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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Vuoti a perdere

Come può un uomo ridursi a una larva di se stesso al punto di perdere di vista perfino il supremo istinto di sopravvivenza? Come è possibile non sapere più dove rivolgere il proprio sguardo, le proprie azioni, la propria mente? Come si arriva a non vedere più le Persone davanti a sé, a non riconoscere quei volti e quegli occhi che giorno per giorno, da tanto, tanto tempo sono rivolti verso di te, per un aiuto, una parola, un incoraggiamento, un sostegno, uno sfogo. E invece, sopraffatti dalla rabbia verso se stessi, dall'incapacità di sapersi accettare e mettere in discussione, dall'assenza del benchè minimo accenno di umiltà e resi schiavi... RESI SCHIAVI... dalla compulsione ossessiva, frenetica, incessante fino alla distruzione si prende per nemico chi è lì per te e si scambia per niente il Tutto che c'è intorno?

E dall'altra parte... Come può resistere e per quanto tempo chi, appunto, è lì intorno? Come si riconosce la soglia oltre la quale non consentire di più? Cosa dare in pasto alla pazienza quando questa non ha più neanche un pezzettino di fegato da rodere? Come fare, davanti alle enormità e agli spropositi, minacciati e talvolta attuati, a smorzare quel poco di orgoglio che ancora si agita nel fondo e al tempo stesso pensare di salvaguardare il proprio e l'altrui futuro, a tenere lontano gli innocenti da uno spettacolo che potrebbe segnarli per la vita?

Come si fa a evitare la tragedia senza innescarla e, tuttavia, a fare qualcosa... l'ENNESIMA COSA... l'ENNESIMO TENTATIVO di recuperare quest'uomo e di aiutarlo a restituire un significato alla propria vita? Come si può vivere la quotidianità, già di per sé diventata tanto difficile, affrontare situazioni e problemi d'ogni giorno e nel frattempo mettere in campo risorse mentali, fisiche, nervose, economiche e predisporsi a mettere in gioco anche se stessi... fino all'estremo? Quando dire un basta che sia tale? Come uscire dall'incubo quando ormai ti sei addentrato così in profondità? Quando mollare la presa prima che sia questa a trascinarti irrimediabilmente giù? E perchè la tua vita vale più della mia?

Lo sanno quei maledetti che spendono miliardi in pubblicità, che non esitano a produrre veleni subdoli e mortali per ingrossare le proprie tasche, per annacquare le menti degli uomini, per tenerli schiavi dell'incubo, loro e i loro famigliari... lo sanno quel che mettono in moto, quale tempesta si accingono a scatenare sull'intera società quando lasciano che persone deboli e in crisi si avvicinino a quella sozzura liquida che segna il cervello, spegne le coscienze, annulla le volontà e restituisce automi inermi o violenti, anime senza futuro e perennemente in bilico sul filo della propria vita, famiglie e intere comunità di persone devastate... per anni... spesso per tutta la vita... Lo sanno quei maledetti che c'è anche la morte in quelle bottiglie?

E state zitte voi, ipocrite belle lingue, che in nome di un edonismo sfrenato, del vostro ego e della vostra saccenza alimentate un mercato del genere... Perchè non dite la verità? Perchè non dite che in quei bicchieri, mascherato sotto un'infinità di sigle ed etichette, galleggia il cerbero della dipendenza... e che su questa dipendenza create gusti, tendenze e mode... CREATE MODE!!!... E non capite che soggiogate le menti dei più giovani e dei più deboli, le preparate per un possibile cammino di distruzione, tanto più probabile quanti meno scrupoli avrete voi e i vostri cari produttori...

Non fate del male al nostro futuro!

Commenti

  1. Vei a me ste cose mi mandano in bestia!:)
    Ti ho risposto anche da me...


    Scherzi a parte, condivido ogni singola tua parola. La pubblicità ha cambiato il pensiero ed il modo di vivere. Ha fatto il lavaggio del cervello, persino con in semplice detersivo: Il detersivo dei campioni!

    Tutti vincenti e fighi, tutti usciti dalla Famiglia Del Mulino Bianco...

    Tutto questo ha creato un divario, tra la realtà oggettiva e quella indotta. Falsi miti fa inseguire...

    Il risultato finale? Più alcolizzati, più anoressiche e tanto tanto altro. Una moltitudine, di infelici e depressi.

