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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

L'opportunità della crisi

C'è un insolito fermento nell'aria. Lo si avverte già da un po', ma negli ultimi tempi, forse, si è fatto più palese.

C'è voglia di reagire a una crisi economica mai troppo illustrata e approfondita e di non lasciarsi andare soltanto alla paura. C'è voglia di fare e di costruire per superare un ostacolo che le persone avvertono essere davvero duro e complesso. Così la gente si ingegna, si mobilita, si muove, armi e bagagli, con la prospettiva reale di spostare il baricentro delle proprie possibilità e di aumentare le chances di riuscita.

Non so se questo mio sentire sia comune ai più o se sia soltanto il miraggio che nasce dalla speranza e dall'ottimismo. Non pare anche a voi di avvertire un diverso modo di parlare, di agire, di comportarsi? Non vi sembra che ci sia qualcosa di diverso nella ordinaria quotidianità degli ultimi tempi? I modi delle persone, i loro sguardi, non vi sembrano più impegnati? Più desiderosi di cambiamento vero, di impegno vero, di solidarietà vera? Più aperti e attenti a non lasciarsi sfuggire nulla? Più pronti a recepire i primi segni di novità e di svolta e a fare immediatamente rotta verso di essi?

Anche la storia insegna che dalle crisi nascono le migliori realizzazioni dell'uomo. Le difficoltà solleticano l'istinto di sopravvivenza, aumentano le potenzialità dell'ingegno e ampliano la creatività e la voglia di fare che il benessere e il conformismo contribuiscono invece a reprimere. E' il solito concetto di azione e di reazione: quella sinusoide che caratterizza gli eventi umani contrapponendo i tonfi più gravi a picchi altissimi di civiltà e progresso.

E sempre, puntualmente, c'è stato un fermento sociale e culturale che è seguito a un periodo di crisi, di paura e di paralisi. Un impulso che deriva dalla voglia di vivere e di sopravvivere, di superare schemi ormai stantii per puntare a nuove forme di realtà. Una forza che spinge le persone a cambiare per migliorarsi e che spesso porta a scoperte inaspettate di se stessi fino a quel momento celati e a spunti capaci davvero di stravolgere, in positivo, la propria vita.

Magari sto volando lontano, trasformando semplicemente in parole un personale desiderio di cambiamento. Però, magari, non è così... e qualcun altro potrebbe sentire qualcosa di simile... e magari un altro e poi un altro ancora...

Commenti

  1. va be... a poco a poco si convive con la crisi...

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  2. E' vero. Ma si può convivere in tanti modi: ci si può adagiare (con le conseguenze che ne seguono) oppure si può prendere dalla difficoltà lo stimolo per cambiare. Ecco, la sensazione che avverto in questi giorni intorno a me (e forse parte da dentro ciascuno di noi) è proprio di qualcosa che si è messo in moto. A livello mentale, psicologico, giusto, sbagliato... non so. Ma qualcosa si sta muovendo.

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  3. si si sembra che qualcuno risparmi rispetto a prima, non sprechi.
    Cmq ho cambiato il template del blog, perchè quello prima non attirava troppi click :(

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