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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Pianeta Italia: il 2012 alle porte

Non sempre si arriva sull'orlo della crisi sociale passando per il conflitto e lo scontro violento. Ma quasi sempre viene additata la responsabilità di essa a chi impugna l'arma dell'aperto dissenso, urlato da tanti e con forza.

Con incredibile capacità mediatica (ma non è una novità) e abile manipolazione della realtà apparente (e neanche questa è una novità), Berlusconi & Co. stanno portando il Paese vicino, molto vicino al punto di criticità massima: sociale, economica ed etica. Una visione che contempla solo il beato e agiato consolidamento del proprio status egoico e null'altro, il pieno e libero diritto ad affondare le proprie mani sulla torta. Punto e basta. E pure questa non è una novità.

Quel che è grave, invece, è che lo stiano facendo senza scossoni nè strappi, ma attraverso il cambiamento delle regole del gioco (qualcuno si ostina ancora a chiamarli principi fondamentali tutelati dalla Costituzione, ma tant'è...). Uno spingersi a forzare quei meccanismi messi lì apposta a garanzia dei più che è talmente sfacciato e costante da apparire, alla fine, quanto di più normale possa esserci. Un martellamento incessante che, tuttavia, suona come perfettamente familiare alle orecchie di chi lo sente: sai che c'è e ti sembra normale che ci sia; non lo ascolti, ma è con te sempre e ti accompagna ovunque, condizionando il tuo modo di pensare ed esprimerti.

Un meccanismo perverso che i pubblicitari senza scrupoli d'oltreoceano conoscono bene e utilizzano con pieno successo dalla metà del secolo scorso: il passaggio per via subliminale di messaggi che puntano direttamente al subconscio, plasmandolo pian piano e lasciando alla mente razionale l'ingannevole sensazione che quel messaggio/voglia/desiderio/spiegazione non sia altro che il frutto di una nostra scelta.

Siamo nel bel mezzo di un Carosello e non ce ne accorgiamo. Ci spingono ad acquistare spazi di libertà che loro ci vogliono vendere, facendoceli passare per grandi occasioni e incredibili offerte. Invece si stanno appropriando della nostra mente e dei suoi strumenti di valutazione e misura. "Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani", vanno ripetendo dall'ultima campagna elettorale che ha consegnato loro il Paese. Ti credo, non ne hanno bisogno: loro mettono direttamente le mani nella testa degli italiani!

E, quel che è più grave, è che il messaggio oltre a traslare il modo di percepire la realtà, punta a identificare come veri nemici quei pochi che a questa realtà si ostinano ad opporsi. Ad additarli come coloro che "alzano il livello dello scontro", "soffiano pericolosamente sul fuoco della violenza", "incitano al terrorismo". Non puoi manifestare, non puoi dissentire, non puoi pensare, altrimenti sei il nemico. E poi, un giorno, una testa matta passa alle vie di fatto e tira una statuetta: e questo fa quadrare talmente il loro cerchio, che mi chiedo se non arrivino al punto di auspicare che ciò accada. Se non peggio... E tutto questo è sempre più normale, sempre più quotidiano... Come Carosello, appunto.

Il 2012 arriverà e travolgerà tutto. Meno in Italia, però. Qui sarà arrivato prima Berlusconi.

Commenti

  1. Ma sei tornato?
    Ben tornato!
    Passerò dopo a rileggerti con attenzione.
    Un abbraccio!

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  2. Per Nicole (e per tutti):

    Sì, sono tornato. Anzi, facciamo finta che non me ne sia mai andato...

    A presto!

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  3. Ma ci sei alloraaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    :)

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  4. Ciaoooooooooo ma che è successo??????? Ti ho cercato in questi giorni ma non c'eri!! Come mai avevi chiuso???

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  5. Per Guernica:

    Sììì!!! E anche tu, continui ad esserci. E ne sono felice! Un bacio!

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  6. mi sento uno schifo !!!!!

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  7. Per arrgianf:

    Ciao! Diciamo ragioni di tipo personal-professional-precauzionali. Ma ora sono di nuovo qui.

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  8. Per Marianna:

    Ma non lo sei. E questa è l'unica cosa che conta. Prendi la tua bici e fatti un giro incontro al sole!

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  9. Boia, ma allora sei tornato?
    Sequestro lampo...Hanno pagato il riscatto..ben ben ben..mi fa piacere..
    Con calma poi leggo..ora devo smazziarmi per il capo..Ciauz!!

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  10. Per Debora:

    Ciao Debby! No... quale riscatto? Sono fuggito!

    Smazziati, smazziati... ci si becca dopo!

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  11. se avessi una bici lo farei!

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