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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

L'impressione è...


Dopo aver seguito la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio Mario Monti, l'impressione è che...

L'aspetto è al tempo stesso simpaticamente austero ed elegantemente gradevole. Il completo grigio chiaro, sobrio e lontano dallo scuro usualmente indossato 'di rigore' in queste occasioni, per non dire della divisa doppiopetto dell'illustre predecessore, che infonde agli occhi serietà non necessariamente in pompa magna.

Il gesto, limitato alle mani e raramente alle spalle, accompagna quasi sempre i momenti di maggiore approfondimento: seppur lento e mai brusco, lascia al premier un retaggio di italianità, benchè espresso con modalità accademiche, piuttosto che da banditore d'asta o da teleimbonitore.

Il discorso è lineare come può esserlo un discorso 'a braccio', anche quando il dettaglio o la specificità del tema costringe alla lettura di spezzoni di appunti redatti dagli uffici dei suoi ministri. Con qualche anacoluto semmai, qualche sospensione, molti 'ehm' come pausa per introdurre il periodo o il concetto successivo o la parola migliore da usare. Quasi privo di slogan, ma quel paio che sempre vengono buttati dentro alla frase (dopo il "Salva-Italia", oggi è stata la volta del "Cresci-Italia") sembrano scientificamente studiati a tavolino per indurre e suggerire la sistesi giornalistica del titolone del giorno successivo.

Il tono è sempre molto riflessivo e questo è un gran passo avanti rispetto al passato: non ci sono discorsi imparati a memoria, nè specchiati, imbanditi e apparecchiati alla perfezione; semmai c'è sempre l'idea dello sforzo alla migliore esposizione, della concentrazione di chi pondera e non recita un copione andato a memoria. Tranne in un caso: quando Monti replica direttamente a qualche allusione o insidia nascosta fra le pieghe di una domanda o di un'affermazione. In questi casi, il ricorso allo humor e all'ironia è obbligatorio nello stile montiano, con dispiegamento di ottime affilature e vetriolo d'annata nei vocaboli scelti per le risposte.

Anche le stoccate al suo predecessore sono indorate da modi eleganti nell'affondare il colpo. Rigorosamente di fioretto. Quando, per esempio, citando una frase di Berlusconi della conferenza stampa di fine 2010, Monti attrae l'attenzione della platea anticipando la sua totale sintonia con le parole del suo predecessore che tuttavia, prima di citare, gli offrono l'occasione (guarda un po') per citarne altre, proferite da Berlusconi poco prima di quelle da lui condivise, relative alla non cenessità di una manovra per aggiustare i conti dell'Italia ("io ne ho fatte cinque", gongola il professore). Che poi definisce i suoi toni, paragonandoli a quelli del Berlusca, come "comunicativamente meno trasmettitori di entusiasmo".

Ora questo (e tanto, tanto altro) costituiscono la forma. E nulla di tutto ciò ci autorizza a pensare che dietro ad una rottura tanto netta col passato nel modo di porsi all'opinione pubblica possa celarsi un futuro più roseo. Chi dice che non potrebbe essere addirittura peggiore? Chi dice che il web-pensiero che dipinge Monti come l'uomo del Gruppo Bilderberg, la longa mano delle banche e dei poteri forti non sia nel giusto? I posteri... solo i posteri daranno (e neanche fra molto) una risposta a questi interrogativi. Per ora, nel merito di quanto detto oggi, più che un'impressione, una doverosa puntualizzazione, presidente Monti:

MONTI, FAR CAPIRE SFORZI RISANAMENTO DOPO ANNI 'SURFING' (2)
(ANSA) - ROMA, 29 DIC - ''Il governo sta lavorando per dare
una speranza di futuro su basi meno effimere di quelle che tante
volte nel passato hanno caratterizzato il 'surfing' degli
italiani verso un'apparenza di benessere con onde sempre piu'
alte che andavano a travolgere le nuove generazioni''. Lo ha
detto il premier, Mario Monti, durante la conferenza stampa di
fine anno.
(ANSA).
PDA
29-DIC-11 13:19
Non credo siano state le aspettative nè le aspirazioni degli italiani ad una vita migliore e al benessere a sollevare le "onde sempre più alte che andavano a travolgere le nuove generazioni". Almeno non quelle della quasi totalità dei cittadini. Per quelle onde a cui lei fa riferimento dovrebbe probabilmente gettare lo sguardo e puntare il dito verso quella ridotta ma infestante casta di parassiti politici per per anni hanno razziato e saccheggiato a piene mani le risorse del Paese (e a trecentosessanta gradi!) per interesse personale o dei partiti. Non guardi noi, presidente.

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