Nonostante il sospiro di sollievo di buona parte degli italiani, la decisione della Consulta di bocciare il lodo-Alfano ha provocato e continuerà a provocare pesanti strascichi sulle sorti del nostro Paese.
É innegabile, infatti, che la decisione dei quindici giudici abbia impedito una palese violazione di quel principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, la cui negazione avrebbe prodotto sciagurati effetti nefasti sia sul sistema giudiziario che su quello politico per molti anni a venire. É altrettanto innegabile, tuttavia, che le modalità di tale decisione e soprattutto le reazioni che essa ha innescato non facciano presagire nulla di buono.
Non è assolutamente tranquillizzante, infatti, che il supremo organo di tutela della nostra Carta fondamentale, chiamato ad esprimersi sulla forma del lodo-Alfano (legge ordinaria o di rango costituzionale), abbia contraddetto se stesso a pochi anni di distanza dalla bocciatura dell'analogo lodo-Schifani. La Costituzione è una e sempre quella e i principi che essa tutela sono gli stessi, a meno di interventi di modifica; così, analogamente, dovrebbe essere identica la valutazione dei giudici sull'applicazione delle garanzie a sua salvaguardia. E invece qui i casi sono due: o hanno sbagliato i giudici di allora, ritenendo sufficiente la legge ordinaria per il lodo oppure hanno sbagliato quelli che oggi hanno sanzionato la mancanza di rango costituzionale della norma. Delle due l'una: non si scappa. E un tale atteggiamento di doppiezza da parte del supremo organo a tutela della Costituzione non mi lascia certamente tranquillo per il futuro!
Allo stesso modo non può non lasciare interdetti la poca preparazione dimostrata in materia da un capo dello Stato che, in qualità di garante della Costituzione, ha il dovere di non promulgare leggi che ne violino i principi fondamentali. E non perchè un presidente non possa sbagliarsi (oggi si è distratto Napolitano, ieri Ciampi). Ma perchè è inevitabile chiedersi come possa aver potuto lasciar correre la palese violazione dell'art. 3 della Costituzione, quello che riguarda proprio l'uguaglianza (almeno sulla carta!) di tutti i cittadini davanti alla legge. Non una virgola nascosta in una piega del lodo, dunque, ma il macroscopico errore che lo sostanzia. E, anche qui, una simile distrazione non mi lascia certamente tranquillo per il futuro!
Poi c'è lo scontro Napolitano-Berlusconi, andato in scena pressocchè in diretta televisiva e quindi di fronte a tutto il Paese. Scontro istituzionale, come viene definito per le cariche ricoperte dai protagonisti, capo dello Stato e capo del Governo. Ma che di istituzionale ha avuto davvero ben poco. Con i due impegnati a sputtanarsi l'un l'altro e a rivelare, più o meno velatamente, accordi presi in vista della decisione della Consulta e poi traditi. Con i due che si sono quasi reciprocamente mandati a quel paese attraverso acidi comunicati stampa o concitate dichiarazioni urlate ai microfoni delle tv. Anche spettacoli di tal fatta non mi lasciano certamente tranquillo per il futuro!
Viene da chiedersi, inoltre, come sia possibile risanare una frattura del genere, dopo essere stata messa in bella mostra davanti alle telecamere di mezzo mondo. E poi Berlusconi ha anche il coraggio di dire che all'estero la stampa ci sputtana! Non stiamo parlando di due coniugi che, dopo aver fatto finta di sopportarsi per tutto questo tempo, hanno deciso di mandarsi al diavolo! Stiamo parlando delle massime autorità politiche del Paese, che influenzano la vita politica di tutta una nazione, con conseguenze dirette su tutti noi! Così, dopo aver preso a pesci in faccia il capo dello Stato per tutta la settimana, Berlusconi ha ricevuto da Napolitano lo schiaffo dell'assenza presidenziale ai funerali di Stato di Messina. Solo che quello schiaffo (di cui, all'atto pratico, non frega niente a nessuno!) è stato dato a tutti i familiari delle vittime dell'alluvione, declassati a sciagurati di serie B rispetto agli sfortunati italiani d'Abruzzo o di Viareggio che sono stati onorati di esequie di Stato alla presenza di tutte le massime autorità istituzionali! E questo teatrino fatto di infantili picche e ripicche non mi lascia certamente tranquillo per il futuro!
