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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Nuove Fenici: che Dio le (li) incenerisca!

Ultimi giorni di vacanze estive: è quasi giunto il tempo dei rientri, tranne per i pochi che ancora devono concedersi la meritata picoola pausa (come il sottoscritto, ad esempio).

In questi scampoli d'estate, noi popolo siamo ancora ben ben distratti: dalla settimana al mare o in montagna appena conclusa, dai saldi di fine stagione, dalle prime performance calcistiche della nostra squadra del cuore e (perchè no?) dall'avventura caliente dell'altra notte in spiaggia. Facciamo di tutto pur di rimanere in questo leggero limbo dorato vacanziero. Tutto pur di non pensare alla ripresa dell'attività lavorativa e professionale, all'ennesimo tiro alla fune con il nostro capo, all'ennesimo ricominciare a tirare la cinghia a causa della crisi economica, ai libri di scuola da acquistare a nostro figlio (ma la Gelmini vigila sugli aumenti indiscriminati!) e così via.

Chi invece non vede l'ora di riprendere l'attività (sic!) e morde il freno nell'attesa spasmodica che si riaprano le fabbriche, i negozi e gli uffici e tornino ad affollarsi nuovamente le città sono (neanche a farlo apposta...) i nostri politici. Anzi, in questa estate di diaspora finiana, loro in vacanza sembra proprio che non ci siano mai andati (sic!-bis), tanto li vediamo presenti in ogni dove mediatico: tg, programmi tv, radio, quotidiani, settimanali, mensili, siti web...

Dov'è che non li troviamo a dire la loro? Con il loro bel faccione abbronzato e, alle loro spalle, un assolato scorcio di riviera tutto mare azzuro (quelli del Pdl...) oppure con il loro bel faccione abbronzato seppur virato al verdastro (forse dovuto ad una casuale non perfetta taratura del bianco della telecamera) e, alle loro spalle, delle mura urbane o un cortile con qualche pianta anch'essi verdastri (finiani e opposizione...). [Andatevi a rivedere i servizi politici del Tg1 da una decina di giorni a questa parte e poi ditemi se le cose e i colori non stanno esattamente come ve le ho descritte! Confrontate le pressocchè quotidiane interviste a Cicchitto con quelle a Di Pietro, Bersani e Bocchino, ad esempio].

Ora ce li ritroviamo pure sulle spiaggie, che si aggirano fra gli ombrelloni e le sdraio presentando la loro ultima pensata in t-shirt e ciabatte e invitando i bagnanti ad avvicinarsi all'immancabile ricco buffet dove sarà loro offerta la classica magnata! Come hanno fatto ieri quei campioni dell'inossidabile qualunquismo democristiano di Casini e Buttiglione sulle sabbie di Otranto per presentare il Partito della Nazione!

I nostri scalpitanti politici non stanno più nella pelle: non vedono l'ora di ricominciare con i loro giochetti di potere, un po' di qua e un po' di là e poichè alle viste si profila una bella crisi con tanto di probabile ricorso alle urne, loro cominciano a preparare la loro gioiosa macchina da guerra elettorale. Si portano avanti ed anticipano mosse e idee di quei milioni di italiani, sempre stufi del solito teatrino, ma ugualmente pronti a recarsi ai seggi: "Non sia mai, è un dovere. E poi un voto all'amico X non si può negare. Hai visto mai...!".

E fra le attività di questo percorso politico ormai avviato, che porterà prima allo scioglimento delle Camere e successivamente al voto, di gran moda è diventata quella della mimetizzazione: in vista di una tornata elettorale che si annuncia particolarmente confusa e frammentata, con i grossi partiti che sanno non essere in grado, almeno in partenza, di assicurarsi i voti necessari a mettere su una maggioranza solida, i nostri politici hanno deciso di mescolare un po' le acque. Intorpidendo le maschere delle proprie aggregazioni per poter giustificare, fra poco, alleanze altrimenti difficilmente giustificabili.

Così, prima di tutto, si creano nuovi partiti o si cambiano i nomi di quelli esistenti. Partiti che vengono soppressi e che, come tante Fenici, risorgono dalle loro stesse ceneri. Ceneri fumanti... visto che non danno loro neanche il tempo di morire in pace!

E se per alcuni (Fli) è stato giocoforza aggregarsi in un nuovo gruppo parlamentare, che sfocierà poi nella nascita di un nuovo partito (come già è stato annunciato), altri hanno già avviato la camaleontica operazione di maquillage politico a beneficio del voto prossimo venturo. Operazione che non riguarda solo la creazione, appunto, di nuovi nomi e simboli come il Partito della Nazione, ma anche la campagna acquisti di facce nuove da mettere davanti al carrozzone, outsider della politica o grossi nomi da dare in pasto all'immaginario collettivo. Anche come leader, come sta accadendo persino all'interno del Pd con il tentativo di creare consensi sul nome di Luca Cordero di Montezemolo.

Ma ve l'immaginate che bel carrozzone: Pd+Di Pietro+Casini+finiani+rutelliani e, perchè no, anche qualche comunista pentito... Tutti insieme appassionatamente! Altro che l'ultimo governo Prodi: questi si spaccherebbero pure per decidere cosa mangiare...!

Commenti

  1. Che tristezza!!!
    Ci vorrebbe un buco nero che li fagocitasse tutti...

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  2. Ehhh, ma dovrebbe essere parecchio largo, per risucchiarli tutti... Sono davvero tanti!

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