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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

A un passo dal golpe?

Sul lodo-Alfano e la Costituzione, leggi anche:

In materia penale, a differenza del civile, confessare un fatto o accusare qualcuno di averlo commesso, o anche solo tentato, ha rilevanza se questo fatto è previsto dalla legge come reato.
Il nostro sistema prevede questo e nient'altro che questo. Punto e basta.

Ora accade che da qualche giorno siamo a conoscenza tutti quanti - cittadini, casalinghe, impiegati, giornalisti, poliziotti, negozianti... tutti quanti noi, insomma - di un fatto gravissimo accaduto alcuni giorni fa. Ne siamo a conoscenza perchè questo fatto è stato raccontato in tv, è stato riproposto da giornali e televisioni più e più volte ed è diventato di pubblico dominio. E chi lo ha riferito, di sua spontanea volontà, è una persona che ricopre, tra l'altro, un importantissimo incarico istituzionale, essendo il capo del governo.

Il particolare curioso e incredibile insieme è che, a distanza di una settimana da quella pubblica confessione, nonostante di quelle affermazioni si sia parlato e scritto in lungo e in largo, nessuno abbia avuto il coraggio di dire che quel racconto descriveva un fatto previsto dalla legge come ipotesi di reato. Anzi, come il più grave dei reati attribuibili alla più alta carica del Paese, il presidente della Repubblica. Di più: di una delle sole fattispecie criminose delle quali il capo dello Stato può essere chiamato a rispondere nell'esercizio della sua funzione istituzionale.

Questo reato ha un nome e la nostra Costituzione lo prevede all'articolo 90:

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

Non c'è terminologia che tenga. Non si può fare come con le prostitute, che quando ne devi scrivere con riferimento alla solita retata sulla via Salaria le chiami prostitute e, invece, quando ne devi scrivere a proposito di quelle che un tale racconta di avere portato (e pagato!) a Palazzo Grazioli improvvisamente si trasformano in escort!

In questo caso non puoi. Il fatto raccontato da Berlusconi durante la puntata di Porta a Porta del 7 ottobre scorso è chiarissimo nella sua gravità anti-istituzionale. Dice Berlusconi:

“Il presidente della Repubblica aveva garantito, con la sua firma, che questa legge sarebbe stata approvata anche nei comportamenti successivi e quindi, dato la sua notoria influenza sui giudici di sinistra, sul giudice che ha nominato lui, bastava che il capo dello Stato intervenisse, con la sua nota influenza di tutti i capi dello Stato sui componenti della Corte, e ci sarebbe stato uno spostamento di quei due voti che avrebbero fatto passare questa legge”.

Per Berlusconi, quindi, esiste una prassi quirinalizia ben consolidata secondo la quale il presidente della Repubblica influenza i giudici della Consulta. Una prassi “notoria”, dice lui; ma, ovviamente, del tutto extra-costituzionale, contraria ai dettami della nostra Carta e palesemente illecita, tanto da essere prevista come reato. Ora è anche ammissibile che tutti, nei palazzi della politica romana, ne fossero al corrente. Ma, come dimostra lo scandalo di Calciopoli del 2006, un conto è che tutti lo pensino ma nessuno lo dica; un conto se qualcuno lo racconta in tv.

Così, secondo il Cavaliere, Napolitano sarebbe dovuto intervenire, secondo tale prassi, per condizionare o tentare di condizionare il verdetto della Corte Costituzionale, assicurando così lunga vita al lodo-Alfano, con o senza la complicità di alcuni giudici della stessa Consulta, con o senza l'assenso dello stesso capo del governo. E’ un fatto certamente gravissimo di per sé. Ma è, anche e soprattutto, un reato punito dalla legge e per il quale il Parlamento può mettere sotto accusa il presidente della Repubblica, invocando il giudizio della Corte Costituzionale.

Invece, sono già passati nove giorni da quella pubblica denuncia e non è successo ancora nulla. Il filmato in questione - che riporto integralmente nel video in testa a questo post, comprensivo delle incredule esclamazioni di Rosy Bindi, l'unica del salotto ad accorgersi sul momento della incredibile gravità del racconto del premier – ha suscitato grande clamore per le polemiche politiche seguite alla famosa invettiva rivolta da Berlusconi alla Bindi (“Lei è più bella che intelligente”). Ma nessun giurista, nessun giornalista che ne abbia sottolineato la rilevanza criminale. E, soprattutto, nessun parlamentare dell’opposizione, nessun Di Pietro-Brancaleone da Norcia che si sia svegliato una mattina dicendo: “Cazzo, ma questo è un reato!”.

