che in patria. Certo, quando qualcosa non va, lui non se lo fa ripetere due volte e così la sua lingua guizza veloce e tagliente: al suo capo ha mandato a dire, per il tramite dei pm di Napoli che lo hanno sentito nei giorni scorsi, che non permetterà l'uso del 'metodo Boffo' contro di lui; al Corto ha voluto dedicare un unico ma ben preciso pensiero ("è un cretino!") quando questi ha voluto esprimere pubblicamente una volta ancora il proprio giudizio difforme sul suo operato macroeconomico; quanto al Lungo, il Pacioccone sa bene di poterselo 'pappare' in un sol boccone, investitura o non investitura, dall'alto della sua esperienza sulla scena politica e delle simpatie che gli italiani vanno confermandogli da tempo in ogni sondaggio su un'eventuale leadership. E così, tra una manovra economica e un aggiustamento di bilancio, un summit internazionale fra suoi pari e un vertice governativo per decidere se lasciare arrestare un paio di picciotti parlamentari, lui scolpisce e rifinisce la sagoma politica della sua 'cosa futura', di recente - e per sua stessa ammissione - rinominata in una "variante intorno alla parola Positivo". Pronto a reagire adeguatamente, stavolta, in caso venisse "lievemente messo fuori dal Governo e similmente ostracizzato nel/dal partito".

Ps: Grazie a Gigio che mi ha illuminato sull'uso del tethering!

Commenti

  1. Gianluigi18/7/11 19:04

    Mi piacerebbe sapere chi è lo SCERIFFO che sonnecchia pacifico sotto il porticato del Saloon. Ma soprattuto chi sono i BANDITTI che arrivano nella notte e la Banca voglion svaligiar... :)

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