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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

"Cambieremo l'Italia anche per voi, nonostante il vostro capo scappi"

RENZI PROFETA ALLO SPECCHIO a distanza di 4 anni. Esattamente quando, da Presidente del Consiglio designato, incontrò la delegazione del M5S guidata da Beppe Grillo in vista della formazione di una maggioranza e di un governo. 

Era il 19 febbraio 2014. Avete dimenticato? Ecco qua!


"Mi spiace tanto per chi ha votato 5Stelle. Meritate di più, amici. Ma vi prometto che cambieremo l'Italia, anche per voi". Scrive @matteorenzi in un tweet subito dopo il brevissimo incontro. E poi, in conferenza stampa: "Vorrei abbracciare ad uno ad uno gli elettori 5 stelle. Cercheremo di realizzare anche per voi il cambiamento nonostante il vostro capo non abbia desideri e scappi".

Chi volesse, trova la cronaca di quel giorno qui.

E l'abbraccio arrivò nel giro di pochi giorni. Dopo quell'incontro (ma non a seguito di quel niet, dal momento che avevano già trovato l'accordo) nacque il famoso Patto del Nazareno, che consentì a Renzi:
  • di comporre una maggioranza col centrodestra;
  • di governare con la benedizione di Berlusconi e Verdini;
  • di tenere fuori gioco il M5S. 
Fino ad ora. Poi venne il voto del 4 marzo scorso e l'alluvione... del fiorentino.

Ora è Renzi a non avere desideri. O meglio: i desideri lui ne ha, ma hanno un diametro di non più di 10 centimetri da lui.

Ora è Renzi che scappa: dalle sue responsabilità, dalla dignità, dalla storia di un partito che ha portato sulla soglia della distruzione.

Davvero meriterebbero di più gli elettori del Pd. Quel venti per cento di "giapponesi" rimasti... O forse no. Dal momento che, nonostante questi 4 anni, nonostante la gestione a dir poco dispotica del partito, nonostante l'assurdità e poi lo schiaffo del referendum sulla legge elettorale, hanno avuto ancora il coraggio, ma anche la faccia tosta, di votare ancora Renzi!

#nomorecredit

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