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  2. Sai Marcus, il problema è che la società oggi, è fondata essenzialmente sul business, e i valori di un tempo sono andati tutti a farsi benedire, ciò che conta è guadagnare, non importa se legalmente o illegalmente, importa che ci sia un guadagno cospicuo. E chi se ne frega se per guadagnare qualcuno ci rimette, in fondo che problema c'è? La pubblicità, lo dice la parola stessa, è rendere pubblico l'esistenza di un qualcosa, poi lascia stare se questa cosa fa del bene o fa del male. Io non lo sapevo, ma l'ultima volta che sono andata dal parrucchiere, mi ha detto che a metà fra gli anni '80 e '90, ci fu uno scandalo non indifferente a carico della Johnson & Johnson, la produttrice dello shampoo per bambini che non faceva lacrimare gli occhi: mi ha detto il mio parrucchiere che non faceva lacrimare gli occhi perchè all'interno dello shampoo c'era un additivo che inibiva le cellule lacrimali e quindi i bambini per forza non lacrimavano, rischiavano di avere i dotti lacrimali atrofizzati, e in più mi ha detto che una volta, per sbaglio a sua mamma gli cadde una goccia di quello shampoo su una sua maglietta, e nel punto macchiato il colore era stato mangiato, come dalla varechina. Ma ci rendiamo conto? Questa è la pubblicità...regresso.
    L'importante è fare soldi, come non importa.
    Bisognerebbe tornare alle cose semplici di una volta, solo così il mondo andrebbe sicuramente meglio. Il progresso ci vuole, ma che sia un progresso che porti dei benefici, a tutti, non solo alle tasche dei soliti noti.
    Debora.

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  3. OFF TOPIC:
    Come si fa a mettere lo slide show?
    Volevo mettere delle foto a rotazione, ma non trovo il verso di pubblicarle: L'IGNORANZA E' UNA BRUTTA BESTIA!?
    Grazie, mille!!
    Debora.

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  4. Caro Marcus, mi posti sulla pubblicità..
    E' una delle "cose" per cui ho il dente avvelenato.
    Tempo fa' scrissi anche io al riguardo.Tirando in campo una pubblcità offensiva e discriminatoria, non ricordo se già mi seguivi ... sto invecchiando :D

    Comunque il quel post sinetizzavo il mio pensiero riguardo la pubblicità con un aforisma di Orwell: "La pubblicità è il rumore di un bastone in un secchio di rifiuti."
    Lo riprendo qui, perchè è più efficace di ogni commento!

    P.S.Tutto bene? Dal commento che hai lasciato mi sei sembrato giù.

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  5. Risposta flash, perchè sono parecchio impicciato. Ma prometto approfondimenti. Giuro! ;)

    Per Debora (secondo commento):
    Per le slide, fai clic sulle mie, lì dove c'è la scritta Make your own: ti registri, inserisci le foto, fai le tue scelte e copi/incolli il codice html che ti danno alla fine dell'operazione nel box HTML che ti andrai ad aprire qui su Blogger. A presto!

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  6. Ciao caro Marcus.
    Chi ti scrive è una diplomata in grafica pubblicitaria...una che ha studiato e conosciuto le tecniche ed i target da mirare per vendere e presentare un prodotto...Dalle strategie per sensibilizzare e "rapire" psiche e tasche del pubblico in questione, allo studio delle emozioni di colori ed immagini idonee a rendere un messaggio efficace.
    Ed è un lavoro che non ho mai svolto ma che in qualità di "portata all'espressione/espressività ed alla comunicazione" Mi sarebbe tanto piaciuto farlo....
    Ebbene,fatta questa premessa, mi armo di presunzione,dicendoti che, aldilà dello studio e della propensione, non è mai esistita nessuna pubblicità o nessun cartellone che mi abbia mai indotta "emozionalmente" ad abbindolarmi al punto da annullare una forma di ragionamento tale,da portarmi al sovrastare la mia intelligenza....
    Ciò che voglio dire è che....si fa presto ad accusare il "venditore"...e si fa tardi a valutare il "compratore". Magari ti sembrerò dura, ma apprezza la sincerità. Io sono tra quelli che credono fermamente nel fatto che se ti lasci soggiogare,sei tu che hai scelto di farlo...per i motivi, rimando....ci vorrebbe un articolo di psicologia...ma di certo, siamo noi che scegliamo.....con tutta la comprensione e l'umanità....ma se "hanno creduto che il sale nel bicchiere, non si scioglie e porta sfiga"....è un problema loro.....Le venditrici hanno trovato terreno fertile....(bè,per loro io appiccherei un rogo senza pietà)...ma chiediamoci anche che se tanto accade.....è perchè esiste lo spazio per attecchire. Ed io su questo sono sempre molto ferma...direi irremovibile. Poi, comprendo, ogni singola frase del tuo post e lo condivido pure....ma siamo anche obbiettivi e razionali.....Poi....sulle mostruosità umane, direi che potremmo stilare un elenco infinito....penso solo che occorre acquisire i mezzi idonei per un'accurata difesa.....
    e l'arma, è sempre e soltanto una.......
    "L'INTELLIGENZA".
    Un abbraccio grande......