É chiaro che in un simile momento di debolezza istituzionale e con il Paese in sofferenza per i drammatici effetti della grave crisi economica mondiale, due sono gli scenari che destano preoccupazione: il rischio di un malcontento popolare che, nascendo dalla necessità di tirare avanti giorno per giorno, possa recepire e fare proprii rigurgiti mai sopiti di estremismo eversivo; il rischio di un governo forte che, con la scusa di sedare i fermenti dello stato sociale, comincia a limitare sempre più il campo delle libertà personali, fino alla nascita di un vero e proprio regime dittatoriale. E questo sì che non lascia tranquilli per il futuro!
Ecco che allora arrivano le bombe, come quella di questa mattina a una caserma di Milano. Attentati che possono trovare una ragion d'essere sia che vengano letti come "focolai dell'odio estremista tutt'altro che sopiti" per i quali "è bene non abbassare la guardia nella lotta al terrorismo"; sia che vengano considerati, in modo ben più sospetto, come l'ennesima dimostrazione che in Italia c'è spesso una "manina" sempre pronta a... dare una mano, in un senso o nell'altro, pur di distogliere l'attenzione. E questa, forse, è fra le cose che meno lasciano tranquilli tutti noi per il futuro!
ciao e grazie per le parole che hai scritto da me ....
RispondiEliminaPs ho iniziato un romanzo tramite web se ti va leggilo ora sembra un inizio sciocco ma poiiiiiiiiiiii!!!!!!!!
Per Marianna:
RispondiEliminaVolentieri, anche perchè con te non si sa mai dove si va a parare! EHEHEH
A presto!
Vamos a la rivolusion!???
RispondiEliminache ne pensi della legge BRUNETTA ?
RispondiEliminaio penso che sia l'unica cosa giusta che fanno te????
PS IL MIO BLOG NON SI AGGIORNA MA IO SCRIVO TRANQUI CAPITO BACIOTTO
http://ilblogdeglistudenti.blogspot.com/2009/10/diritto-il-lodo-alfano-e.html ho postato il mio pensiero sul blog. Assurdo questo premier.
RispondiEliminaPer Guernica:
RispondiEliminaVamos nel villaggio utopico fra le montagne? EHEHEH
Insisto, insisto...
Per Marianna:
RispondiEliminaNon la conosco bene. Ma se la filosofia è la stessa di quando ha iniziato... Il problema è sempre lo stesso: le valutazioni sul merito, a differenza delle sanzioni per il pubblico impiego, sono di matrice soggettiva, perchè dipendono sempre da qualcuno che segnala la bontà dell'operato di qualcun altro. E quindi siamo alle solite: gli amici degli amici degli amici andranno avanti!
Un bacio grande!
PS: ma dove trovo l'inizio del tuo romanzo?
Per arrgianf:
RispondiEliminaGrazie per il tuo contributo al dibattito. Vado e leggo!
Ciao!
è il 3°post il mio romanzo
RispondiEliminaPer Marianna:
RispondiEliminaGrazie!
è ancora il I° tranquillo ....poi vedrai ...e capirai!!!!!hihihihihhui
RispondiEliminaah be.. aspetto con ansia che fai il post sulla nuova battuta di Berlusconi sul ponte..
RispondiEliminaPure il ponte ci voleva già l'Italia è messa col culo per terra ora altre spese, altro che posti di lavoro PERDITE DI LAVORO STO STRONZO e quanno ce vo ce vo è !!!!!
RispondiEliminaCosa ne sarà di noi? Credo che mai niente rivoluzionerà qusto Paese.
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