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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Elezioni 2018: meglio un nuovo oggi...

SAREMO IMPORTANTI ANCORA PER POCHE ORE. Una manciata di ore, fino alle 23 di domenica sera. Avranno bisogno di noi ancora per poco... Poi, inevitabilmente, torneremo ad essere messi da parte. Torneremo a rappresentare lo sfondo dei loro selfie... Saremo nuovamente la "gente", le "persone", i "cittadini", il "popolo": tutte belle espressioni, ma dal peso specifico pari a zero.

Come siamo (pardon... saremo) pari a zero ai loro occhi una volta che inizieranno a spartirsi la torta del potere (pardon... a lavorare) fra partiti che, pur perdendo e da minoranza (pardon... avendo vinto le elezioni con la nuova legge elettorale), si faranno magicamente accozzaglia ad cazzum (pardon... maggioranza relativa) per governare insieme. 

Governare... (sic!).

Non è bella questa cosa, dobbiamo ammetterlo. Il riconoscimento di non contare agli occhi di chi, anche se solo in minima parte (davvero minima), noi stessi abbiamo scelto come nostro rappresentante, non soltanto non è una cosa bella in sè, per la triste realtà che racconta. Ma, soprattutto, non è una bella cosa da pensare. E' orribile che ci abbiano abituato a non contare, a rassegnarci, ad assistere passivamente allo scempio. E' orribile aver permesso loro di farci (anche) questo.

Davvero l'orrenda beffa oltre al sostanzioso danno da anni...

Cari mestieranti della politica, voglio dirvi una cosa. Io spero vivamente che il voto del prossimo 4 marzo sia un voto diverso. Diverso, fosse anche soltanto come segnale di protesta. Non più elargito sulla base di programmi e promesse o della presunta riconoscibilità del candidato. Basta col voto per l'ideologia espressa (quale ideologia ormai?) e basta col voto per conoscenza o riconoscenza o aspettativa. Basta pure col voto al cosiddetto male minore: qui il male ci mette poco a contagiare irrimediabilmente tutti e il meno peggiore diventa in breve uno dei tanti.

Spero in un voto diverso, anche rischiando. In un voto che porti qualcosa di nuovo, anche rischiando. La delusione per il nuovo che avanza non potrà mai essere più grande delle certezze per il pessimo usato-sicuro che si annida da anni in quei Palazzi.

Aspetto un segno...

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