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Trump people

A VOLTE RITORNANO. Sarebbe stato troppo facile e scontato come titolo. Ormai troppe cose e troppe persone ritornano e non più solo a volte. Il problema, semmai, è COME ritornano. L'era del secondo Trump, 47° presidente degli Stati Uniti d'America, inizia oggi. E prende il via con una vittoria schiacciante negli Stati chiave e nel voto popolare. Una vittoria che vede il partito Repubblicano impadronirsi delle istituzioni da cui dipendono il potere esecutivo e legislativo, con Trump alla Casa Bianca e Senato e Camera - a meno di clamorose sorprese nello spoglio degli ultimi voti - che sono a un passo dal tingersi del rosso del Republican Party.  A questo si aggiunga la maggioranza dei 9 giudici che compongono la Corte Suprema, la più alta corte della magistratura federale Usa, di cui tre nominati dal tycoon durante il precedente mandato, due da Bush figlio e uno da Bush padre, mentre sono solo tre quelli di nomina democratica (due da Obama e uno da Biden). In questo modo salta de

Tu chiamale se vuoi... emozioni professionali

Sono più di vent'anni che lavoro nel settore della comunicazione e mi occupo di uffici stampa. Eppure, spesso, mi ritrovo a fantasticare come un bambino sugli aspetti più sognanti di questa professione. Avete mai visto Sesso e Potere, con Dustin Hoffman e Robert De Niro?

Questa mattina leggevo dei primi briefing tenuti dal neo presidente Usa Barack Obama con il suo staff e dei primi incontri per disegnare squadra e strategia in vista dell'insediamento del 20 gennaio prossimo alla Casa Bianca. Provate a sentirvi parte della scena. Ma ci pensate: che sballo e che adrenalina partecipare attivamente, anche come ultima ruota del carro, alla pianificazione strategica di un incarico del genere? Immaginate di essere lì, riuniti dalla forza dell'entusiasmo per un obiettivo tanto importante appena centrato e concentrati per mettere a punto una squadra capace di perseguire una responsabilità tanto grande e pronta a seguire e a collaborare con l'uomo più potente del pianeta.

Certo, si tratta di emozioni professionali difficili da raccontare e che possono essere solo immaginate, perchè nel tuo piccolo, come in ogni campo, costruisci il futuro giorno per giorno. Ma non mi vergogno di abbandonare ogni pudore professionale per affermare (da quaranteppassenne!) che darei non so cosa per poter vivere quei momenti! Ecco, l'ho detto!

Commenti

  1. Sto sfogliando il tuo interessantissimo blog, ho deciso di fermarmi in questo post, giusto per capire il tuo modo di pensare, di sentire e rincorrere la fantasia e le emozioni!
    E come se non bastasse il titolo ricorda l'indimenticabile Lucio Battisti mentre canta "Tu chiamale se vuoi...emozioni".
    Data l'ora, bè ti dò la buonanotte!
    Miriam

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  2. Grazie Miriam, mi fa molto piacere questo tuo commento. Profuma di sincerità e cade - guarda il caso - proprio a fagiolo per un post che avevo intenzione di scrivere a breve (tag: personale) e che ora, dopo le tue parole, credo che mi deciderò davvero a fare.
    A presto, da te!

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