Passa ai contenuti principali

In primo piano

88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Tu chiamale se vuoi... emozioni professionali

Sono più di vent'anni che lavoro nel settore della comunicazione e mi occupo di uffici stampa. Eppure, spesso, mi ritrovo a fantasticare come un bambino sugli aspetti più sognanti di questa professione. Avete mai visto Sesso e Potere, con Dustin Hoffman e Robert De Niro?

Questa mattina leggevo dei primi briefing tenuti dal neo presidente Usa Barack Obama con il suo staff e dei primi incontri per disegnare squadra e strategia in vista dell'insediamento del 20 gennaio prossimo alla Casa Bianca. Provate a sentirvi parte della scena. Ma ci pensate: che sballo e che adrenalina partecipare attivamente, anche come ultima ruota del carro, alla pianificazione strategica di un incarico del genere? Immaginate di essere lì, riuniti dalla forza dell'entusiasmo per un obiettivo tanto importante appena centrato e concentrati per mettere a punto una squadra capace di perseguire una responsabilità tanto grande e pronta a seguire e a collaborare con l'uomo più potente del pianeta.

Certo, si tratta di emozioni professionali difficili da raccontare e che possono essere solo immaginate, perchè nel tuo piccolo, come in ogni campo, costruisci il futuro giorno per giorno. Ma non mi vergogno di abbandonare ogni pudore professionale per affermare (da quaranteppassenne!) che darei non so cosa per poter vivere quei momenti! Ecco, l'ho detto!

Commenti

  1. Sto sfogliando il tuo interessantissimo blog, ho deciso di fermarmi in questo post, giusto per capire il tuo modo di pensare, di sentire e rincorrere la fantasia e le emozioni!
    E come se non bastasse il titolo ricorda l'indimenticabile Lucio Battisti mentre canta "Tu chiamale se vuoi...emozioni".
    Data l'ora, bè ti dò la buonanotte!
    Miriam

    RispondiElimina
  2. Grazie Miriam, mi fa molto piacere questo tuo commento. Profuma di sincerità e cade - guarda il caso - proprio a fagiolo per un post che avevo intenzione di scrivere a breve (tag: personale) e che ora, dopo le tue parole, credo che mi deciderò davvero a fare.
    A presto, da te!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari