La più vigliacca, dolorosa e oscura strage di Stato che si ricordi in Italia commemora oggi, a trent'anni di distanza, i suoi ottantacinque morti. E, come accaduto solo pochi giorni fa in occasione del diciottesimo anniversario della bomba che a Palermo spazzò via le vite di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, anche questa commemorazione sarà disertata da rappresentanti del governo. La spiegazione è presto data: "Non ci andiamo perchè ci fischiano sempre",
illumina il ministro della Difesa.
E' un governo estetico, il nostro. Un governo talmente abituato ai successi che, come i condottieri romani, è aduso ormai soltanto alle parate sotto l'arco di trionfo, ai flash della mondanità e agli editoriali entusiasti dei fidi direttori di tg: gli Scodinzolini di turno.
I governanti del nostro Paese amano i riflettori quando si tratta di partecipare a una festa di diciott'anni o a un debutto in società, quando posano per la terza volta il primo mattone del tale ospedale o inaugurano per la quarta volta l'inizio dei lavori della tale autostrada, oppure quando devono raccontare, davanti l'ennesimo morto in Afghanistan o in Iraq, i perchè e i percome della presenza dei nostri soldati in quei Paesi o magari quando devono spiegarci come hanno deciso di partecipare (anche loro!) ai sacrifici economici della manovra che li ha visti tagliarsi lo stipendio di ben mille euro, il tutto fra i lustrini e le paillettes del salotto buono di Vespa.
Per tutto il resto invocano il sacrosanto diritto alla riservatezza, la privacy delle loro telefonate o delle loro acrobazie nel lettone di Putin, l'esigenza di una legge che impedisca alla magistratura di continuare a perpetrare abusi nella loro vita privata e in quella dei loro 'amici'. Che deve rimanere, appunto, 'cosa nostra'. Cioè, loro.
Per questo nessuno ha sentito il bisogno di presenziare, a Palermo, alla commemorazione della strage di via D'Amelio. Per questo nessuno sentirà la necessità di partecipare, oggi a Bologna, al ricordo di quel vigliacco eccidio dove furono sacrificati cittadini qualunque, simboli di quella normalità e di quell'ordinarietà di cui ama nutrirsi il terrorismo. Anche quello di Stato. Ma non mancheranno i sentiti messaggi, le autorevoli parole di questa o quella istituzione, le vicinanze espresse ai parenti delle vittime di questa 'tristissima pagina della nostra storia'.
E' vero, i fischi fanno male. E poi ricordano tanto il suono del vento nel deserto. O quello delle pallottole quando passano vicino...
Ho visto lo speciale che fece Carlo Lucarelli, ed è straziante pensare a questo giorno di 30 anni fa..
RispondiElimina85 vite spezzate, e la polvere che allora si sollevò continua ad annebbiare le menti di chi dovrebbe far giustizia..
I nostri governanti come è noto, non andranno..Si sentono offesi dai fischi..Non si prendono la briga di pensare come mai vengono sempre fischiati, invece che essere applauditi..Perché è più commodo passare per vittima..Le vittime sono altre, e la mancanza delle istituzioni le uccide una seconda, una terza, una quarta volta, ogni volta che l'omertà vince sulla chiarezza e sulla vera giustizia..
Solo quando si viene toccati in prima persona si fa qualcosa, fino ad allora si giace nullafacenti..E a volte nemmeno quando si è toccati in prima persona si fa qualcosa, perché è comodo così..
E' una vergogna, tutto, anche e soprattutto la panzanata della loro decurtazione di 1000 euro dallo stipendio..ma quale stipendio?I 1000 euro che "si sono tolti" sono dal bonus che hanno per pagare gli extra, quali porta borse ecc..E cosa sono per loro 1000 euro vista la mole di "stipendio" che hanno? Non sono nulla, in confronto ai sacrifici che siamo chiamati a sostenere noi che di stipendio prendiamo giusto quei 1000 che loro si "tolgono".
E poi non dovremmo fischiarli?
NO, poco..Dovremmo proprio fanculizzarli!?
Stranamente programmi tv e stampa ricordano quel che successe il 2 agosto 1980... Sarà perchè sono comunisti!
RispondiEliminaSono d'accordo con te: "Non si prendono la briga di pensare come mai vengono sempre fischiati, invece che essere applauditi...". Per la verità qui c'è gente che non si vergogna nemmeno di farsi beccare con le diciassettenni, con la coca nell'autoblu, con le mazzette nelle tasche...