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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

"Cambieremo l'Italia anche per voi, nonostante il vostro capo scappi"

RENZI PROFETA ALLO SPECCHIO a distanza di 4 anni. Esattamente quando, da Presidente del Consiglio designato, incontrò la delegazione del M5S guidata da Beppe Grillo in vista della formazione di una maggioranza e di un governo. 

Era il 19 febbraio 2014. Avete dimenticato? Ecco qua!


"Mi spiace tanto per chi ha votato 5Stelle. Meritate di più, amici. Ma vi prometto che cambieremo l'Italia, anche per voi". Scrive @matteorenzi in un tweet subito dopo il brevissimo incontro. E poi, in conferenza stampa: "Vorrei abbracciare ad uno ad uno gli elettori 5 stelle. Cercheremo di realizzare anche per voi il cambiamento nonostante il vostro capo non abbia desideri e scappi".

Chi volesse, trova la cronaca di quel giorno qui.

E l'abbraccio arrivò nel giro di pochi giorni. Dopo quell'incontro (ma non a seguito di quel niet, dal momento che avevano già trovato l'accordo) nacque il famoso Patto del Nazareno, che consentì a Renzi:
  • di comporre una maggioranza col centrodestra;
  • di governare con la benedizione di Berlusconi e Verdini;
  • di tenere fuori gioco il M5S. 
Fino ad ora. Poi venne il voto del 4 marzo scorso e l'alluvione... del fiorentino.

Ora è Renzi a non avere desideri. O meglio: i desideri lui ne ha, ma hanno un diametro di non più di 10 centimetri da lui.

Ora è Renzi che scappa: dalle sue responsabilità, dalla dignità, dalla storia di un partito che ha portato sulla soglia della distruzione.

Davvero meriterebbero di più gli elettori del Pd. Quel venti per cento di "giapponesi" rimasti... O forse no. Dal momento che, nonostante questi 4 anni, nonostante la gestione a dir poco dispotica del partito, nonostante l'assurdità e poi lo schiaffo del referendum sulla legge elettorale, hanno avuto ancora il coraggio, ma anche la faccia tosta, di votare ancora Renzi!

#nomorecredit

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