ESCLUSIVO/Crop circles vicino Roma...?
A poche decine di metri dal mistero c'è una rivendita di materiali per l'edilizia. Il proprietario, un uomo di mezza età, gentile e dallo sguardo disincantato, ci suggerisce di salire su un pallet di mattoni accatastato al confine fra la sua azienda e il campo agricolo per poter godere di una posizione privilegiata. In effetti, anche soltanto rialzati di circa un metro e mezzo, il panorama restiuisce una vista decisamente migliore rispetto a quella della strada.
Ci racconta che il via vai è pressoché continuo da quattro giorni, da quando cioè si sono rincorse le prime voci, sul web e nella zona. Da allora giornalisti, cine-fotoperatori, qualche scienziato e soprattutto un esercito di curiosi hanno raggiunto questo verde campo di grano a Tragliatella, frazione del comune di Fiumicino a due passi da Roma (nonché, per inciso, a 6-7 chilometri da casa mia), dove la mattina dell'8 maggio scorso il mare di spighe si è mostrato in modo del tutto anomalo.
Diciamo subito che la definizione di 'cerchi nel grano' mal si attaglia a quanto qui è possibile vedere: non c'è alcuna somiglianza infatti fra le perfette e simmetriche forme che da anni ci vengono proposte in diversi programmi televisivi (e continuiamo a contemplare con stupore) e i 'disegni' senza forma alcuna e senza intellegibilità che abbiamo ammirato qui.
Queste sembrano vere e proprie pennellate, più o meno larghe, più o meno profonde, che si sono posate fra i milioni di spighe, piegandole e creando depressioni e pareti di grano a volte strette a volte amplissime.
Secondo il nostro ospite, non si tratterebbe altro che di incisive manifestazioni ventose, di piccoli ma forti mulinelli d'aria che nella notte fra il 7 e l'8 maggio scorso avrebbero piegato le spighe qua e là. Spiegazione di per sè più che plausibile, ma che, a mio modestissimo parere, presta il fianco ad un piccolo ma curioso particolare: e cioè che le spighe sono piegate in un'unica direzione, sempre la stessa, dovunque si giri per il campo.
Curioso, no? Una grossa folata di vento, molto molto forte potrebbe certamente piegare le spighe, che, tuttavia, se non ben pigiate alla base tornerebbero probabilmente a rialzarsi. Un vortice o un mulinello non provocherebbe quell'effetto, ma schiaccerebbe gli esili steli un po' in tutte le direzioni proprio a causa del suo moto casuale. Invece qui le spighe erano adagiate tutte dalla stessa parte, indipendentemente dal trovarsi in un'area bella ampia che in stretti sentieri.
Il custode del deposito edilizio esclude di aver visto luci o rumori nella notte. Ricorda di aver notato soltanto due auto fermarsi in una piazzola della strada che costeggia il campo: una sarebbe ripartita dopo poco, mentre l'altra sarebbe rimasta parcheggiata lì per un bel po'.
Cos'altro potrebbe dirvi di più il vostro inviato? Nulla, se non accennare alla bella sensazione di rilassatezza che saliva da quel mare verde, da quel confuso e continuo ondeggiare delle spighe ancora in piedi, da quell'inchino misterioso portato da quelle che ormai rimanevano adagiate a pochi centimetri da terra.
[Foto by Marcus, 11 maggio 2012]
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