Ora, magari non sarà vero nulla e si tratterà di una bufala di Berlusconi, come Napolitano da giorni, a più riprese, va dicendo e scrivendo. Ma tu, onorevole deputato o senatore della Repubblica dell’opposizione, vuoi chiederti se stai assistendo al tentativo di qualcuno di far saltare il sistema? Non fosse altro, in caso negativo, che per “sputtanare” Berlusconi, le sue calunnie e la sua menzogna.

L'Alto Tradimento o l’Attentato alla Costituzione storicamente hanno spesso preceduto o profilato una successiva sovversione dell'ordine costituito. In questo caso, di quei principi fondamentali e di quei ruoli chiave dello Stato di diritto previsti dalla nostra Carta fondamentale. Se saltano i principi della Costituzione a causa dei comportamenti illeciti messi in opera da parte di chi, su quegli stessi principi, è chiamato a vigilare è il caos. O, per dirla con un termine più realista, siamo a un passo dal colpo di Stato.

Commenti

  1. Sono d'accordo. Sembra che in questo paese ci sia grande confusione circa il signoficato di alcume parole, tra cui quella di "reato" e "punibilità". E così c'è anche una grande confusione fra le scale di valori, tendendo a mettere in primo piano le escort e dimenticando altri e ben più gravi offese al popolo italiano ed alle sue leggi. Molti che disprezzano o se ne infischiano della Costituzione non ricordano più di aver giurato su di essa e reputano normale considerarsi e muoversi al di sopra delle parti. La legge non è uguale per tutti, questo si sa, eppure lo sforzo delle Istituzioni dovrebbe proprio essere quello di ristabilire e ridare credito a questo lineare e basilare concetto di uno stato evoluto. Ad un passo dal Golpe, fermi sul precipizio di un burrone di indifferenza assoluta, quella che dilaga fra chi ha ormai rinunciato a pensare. E' una specie di influenza di cui non sono nemmeno immuni chi si professa dell'opposizione e spero di sbagliarmi.
    Bel post, Marco^^

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  2. quando c'è la la dittatura la legge non sarà mai uguale per tutti ...

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  3. Per Daniela:
    A rifletterci bene, non esiste vaccino per questa influenza. La pandemia di questa nostra politica malata è ormai troppo diffusa. Occorrerebbe una duodenocefalopancreasectomia con trapianto al seguito. Ma poi ti chiedi: dove prendi un donatore sano? Ti volgi intorno e vedi il deserto di teste. E quelle teste buone (perchè ce ne saranno in giro) non sono conosciute, nè riconoscibili e quindi non potrebbero essere votate mai. Come se ne esce?

    Grazie per i complimenti!

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  4. Con la dittatura non hai più bisogno della legge: ci pensa il potere e il terrore! E comunque anche in democrazia non siamo tutti uguali, ma ci sarà sempre "qualcuno più uguale degli altri" (Animal Farm, George Orwell).

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  5. ti mando un bacio grande grande ciao amiconeeeeeeeeee

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  6. Avevo voglia solo di venirti a trovare Golpe o non Golpe...avevo solo voglia del 'mio' Marcus.

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  7. http://marianna-liberta.blogspot.com/

    HO APERTO QUESTO BLOG SOLO PER LA POLITICA ....CIAO BUONA DOMENICA

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  8. non ci avevo pensato al fatto che fosse reato anche cosi...

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  9. ..e la vicenda mesiano?

    siamo alla preparazione finale del golpe!

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  10. Per Nicole:
    Il tuo commento è un... golpe al cuore! Ti voglio bene, grande amica mia!

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  11. Per Marianna:
    Bene, più siamo e più ci divertiamo! Già iscritto e già vergato!Un bacio grande anche a te!!

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  12. Per arrgianf:
    Già, ma i padri fondatori lo avevano previsto. Forse conoscevano già con chi avrebbero avuto a che fare... EHEHEH

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  13. Per indie:
    No, Indie. Ci siamo cascati tutti: il golpe c'era già stato. E l'hanno fatto insieme alla mafia nel '92-'93...

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  14. Mi piacciono i Golpe al cuore...:)

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  15. Per Nicole:
    Quelli così belli anche a me! SMACK!

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  16. sicuramente Marcus.. se c'era ilfilm signori e signore buonanotte che ho postato sul blog che 20 anni fa avevano previsto le magagne del Premier :)

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