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  7. Condivido in parte il pensiero di
    darksecretinside...lo condivido ora però ...ora che si sa che dietro molti messaggi pubblicitari c'è il dolo.Una volta non se ne parlava e comunque non tutti sono in grado di recepire determinati messaggi nell'ottica giusta. I bambini sono spugne e assorbono il meglio ed il peggio. Le persone anziane e le persone disperate, quindi più facili ad ingannare. Il discorso è molto molto lungo.

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  8. @Nicole...
    hai ragione...il discorso è molto,molto lungo...
    e sull'argomento bambini, sono io che sono daccordo con te....
    Anche se...(mi auguro) il potere d'acquisto dei bambini non sia presente...anche se di questi tempi...non mi stupisce più nulla...e mi auguro anche che ancora,qualche genitore, dia le attenzioni e le spiegazioni dovute ai propri figli...
    Un caro saluto ancora a te Marcus...ed anche a te Nicole...mi ha fatto piacere avere un confronto anche con te sul tema.

    PS: Marcus....mentre tu vaghi nella tua intensa e piena d'impegni,vita non virtuale, qui si è aperto un dibattito....
    Inoltre volevo dirti che ho letto il tuo commento da Roberta sul post precedente, hai capito perfettamente cosa intendevo ed in più hai chiarito e interpretato ancor meglio ciò che ho detto e penso io. Daccordo con te su tutti i fronti.
    bye-bye

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  9. Anche io sono contenta di dialogare con te, cara darksecretinside...Oddio come sembro formale...Poi nella realtà non lo sono affatto:).
    In realtà, io condivido il tuo discorso, un tempo provavo persino rabbia.I bambini sono spesso il passaggio più veloce. Quanti bimbi vedo agghindati con firme da loro richieste e che i genitori alla velocità della luce sono pronti a soddisfare. Ci farò un post, mi sento ispirata.
    Felice di averne 'discusso' qui.:)

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  10. Per Nicole:
    Già, mi sa che hai ragione tu quando parli dell'ira. E forse nel mio commento non mi ero misurato con questa prova!

    Per Debora:
    "Bisognerebbe tornare alle cose semplici di una volta, solo così il mondo andrebbe sicuramente meglio". Non sai che porta aperta stai sfondando! (tu ne sai qualcosa vero Guernica...?!). Cara Debora, c'è un'idea del genere in un commento a questo post della nostra amica. E' utopistico, se vuoi e mi è stato fatto notare. Ma l'odore della terra umida è forte e convincente, almeno al pari di quello dell'amicizia pulita!

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  11. Per Guernica:
    Solo questo: smack! ;)

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  12. Per dark:
    Io apprezzo da morire la tua sincerità e non potrei fare diversamente dal momento che su molte cose la pensiamo in maniera identica (adesso che ho scoperto la tua vena canora, poi...!). E proprio perchè sta nascendo questa meravigliosa corrispondenza di 'intellettuali' sensi, mi permetto: ti sembra che quando dico "come può un uomo ridursi a una larva di se stesso... come si arriva a non vedere più le Persone davanti a sé... incapacità di sapersi accettare e mettere in discussione... assenza del benchè minimo accenno di umiltà... schiavi... incubo" non sia più che palese il mio disprezzo per il "compratore", per chi sceglie in tal modo di buttare la sua vita?
    L'unica scusante che do è quella che non tutti partono sulla stessa linea al momento del via: i più deboli, quelli che la vita ha preso a schiaffi e non per colpa loro, quelli che sono stati educati a suon di eccessi, quelli che non hanno mai fatto una vita tranquilla... E tuttavia sono con te: non li capisco neanch'io per le loro scelte! Però mi chiedo: siamo sicuri che tutti costoro abbiano potuto scegliere? Io nasco fondamentalmente rigoroso e irremovibile come te: e se mi sono ammorbidito è solo perchè la vita mi ci ha messo di fronte. E, ti assicuro, non è un bel di fronte...

    Per quanto riguarda il dibattito che si è aperto qui... Pensare che io avevo solo lasciato un post... E' bellissimo quello che hai scritto (anche nel post successivo!). E mi fa piacere da morire aver trovato questi nuovi amici! E te!

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  13. Per Nicole 3:
    Aspetto con ansia di poter leggere questo tuo post sull'argomento! Grazie di essere così presente! Un bacio.

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  14. Ciao ho letto attentamente il tuo post e tutti i commenti...volevo farmi un'idea più precisa, ma temo di non essere arrivata a formularne una in senso univoco!
    Di sicuro schiavi mai, per nessuna cosa al mondo!
    Buona giornata
    Miriam

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