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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Sulle carceri (e il Popolo) nè Barabba nè Ponzio Pilato

FORSE BARABBA sarebbe stato dello stesso avviso, come sostiene il prof. Giostra - ordinario di procedura penale alla Sapienza, in passato consulente ministeriale e coordinatore del comitato scientifico degli Stati generali sull’esecuzione penale - concludendo il suo articolo pubblicato oggi dal quotidiano Il Dubbio. O forse no. Chi può saperlo?

Di certo questo continuo elevarsi e guardare con sospetto e diffidenza ai sentimenti del Popolo [appositamente con la maiuscola], considerato come una massa che resta sempre almeno due gradini al di sotto (anche come qualità di valutazioni), sempre agli ordini della pancia e sempre incapace di comprendere la grandezza insita nella norma giuridica, non ci ha reso una società più serena nè più sicura nè giuridicamente perfetta. Sono quarant'anni, d'altronde, che esiste una sola chiave di lettura politica del sistema penitenziario, fra amnistie, indulti, svuotacarceri veri o presunti. Eppure la situazione nel suo sostrato rimane sempre più o meno la stessa.

Sono anni che viene sbandierata a destra e a manca la necessità di dare sostanza al principio fondamentale e costituzionale della CERTEZZA DELLA PENA. Salvo poi dimenticarlo una volta terminata la campagna elettorale. D'altra parte, non si può svilire o sottovalutare il precetto costituzionale del RECUPERO DEL CONDANNATO, nè tanto meno dimenticare che tale recupero sia la chiave per disinnescare il gravoso fenomeno della recidiva. Ma affrontare nella sua complessità il problema carceri non può voler dire aderire alternativamente ai principi costituzionali che fanno comodo. Semplicemente perchè quelli costituzionali sono principi fondamentali del nostro ordinamento.

Ma, in ogni caso, non possono continuare ad essere ignorate costantemente le istanze, le preoccupazioni e il senso di forte insicurezza che provengono dalla società. Da quel Popolo troppe volte dimenticato in nome dell'ignavia e della lontananza della politica. E troppe volte snobbato dai Ponzio Pilato di turno.

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