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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Azz... il signor Monti si indigna. Per il calcio!


Mario Monti: «Non sto facendo una proposta e men che meno una proposta che viene dal governo, ma è un desiderio che qualche volta io dentro di me sento: se per due o tre anni per caso non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco». Così ha parlato oggi il nostro premier nel corso di una conferenza stampa a proposito del nuovo scandalo del calcioscommesse.

Oggi è un giorno triste, nuovamente, a causa di un nuovo forte terremoto che ha colpito a distanza di pochi giorni le stesse zone dell'Italia centro-settentrionale. Per cui mi scuso se, proprio in questi momenti in cui le notizie ci parlano di morti (ad ora 15), dispersi (7), feriti (oltre 200), sfollati (oltre 6.000), crolli e disperazione, io scelgo di commentare una frase del presidente del consiglio su un tema di minore importanza, almeno in questo frangente.

Intendiamoci: quella del premier è una frase che, culturalmente, può non fare una piega. Noi italiani avremmo bisogno di riconciliarci con un buon modello di cultura sportiva. Ma il primo amministratore pubblico del nostro Paese non può dimenticare i milioni di euro che il calcio in genere, con tutto il suo indotto, portano ogni anno nelle casse dello Stato... Un'inezia che invece deve essere sfuggita a Monti. O NO???

Però qui non si tratta di difendere il calcio (che se ne frega della mia difesa) o il giocattolino dell'italiano-tifoso medio (quale io ammetto di essere)... Ma direbbe altrettanto il nostro presidente del consiglio parlando delle istituzioni, dei politici, degli amministratori pubblici, delle banche e di tutti quei soggetti fisici e giuridici che da anni, troppo spesso, con il loro ripetuto malaffare egoistico e truffaldino, creano analoghi se non più sprezzanti sentimenti di disagio (per non dire insofferenza/nausea/schifo) nell'animo dei cittadini? O NO???

Non mi risulta che il nostro premier tecnico, chiamato a salvare il Paese dal fallimento economico (dice lui/dicono loro) dovuto anche e soprattutto alle ineguagliabili prove di ingordigia dei nostri governanti e amministratori pubblici, sia sia mai espresso in questi termini riferendosi a chi appunto ha provocato nel Paese un disastro di proporzioni economiche ben maggiori dei danni (seppur gravi e non solo sotto il profilo economico) che possono essere stati causati dalle partite di calcio truccate. O NO???


Proporrei di rispondere a Monti con le sue stesse parole. Così come potrebbero uscire dalla bocca di un qualsiasi cittadino che parlasse a nome degli italiani... Di un bel po' di italiani: «Non sto facendo una proposta e men che meno una proposta che viene dal popolo, ma è un desiderio che qualche volta io dentro di me sento: se per due o tre anni per caso non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo schifo».

Uno schifo qualunque, uno dei tanti... Dite voi quale.

Commenti

  1. Io provo tanto schifo, Marcus, tanto e per tante cose: per prima cosa, visto che è roba fresca, per non avere interventi significativi per l'edilizia antisismica nel nostro paese. Penso a quello che ha colpito il Giappone l'anno scorso, che se non fosse stato per lo tsunami, avrebbe subito pochi danni, e penso al breve tempo in cui hanno ricostruito ció che era andato distrutto.
    Provo schifo per uno stato che pensa a sé stesso e per niente al popolo che lo abita. Penso all'italia operaia che muore senza un minimo di tutela, ai bimbi che saranno gli operai di domani che non sanno cosa li aspetta.
    Provo schifo per tutti quei padri di famiglia che sono stati costretti a cedere alla pressione della depressione togliendosi la vita perché hanno sentito la responsabilità del fallimento, di non riuscire a dare un futuro ai propri figli.
    Provo schifo che ci siano operai che pur lavorando 10/12 ore al giorno per 1000 euro al mese, vivano a pane e calcio, calcio che se ne sbatte degli operai, e sguazza nel lusso, nei giri di soldi da capogiro, e nonostante tutto, si sporcano le scarpette tacchettate di scommesse e partite truccate e soldi dati e ricevuti per comprare le partite.
    Provo schifo per la superficialità che dilaga e si impossessa di questo paese e del resto del mondo.
    E allora mi chiedo, se non gioverebbe all'umanità tornare nei ranghi, riconoscendo i valori e l'etica del buon senso, di cosa è giusto e cosa è sbagliato, del rispetto per la vita, e per ció che ci circonda, sia essa natura o patrimonio.. Ecco, forse allora, proverei meno schifo, ma non accadrà mai.

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    1. Non posso aggiungere altro... Se non che sono sempre più convinto dell'idea del 'villaggetto' di un centinaio di anime in mezzo alle montagne... Magari su qualche altro pianeta.

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