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In primo piano

88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Pensieri dal Sol Levante, giorno 1

Panorami verticali

HO SCOPERTO CHE SOPRA LE NUVOLE non ci sono altre nuvole. Ma solo l'azzurro del cielo e il calore del sole. E' incredibile che non ci abbia mai pensato finora. Ho dovuto prendere un aereo, come oggi, e salire fin quassù per scoprirlo e apprezzarlo pienamente.
Le nuvole, in fondo, ci chiudono dentro una gabbia, una gabbia larga e bassa. Ci fanno prigionieri privandoci di gran parte di quella dimensione verticale che il nostro sguardo potrebbe invece cogliere diversamente. Già... Decisamente non sono abituato a pensarlo dall'alto al basso, o viceversa, un panorama. Anche quando cerco di immortalarne di bellissimi fra i miei ricordi fotografici, spaziano tutti orizzontalmente. Forse perchè finisco sempre per concentrarmi soltanto sulla linea dell'orizzonte...
Dovrei alzare di più lo sguardo. E non solo quando sono con i piedi ben piantati a terra. La prossima volta che mi capiterà di volare devo ricordare di non guardare soltanto in basso: potrò così approfittare di una posizione davvero privilegiata per scrutare il cielo dal cielo!




Succhi e risucchi


PARE CHE PER I GIAPPONESI fare rumori con la bocca nell'atto di risucchiare al suo interno cibi e bevande non solo non costituisca un problema di buona educazione, ma anzi sia indice di ispirato gradimento per quanto si sta mangiando. Come per il ruttare durante o alla fine dei pasti. Lo avevo letto fra le cose che ero andato spulciando sulla Rete prima della partenza, ma ho avuto modo di appurare quanto sia vero già durante il volo. Il mio vicino "succhiatore", senza saperlo, mi ha dimostrato infatti quanto abbia apprezzato tanto il riso con le verdure quanto la ciotola di insalata che ha divorato rigorosamente con le bacchette. Per non parlare della voracità con la quale ha sinfonicamente aspirato i noodles dalla vaschetta e il fragore con cui ha sorseggiato, poco alla volta, il succo al mirtillo (credo) alla fine del pranzo.
Oddio, non che possa farci male eliminare dalle nostre abitudini qualche pesante retaggio di un'educazione forse troppo continentale... Tuttavia al primo impatto tanto risucchiare e sbiascicare fa senza dubbio effetto. Poi magari nei prossimi giorni ci farò l'abitudine fra colazioni, pranzi, cene e street food. E chissà che quando tornerò a casa, nella forbita Italia, tanto silenzio possa farmi sentire a disagio.

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