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Trump people

A VOLTE RITORNANO. Sarebbe stato troppo facile e scontato come titolo. Ormai troppe cose e troppe persone ritornano e non più solo a volte. Il problema, semmai, è COME ritornano. L'era del secondo Trump, 47° presidente degli Stati Uniti d'America, inizia oggi. E prende il via con una vittoria schiacciante negli Stati chiave e nel voto popolare. Una vittoria che vede il partito Repubblicano impadronirsi delle istituzioni da cui dipendono il potere esecutivo e legislativo, con Trump alla Casa Bianca e Senato e Camera - a meno di clamorose sorprese nello spoglio degli ultimi voti - che sono a un passo dal tingersi del rosso del Republican Party.  A questo si aggiunga la maggioranza dei 9 giudici che compongono la Corte Suprema, la più alta corte della magistratura federale Usa, di cui tre nominati dal tycoon durante il precedente mandato, due da Bush figlio e uno da Bush padre, mentre sono solo tre quelli di nomina democratica (due da Obama e uno da Biden). In questo modo salta de

Rischio sole: se non abbronza, dà alla testa!

Nel giorno in cui il nostro premier da Mosca scatena il putiferio (e non solo qui da noi: vedi qui e qui, i primi che mi sono capitati al volo!) dichiarando:

"Ho detto al presidente Medvedev che Obama ha tutto per poter andare
d'accordo con lui: perchè è giovane, è bello e abbronzato e quindi
penso che si possa sviluppare una buona collaborazione" (Ansa, 16:23)

e poi:

"E' una carineria assoluta, un grande complimento" (Ansa, 16:47)

e poi:

"Perchè la prendono come una cosa negativa?" ha domandato il premier
raccogliendo una domanda che alludeva a presunte polemiche italiane. "Ma che
vadano a..." - ha aggiunto senza completare la frase -. "Se hanno anche il torto
di non avere sense of humour, peggio per loro".(Ansa, 17:08)

voglio riproporre il discorso fatto dal candidato repubblicano McCain a risultato acquisito. Affinchè la civiltà e il senso dello Stato presenti nelle sue parole (seppur sconfitto!) illuminino le miserie e le macerie degli spettacoli che il teatrino della politica di casa nostra troppo spesso offre.

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