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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Il Paese a rotoli, i politici a puttane!

Piccola riflessione sulle clamorose ed eclatanti cronache giudiziarie dell'ultimo mese.

I magistrati di diverse procure se la son presa, via via: con Bertolaso e i vertici della Protezione Civile, per un giro di appalti e affari riguardanti grandi eventi e la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo. Con il coordinatore nazionale del Popolo delle Libertà, per una serie di raccomandazioni in affari e appalti. Con i vertici di Telecom Italia, Fastweb e altre piccole aziende di quel calibro, per una vicenda di falso, truffa e riciclaggio di enormi quantità di denaro. Con un senatore del Pdl, accusato e arrestato per aver preso i voti della 'ndrangheta ed essersi fatto portatore dei suoi interessi nel mondo politico. Con le liste del Pdl nel Lazio e in Lombardia e quelle della Polverini a Roma e di Formigoni a Milano, escluse prima sì e poi no, poi riescluse e poi riammesse e-poi-ora-non-lo-so-più-neanch'io-perchè-ho-perso-il-conto dalle elezioni regionali che si svolgono a fine mese.

Ora, io capisco che, per pura definizione teorica, quello è il ruolo che spetta loro, assegnato in via esclusiva ed autonoma dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato. Capisco pure che, dopo le ripetute accuse di essere dei "fannulloni" e dei "talebani", vogliano dimostrare che ogni tanto fanno pure qualcosa per giustificare lo stipendio di dipendente statale. E comprendo anche le ansie da prestazione di qualche pm, specialmente fra i più giovani, che, ricordando le gesta degli eroi di Tangentopoli sul finire del secolo scorso, tentano di ripercorrere le stesse orme nel tentativo di conquistare anch'essi un posto in qualche libro di storia.

Ma così si esagera! Non ti puoi schierare contemporaneamente e sfacciatamente contro potere politico e poteri economico-finanziari del Paese. Non puoi sollevare il tappeto delle magagne alla ricerca di commistioni illecite fra l'uno e gli altri e pensare, allo stesso tempo, di farla franca sul piano delle conseguenze. Cribbio!!!

E' chiaro che inchieste di tale portata non possano che suonare come un'aperta dichiarazione di guerra da parte del potere giudiziario contro tutto e tutti quei poteri che effettivamente governano le sorti del Paese. E' chiaro che poi arrivi una controffensiva da parte di questi, attraverso l'approvazione di leggi miranti a ripristinare antiche immunità o di norme volte a negare a giudici e pm quelle risorse necessarie al minimo sostentamento della macchina della giustizia.

Fuor di ironia: il bello è che lorsignori non perdono occasione per vantarsi degli straordinari successi ottenuti contro la criminalità organizzata e le sue infiltrazioni nel tessuto produttivo del Paese, realizzati attraverso la gestione di appalti miliardari e finanziamenti pubblici. Quella, però, viene chiamata mafia e dipinta con l'iconografia classica della coppola, dei boss, delle estorsioni e delle bombe, mentre lo stesso sistema di gestione e spartizione, ricatto e appalti truccati, tangenti e favori messo in piedi da uomini in colletto bianco, giacca, cravatta e autoblu diventa l'opera di qualche "birbantello", come dice Berlusconi.

E mentre il Paese va in rovina, i nostri politici vanno a puttane. In tutti i sensi e... i sessi!

E se mandassimo questa politica a rotoli prima che il Paese vada a puttane?

Commenti

  1. Patrizia D'Addario12/3/10 17:24

    io sono contenta se tutta l'Italia va a Puttane!!!!!

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  2. io so contenta se i politici vanno a rotoli!!!!! e se levano dalle palle !!!!

    RispondiElimina

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