"Saviano? Ma che ha fatto Saviano? Ha scritto un libro ed è diventato un'icona della lotta alla mafia... Questa cosa mi fa proprio girare i ********! I magistrati che sono stati ammazzati hanno fatto la lotta alla mafia!". Oggi, al lavoro, ho avuto un acceso scambio di opinioni con un collega sull'impegno civile (o meno, secondo i punti di vista, a questo punto...!) dell'autore di
Gomorra, Roberto Saviano. Discussione nata dai commenti suscitati dalla visione della
puntata di Annozero di ieri sera che, fra l'altro, vedeva come ospite lo scrittore campano.
Il virgolettato che avete letto sopra costituisce il succo delle tesi del mio interlocutore. Io mi sono limitato a fargli presente che il più grande merito di Saviano è stato quello di aver scritto e detto quello che molti (forse quasi tutti) sapevano, ma che nessuno aveva osato raccontare. "Fallo tu quello che ha fatto Saviano!", gli ho risposto: "Non quello che continua a fare ora, che vive blindato ventiquattro ore al giorno: quello che ha fatto prima, quando ha scritto Gomorra, quando è arrivata la notorietà e tanta gente ha iniziato improvvisamente ha voltargli le spalle o a vomitargli addosso insulti e rabbia!".
Non mi piace incensare, in genere non lo faccio. Ma non riconoscere il coraggio civile in chi effettivamente lo manifesta,
- solo perchè - magari - vederlo in qualcun altro significherebbe riconoscere la propria vigliaccheria...
- o solo perchè - magari - ammettere quel coraggio antimafia significherebbe dover sposare le tesi di un personaggio che non veste la tua stessa casacca in fatto di idee politiche...
- o solo perchè - magari - riconoscere che quel che Saviano racconta suona stranamente familiare con altre storie di malaffare e di collusioni che mettono insieme politica e organizzazioni criminali, connubi che partono dal basso, dai consigli comunali di molti piccolissimi municipi per arrivare su su in alto... là dove nessun magistrato è osato volare. O quasi.
D'altronde, parlando di lotta alla mafia, Qualcuno non ha
ripetuto a più riprese che, più di tante cose, l'immagine del nostro Paese all'estero ha subito colpi letali da quanto raccontato in fiction come
La piovra o in libri come, appunto,
Gomorra...?
Concordo. Inoltre fai presente al tuo interlocutore che Saviano non è un'icona della lotta alla mafia, bensì alla camorra...nel caso non lo sapesse!
RispondiEliminaE considerando che in troppi parlano anche senza conoscere, aver letto Gomorra ecc ecc
E' complesso commentare questo post. Io vivo a Napoli... per fortuna in provincia...in un'isola felice...ma non per tutti è così. Mia figlia tornando dall'università verso le 19.00 di sera è stata aggredita da due tipi...le hanno preso tutto quel poco che aveva: soldi cellulare orologio...ed è stata fortunta perchè sotto minaccia di coltello non le hanno fatto del male. Dopo c'è stata la denuncia...non sai che inferno... e che preoccupazione quando era sola...un anno di deposizioni... verbali e infine... solo due mesi di arresti domiciliari... per uno solo l'altro era un angelo...una lotta impari
RispondiEliminaTra il dire e il fare c'è un abisso... se denunci...se vedi...se senti..se stai nella legalità contro "il male" sei in pericolo e lotti contro i mulini a vento.
Saviano per noi è un'icona perchè sprona a combattere questo "cancro" e non è poco
Per Spes:
RispondiElimina...infatti è siciliano! E soprattutto, secondo me, subisce troppo il fascino berlusconiano per ammettere un racconto come quello che fa Saviano... Ammesso un sistema (camorra che si infiltra nella società civile cancrenizzando il suo tessuto politico/sociale/imprenditoriale) dovrebbe ammetterli tutti: compreso quello mafioso che ha lambito i vertici della politica e delle imprese a livello nazionale ed internazionale.
Per Zicin:
RispondiEliminaHai ragione, amica mia: davvero una drammatica lotta impari. Mi spiace per quanto accaduto a tua figlia e a tutti voi: sono cose che fanno male quando non le ascolti alla radio o alla tv e colpiscono direttamente te e le persone che ti sono vicine.
E' vero quanto dici: l'esempio di Saviano "sprona" e non è poco. Il suo merito sarebbe enorme già solo per questo. Il problema, purtroppo, è che per tanti che vengono spronati ce ne sono tanti altri che preferiscono non vedere, anzi, sminuire ed annacquare un comportamento virtuoso per non veder demolita la 'bella società' che ruota intorno a loro (e che magari dà loro pure da mangiare!).
Non so se ricordi il film Matrix, in particolare il momento in cui il traditore, gustando una succosa anche se virtuale bistecca, confessa di preferire a credere in quello che vede (pur se falso) piuttosto che impegnarsi alla ricerca della verità... E' un po' il male di tutti noi, spesso.
Un abbraccio!