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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Penso che un giorno così non ritorni mai più...

Pensiamoci: dal 16 novembre 2011, giorno in cui Monti ha prestato giuramento al Quirinale, non sono passati neanche sei mesi; e in neanche sei mesi questo governo di tecnici sta riuscendo là dove nessun esecutivo politico era riuscito prima.

Pensiamoci: liberalizzazioni e semplificazioni, riforma del mercato del lavoro e dell'art. 18, riforma delle pensioni, tetto ai compensi dei manager di Stato, trasparenza totale dei redditi dei ministri; e poi ripristino ed aumento della tassa sulla prima casa, revisione degli estimi catastali, norme in materia di tariffe professionali, contro i privilegi corporativi, per lo svuotamento delle carceri... Cose belle e meno belle, brutte e meno brutte. Alcune di esse veri e propri tabù.

Ma ve le ricordate le polemiche e le bufere mediatiche quando il primo governo Berlusconi si azzardò a toccare il tema della riforma delle pensioni? Ricordate i fiumi di parole, le manifestazioni, l'asprezza del dibattito non solo parlamentare intorno al concetto di 'scalone' pensionistico proposto dall'allora ministro del Lavoro Maroni? E quando fu il governo Prodi a riprovarci successivamente? E le rivolte dei taxisti ogniqualvolta che anche solo un sindaco proponeva di intervenire sulla concessione delle licenze? E le sommosse di ordini professionali e corporazioni di fronte alle cosiddette 'lenzuolate' proposte dall'allora ministro Bersani? E il terremoto provocato dalla proposta, prima, e dall'approvazione, poi, dell'indulto che svuotò le carceri sovraffollate rimettendo in libertà migliaia di detenuti?

Ci sono riforme varate in questi sei mesi dal governo Monti che in anni e anni di governi politici, diretta espressione del voto elettorale e quindi - almeno teoricamente - appoggiati dalla maggior parte della pubblica opinione votante, nessuno si era mai sognato di ipotizzare. Nemmeno lontanamente. La possibilità di licenziare un lavoratore per motivi di sofferenza economica... Ma vogliamo scherzare?!? Ripristinare l'ex Ici, appesantendola con nuovi e più salati valori catastali, per poi sottrarre la fetta più grande di introito alle casse dei Comuni cui prima era destinata quasi integralmente... Ma siamo matti?!?

Eppure così è andata in questi ultimi sei mesi di storia italiana. E chissà quante altre novità di qui ad un anno, quando saremo finalmente chiamati a votare il nuovo Parlamento...

Io credo che i partiti e la politica in generale abbiano di che riflettere su quanto sta accadendo. Soprattutto su un fatto: che gli italiani hanno preferito accettare nuove tasse, imposizioni varie e addirittura la svendita alle banche piuttosto che continuare a farsi prendere in giro e rappresentare dalle solite facce e voci che negli ultimi anni, da destra, sinistra e centro, li hanno governati. Stufi di tante non-risposte, di sorrisetti ironici, di strepiti televisivi quando non di offese gratuite; stufi di vedere i 'soliti noti' gozzovigliare sulle loro belle poltrone, arraffando a destra e a manca, operosi all'unico fine di consolidare la propria posizione, il loro status e quello degli amici; stufi di tangentopoli nazionali, regionali, provinciali, municipali e condominiali; stufi di malasanità, malagiustizia, malaffare di varia natura; stufi di sentirsi raccontare balle su crisi inesistenti e domani prosperi, di essere rappresentati da premier che vanno in giro a fare le corna, di guardare una seduta  del Parlamento e vedere all'opera bambini dell'asilo.

Gli italiani sono stufi, questo è chiaro. Sono stufi di tante cose: fra l'altro, sono stufi di aver perso la passione politica. Qualcuno gliel'ha sottratta, carpita con sotterfugi od operando dietro le quinte. Comunque sia, non c'è più. Per questo, abbiamo mollato la presa e lasciato che un'oligarchia di poteri forti prendesse le redini del Paese.

Questa non è più la logica del 'meno peggio': siamo passati direttamente a quella del 'fate vobis'...

Commenti

  1. Gianluigi27/3/12 17:10

    Ho solo paura che i "sacrifici" fatti serviranno per riapanere una situazione che il nuovo governo riporterà al collasso.

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    1. Molto probabile, specialmente se i nuovi eletti saranno amici o amici-degli-amici degli attuali.
      Ma il problema è un altro: chi garantisce sulla bontà degli interventi attualmente in essere? E quindi sul buon esito di tali stringenti sacrifici? Quando il Paese sarà stato completamente svenduto (come ipotizzano in molti) alle banche e alle multinazionali come si fa a tornare indietro?

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  2. ma anche già stufi di :
    sfigati se no hai la laurea prima dei 28 anni...
    niente sussidi se ci sediamo a mangiare speghetti al pomodoro...
    paccate di miliardi...
    sfigati quelli che guadagnano 500euro al mese...

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    1. Robe', conosco decine di ragazzi e ragazze laureati ben prima dei 28 anni, molti di loro già conn la seconda laurea nel CV. E che se ne son fatti? Gente bravissima, volenterosissima, disperatamente in cerca di qualcuno che li sfrutti per 400 euro al mese...!
      Sì, in effetti certi frasi buttate lì con superficialità hanno fatto male. Tanto più se pensi che chi le ha pronunciate è lontano anni luce da quelle situazioni: se pensavamo che i parlamentari arricchiti non vedessero più i problemi della vita reale, figuriamoci chi non ha avuto bisogno delle ruberie parlamentari...

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    2. in effetti mi hai aiutato a capire meglio la situazione: chi non ha avuto bisogno delle ruberie è ancora più lontano dalla nostra realtà.Con l'arroganza dei primi della classe.

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    3. Era qualcosa che avevamo già capito, no...?

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  3. Gianluigi28/3/12 09:53

    verissimo. Vorrei sapere come fanno a dire: "non ci saranno licenziamenti" oppure "pagheremo meno tasse" o ancora "pensioni più basse e lontane per assunzione dei giovani"...chi garantisce che non licenzierianno? chi garantisce (come in effetti sta accadendo) che i soldi rispiarmiati siano utilizzati per altri scopi fuorchè l'abbassamento della pressione fiscale? chi garantisce ste famose assunzioni dei giovani visto che io li veedo a spasso perchè i loro padri non possono liberare il loro posto perchè devono lavorare più anni?

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