Dopo aver brillantemente risolto (a meno di clamorose iniziative da parte di Onu, Nato, Ue o Federazione Galattica degli Alieni Uniti!) il problema dei clandestini che arrivano nel nostro Paese a bordo dei barconi della disperazione, il governo oggi ha mosso i primi passi per sistemare definitivamente anche il problema del sovraffollamento nelle carceri italiane. In particolare, quello relativo alle numerose presenze di detenuti stranieri.
La soluzione è stata anticipata oggi dall'Ansa:
CARCERI: DAP, CONTRO EMERGENZA ANCHE QUELLE GALLEGGIANTI
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - Carceri ''galleggianti'', vale a dire piattaforme o navi ormeggiate a Genova, Livorno o in uno qualsiasi dei numerosi porti italiani, dove trasferire i detenuti cosi' da risolvere l'emergenza sovraffollamento arrivata oggi a
62.473 posti occupati contro un limite regolamentare di 43.201 e una tollerabilita' di 63.702. L'ipotesi - una delle tante, oltre alla costruzione di 46 padiglioni e di 22 nuovi istituti, di cui 9 gia' finanziati, per arrivare a un incremento complessivo di 17.129
posti - e' contenuta nel piano straordinario che il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), Franco Ionta, ha consegnato all'inizio del mese al ministro della Giustizia Angelino Alfano.
Nelle 19 pagine di relazione di cui l'ANSA e' in possesso si sottolinea che la nuova edilizia penitenziaria terra' conto di ''soluzioni alternative'' a quelle fino ad ora adottate, anche attraverso ''strutture modulari'', piu' economiche nella manutenzione-gestione oltre che piu' rapide da costruire, nonche' ''la previsione di strutture penitenziarie 'galleggianti'''. Se il piano di Ionta avra' il 'placet' del governo, l'Italia adottera' una soluzione gia' messa in pratica negli ultimi 20 anni in Paesi come Stati Uniti (la prima chiatta-prigione fu ormeggiata a New York nell'89, lungo il fiume Hudson), la Gran Bretagna (la nave-prigione 'Weare' e' stata ancorata dal 1997 al 2005 nella baia di Porland, in Dorset), e piu' recentemente l'Olanda. (ANSA).
Basterà, quindi, approntare una serie di capienti strutture di questo tipo al largo di Lampedusa (e alcune di queste sono già pronte: basterà riadattare gli hotel galleggianti che il governo aveva appositamente predisposto per ospitare i capi di Stato per il G8 alla Maddalena!), riempirle di detenuti extracomunitari (per coerenza, meglio se provenienti dall'Africa!) e, una volta fatto tutto ciò, mollare inavvertitamente gli ormeggi...
...oppure potremmo comprare il carcere di S.Quintino che Schwarzenegger vuole vendere...
RispondiEliminaper maggiore informazione:
RispondiEliminaCARCERI: IN GRAN BRETAGNA LA PRIMA GALERA GALLEGGIANTE /ANSA
ANCHE NEGLI STATI UNITI E IN OLANDA DETENZIONE SU IMBARCAZIONI
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - L'uso di prigioni galleggianti non e'
nuovo. La stessa parola ''galera'' deriva dall'uso di condannare
alla pena di remare sulle galee, pesanti navi a remi, cominciato
nell'antichita' e proseguito fino al XVII secolo.
Nel 1987 la Gran Bretagna inaugura un ex-traghetto della
Sealink, ormeggiato nel porto di Harwich, come 'centro di
detenzione galleggiante' per detenere gli immigrati arrivati
all'aeroporto londinese di Heathrow con le carte non in regola.
Due anni dopo un carcere galleggiante arriva anche negli Usa,
a New York, dove centinaia di detenuti vengono trasferiti su due
chiatte ormeggiate lungo le rive dell'East river. Le chiatte
sono inglesi ed erano state usate come navi-caserma durante la
guerra delle Falkland-Malvinas. L'amministrazione di New York le
ha prima noleggiate e poi comprate. Nel 1997 le due chiatte,
''Bibby Resolution'' e ''Bibby Venture'', vengono rivendute alla
Gran Bretagna. Una di queste, ancorata nella baia di Portland,
sul canale della Manica, diventa il carcere di Weare. Per i
detenuti modello il premio di una cella con vista sul mare. Il
carcere galleggiante inglese chiude nel 2005. Secondo un
rapporto dall'ispettrice capo delle carceri, e' un luogo ''dove
si sta stretti e si soffre di claustrofobia'', in celle ''assai
insalubri'', senza possibilita' di godere dell'ora d'aria.
Nel 2001 la Peleliu, una delle navi dei marines nel Mare
Arabico, viene usata come campo di concentramento galleggiante
dei prigionieri di guerra taleban afghani.
Nel 2004 e' la volta dell'Olanda. La polizia di Rotterdam
allestisce nei pressi del trafficatissimo porto della citta'
un'imbarcazione nella quale sono rinchiusi 288 immigrati
clandestini. L'iniziativa sembra avere successo e presto le
prigioni sul mare diventano quattro, l'ultima delle quali entra
in funzione nel 2007 a Zaandam, alla periferia di Amsterdam.
(ANSA).
Mi chiudo in un dignitoso NO COMMENT.
RispondiEliminaM'associo a Guernica!!!
RispondiEliminaPer Gianluigi:
RispondiEliminaL'idea di S. Quintino potrebbe essere valida, ma non abbiamo così tanti detenuti americani o amerindi da giustificare un esborso del genere... eheheh
Per Guernica:
No, no: comment... comment, ti prego!
Per Roberta:
Ciao e benvenuta! Ti associ a Guernica?! La quale, probabilmente, la pensa come il sottoscritto su questi e altri argomenti...?! Cara Roberta, non sai in che guaio e in che compagnia sei andata a incappare...! ;)
Benvenuta ancora, ora e ogni volta che vorrai! Fra poco sarò da te... ma non è una minaccia!
...conosco una "CHIATTA" che abita vicino Rieti...mmm...fammi pensare...direi che almeno quattro uomini sicuramente li può "imprigionare"!!!!
RispondiEliminagrande idea... non ci avevo pensato!
RispondiEliminaMa poi rischio di diventare offensiva...per questo..prima medito.
RispondiEliminaCome diceva mio nonno:"le eprsone di cultura non si esprimono mai offendendo".
E aveva ragione!
Per arrgianf:
RispondiEliminaE sai quante altre ne vengono sull'argomento solo a pensarci? Un... mare! :)
Per Guernica:
Ti conosco da poco, ma da quel che ho letto vai bene sia poetessa che incazzosa!
Sai, questi soggetti che siedono lì dove non dovrebbero sedere, non credo che pensino ma troppe ne fanno per di più sbagliate.
RispondiEliminaNon proprio inavvertitamente sono capaci benissimo di mollare gli ormeggi.
Per il monticiano:
RispondiEliminaCaro Aldo, dici che sono stato troppo buono nei loro riguardi con quell'avverbio? eheheh
qualche tempo fa ho parlato sul blog del carcere del servizio delle Iene che è rivoluzionario perchè istruisce i detenuti su qualche lavoro utile, tipo la falegnameria e anche i detenuti stessi erano contenti di questo carcere modello, infatti c'erano state pochissime evasioni. Insomma.. dovrebbero esere tutti cosi i carceri.
RispondiEliminaOppure potremmo incendiare tutto e fare tutto a pintragione di cicorie!
RispondiEliminaPer Roberta:
RispondiEliminaCicorietta ripassata in padella con pomodoretto fresco e peperoncino...!!! Mmmm!