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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Il Natale degli alberi dimenticati

Il Natale è Natale in tutto il mondo. Dovunque tu vada, inverno o estate che sia, con la neve o con il sole, di notte o di giorno, i giorni del Natale riescono sempre a farsi riconoscere. Riempiono l'aria, le menti e i cuori e non c'è bisogno di farci caso: fanno tutto loro e, per lo più, la gente sente che è arrivato, che c'è qualcosa di nuovo ma sempre uguale intorno, che anche quest'anno, per fortuna, c'è.

Dev'essere lo stesso anche per la natura e le cose. Una magica brezza che soffia per le strade e le campagne, toccando tutti e tutto: animali e piante, auto e case, acqua e fuoco. Ne ho avuto la riprova oggi, passando su uno dei ponti di Roma e guardando incuriosito di sotto. Là dove nei giorni scorsi il Tevere impetuoso e orgoglioso ricordava ai romani la sua potenza, arrivando a lambire le arcate dei ponti e sommergendo tutto ciò che incontrava, a guardar bene può scorgersi anche qualcos'altro. Qualcosa a testimonianza del fatto che il Natale arriva non solo per chi sta bene, ma anche per gli altri; non solo per chi è abituato agli apprezzamenti dei più e alle luci della ribalta, ma anche per chi normalmente non è notato e vive nell'indifferenza generale.

E' Natale per gli alberi delle piazze più famose di Roma: pensate agli abeti di Piazza S. Pietro o di Piazza di Spagna, decorati e illuminati da mani esperte per dar lustro ai luoghi più significativi dell'Urbe. E' Natale per gli alberi, veri e non, che abbelliscono le nostre case, i terrazzi e i balconi, le vie e i negozi della città: ci hanno pensato negozianti e famiglie a farli belli e persino le mani di tanti bambini.

E ora lì, da quel ponte, ti accorgi che il Natale è arrivato anche sulle sponde del fiume: su quegli alberi, spogli e rinsecchiti, che l'acqua e il fango hanno ricoperto nei giorni di piena, ora sono spuntati addobbi poveri ma coloratissimi. Sono tante buste di plastica, bianche, rosse e blu, bottigliette d'acqua verdi, lattine rosse e tanta altra spazzatura che il fiume ha raccolto e portato con sè per abbellire, come ha potuto, quegli alberi dimenticati e brutti che scortano il suo corso fino al mare. Poveri ma belli, nessuno ha mai pensato di decorarli: lo ha fatto il Tevere.

Perchè Natale, prima o poi, in ogni caso, arriva. Per tutti.
Buon Natale!

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