C'è un insolito fermento nell'aria. Lo si avverte già da un po', ma negli ultimi tempi, forse, si è fatto più palese.
C'è voglia di reagire a una crisi economica mai troppo illustrata e approfondita e di non lasciarsi andare soltanto alla paura. C'è voglia di fare e di costruire per superare un ostacolo che le persone avvertono essere davvero duro e complesso. Così la gente si ingegna, si mobilita, si muove, armi e bagagli, con la prospettiva reale di spostare il baricentro delle proprie possibilità e di aumentare le chances di riuscita.
Non so se questo mio sentire sia comune ai più o se sia soltanto il miraggio che nasce dalla speranza e dall'ottimismo. Non pare anche a voi di avvertire un diverso modo di parlare, di agire, di comportarsi? Non vi sembra che ci sia qualcosa di diverso nella ordinaria quotidianità degli ultimi tempi? I modi delle persone, i loro sguardi, non vi sembrano più impegnati? Più desiderosi di cambiamento vero, di impegno vero, di solidarietà vera? Più aperti e attenti a non lasciarsi sfuggire nulla? Più pronti a recepire i primi segni di novità e di svolta e a fare immediatamente rotta verso di essi?
Anche la storia insegna che dalle crisi nascono le migliori realizzazioni dell'uomo. Le difficoltà solleticano l'istinto di sopravvivenza, aumentano le potenzialità dell'ingegno e ampliano la creatività e la voglia di fare che il benessere e il conformismo contribuiscono invece a reprimere. E' il solito concetto di azione e di reazione: quella sinusoide che caratterizza gli eventi umani contrapponendo i tonfi più gravi a picchi altissimi di civiltà e progresso.
E sempre, puntualmente, c'è stato un fermento sociale e culturale che è seguito a un periodo di crisi, di paura e di paralisi. Un impulso che deriva dalla voglia di vivere e di sopravvivere, di superare schemi ormai stantii per puntare a nuove forme di realtà. Una forza che spinge le persone a cambiare per migliorarsi e che spesso porta a scoperte inaspettate di se stessi fino a quel momento celati e a spunti capaci davvero di stravolgere, in positivo, la propria vita.
Magari sto volando lontano, trasformando semplicemente in parole un personale desiderio di cambiamento. Però, magari, non è così... e qualcun altro potrebbe sentire qualcosa di simile... e magari un altro e poi un altro ancora...
va be... a poco a poco si convive con la crisi...
RispondiEliminaE' vero. Ma si può convivere in tanti modi: ci si può adagiare (con le conseguenze che ne seguono) oppure si può prendere dalla difficoltà lo stimolo per cambiare. Ecco, la sensazione che avverto in questi giorni intorno a me (e forse parte da dentro ciascuno di noi) è proprio di qualcosa che si è messo in moto. A livello mentale, psicologico, giusto, sbagliato... non so. Ma qualcosa si sta muovendo.
RispondiEliminasi si sembra che qualcuno risparmi rispetto a prima, non sprechi.
RispondiEliminaCmq ho cambiato il template del blog, perchè quello prima non attirava troppi click :(