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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Giustizia: il governo 'ingroia' il rospo del C-day


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ANSA/ COSTITUZIONE: 100 CITTA' IN PIAZZA PER DIFENDERLA
MOBILITATI ANCHE STUDENTI PER DIFESA SCUOLA PUBBLICA
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Letture di articoli della Carta, cortei, sventolio di bandiere tricolori, flash mob, bambini con orecchie d'asino, canti: e' il C-day, la mobilitazione "A difesa della Costituzione, se non ora quando?", che oggi ha pacificamente invaso le piazze di cento citta' italiane con presidi anche all'estero. Un milione secondo gli organizzatori, 43mila secondo le Questure, le persone che hanno manifestato. E a Roma, dal palco di piazza del Popolo il procuratore aggiunto Antonino Ingroia ha definito "controriforma" quella della giustizia, attirandosi le critiche del Pdl.
Ingroia ha sottolineato l'importanza di una presenza in piazza "cosi' massiccia e impressionante" e riferendosi alla riforma voluta dal governo ha aggiunto: "se dovesse passare, avremmo uno stato di diritto azzoppato, sfigurato nei suoi principi fondamentali cosi' come disegnati dai padri costituenti. Cio' che e' veramente in gioco e' l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, che non sarebbe garantita nel momento in cui il potere giudiziario venisse schiacciato da quello politico". Nessun commento alla sortita del magistrato da parte del premier Silvio Berlusconi, ma e' eloquente l'attacco che e' partito da esponenti politici a lui piu' vicini: da Fabrizio Cicchitto che ha parlato di "appropriazioni indebite" del giorno della Costituzione a Jole Santelli, secondo la quale "se Ingroia voleva porgere un esempio evidente del perche'‚ molti temono una magistratura politicizzata e di parte, temo che stasera l'abbia fatto". Nelle piazze italiane molti esponenti dell'opposizione, da Pierluigi Bersani ad Antonio Di Pietro, da Anna Finocchiaro a Nichi Vendola, da Giuseppe Fioroni a Fabio Granata. E proprio contro la presenza dell'ex ministro dell'istruzione Fioroni e del parlamentare del Fli Granata si sono scagliati gli studenti, criticandoli per "non essersi mai attivati per difendere l'istruzione pubblica".
A Roma i ragazzi hanno sfilato dall'universita' "La Sapienza" fino a piazza del Popolo, dove hanno contestato l'iniziativa, sostenendo che molti degli interventi non hanno difeso la scuola e l'universita', e poi si sono diretti verso il lungotevere che e' rimasto bloccato. In un'altra zona della citta', in via Ostiense, un gruppo di studenti ha tirato petardi tra le auto e contro una sede della Croce Rossa, imbrattando muri e versando secchi di vernice rossa in terra. A fine giornata, la Questura di Roma ha reso noto che 32 persone saranno denunciate. La manifestazione a piazza del Popolo - la stessa della mobilitazione per la dignita' delle donne del 13 febbraio - si e' conclusa intorno alle 19 al grido di "E' viva la Costituzione" e con l'inno di Mameli cantato da migliaia di persone.
Il corteo era partito da piazza della Repubblica dietro una maxibandiera tricolore lunga 60 metri: una enorme onda verde, bianca e rossa si e' snodata per le strade della capitale. Non sono mancati i "cartelli umani", uomini e donne sandwich ognuno dei quali ha "adottato" un articolo della Carta. E c'erano anche una ventina di bambini con orecchie d'asino in cartone per protesta contro i tagli alla scuola. In una piazza stracolma, la folla ha osservato un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Giappone. Molti gli artisti che sono intervenuti, e tra loro Giulio Scarpati, che ha annunciato uno sciopero generale della cultura entro la fine del mese. Tante le citta' coinvolte nella protesta. A Milano, il premio Nobel Dario Fo ha ironizzato sul "cerottone" con cui il premier e' stato visto dopo la sua operazione al viso. A Bologna, hanno sfilato in diecimila senza bandiere di partito e tutti a sostegno della scuola. A Firenze, piazza della Signoria e' stata invasa da oltre 8 mila persone con bandiere tricolori e cartelli a difesa della scuola pubblica, oltre a richieste di dimissioni di Berlusconi. A Napoli in centinaia hanno manifestato a piazza Plebiscito mentre a Posillipo un gruppo di persone si e' tuffato in mare al grido di "Viva l'Italia". A Genova sono stati distribuiti panini con dentro, al posto del prosciutto, poesie. A Torino e' scesa in piazza anche l'orchestra del Teatro Regio, che ha suonato l'inno di Mameli per i circa duemila manifestanti in piazza Castello. A Padova, duemila persone in corteo e flash mob degli studenti medi. A Trieste, 300 persone in piazza con elmetti bianchi "di salvaguardia". Manifestazioni anche in Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Puglia.
(ANSA).
AB12-MAR-11 20:39


Alla manifestazione di sabato scorso in difesa della Carta fondamentale, quel C-day che ha visto scendere in piazza centinaia di migliaia di cittadini in tutta Italia e qualche migliaio anche in alcune capitali mondiali, si è parlato di riforme. Quella della scuola e quella, costituzionale, della giustizia.

Su quest'ultima, in particolare, si è soffermato un esperto, Antonio Ingroia. Magistrato, procuratore aggiunto a Palermo, lui è uno di quelli che quando viene arrestato un latitante di mafia o si fa una retata di boss e affiliati viene elogiato con tanto di comunicati ufficiali; ma se mette il naso nei rapporti mafia-politica diventa parte di una "metastasi" contro il premier o le istituzioni del Paese. Figuriamoci se si permette di mettere bocca sulle riforme che riguardano un settore a lui avulso (sic!) come quello della giustizia!

Mi sembrava giusto ricordare i cinque minuti circa del suo intervento a Roma.

Commenti

  1. Ciao Marcus,
    bellissimo post che condivido in pieno.
    Purtroppo alla manifestazione questa volta non ho potuto partecipare, ma seguo costantemente gli sviluppi di questo ennesimo sconcio.
    A presto

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  2. ho chiuso il blog ciao marcus .....

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  3. Per Zicin:
    Grazie. Mi onora il tuo essere sempre presente...

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  4. Per Marianna:
    Ho provato a cercarti, ma inutilmente... Mi spiace, amica mia. Mi piacerebbe rivederti presto, leggerti presto.
    Non mollare!

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  5. tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!io non mollo mai impossibile no!

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