Fra qualche giorno si vota. O meglio, chi vuole potrà recarsi al seggio elettorale ed esprimere quella che una volta era una libera manifestazione del pensiero politico e che adesso, sempre più, è diventato un vuoto esercizio di adesione a scelte che vengono fatte lontano e dai soliti noti. E che i cittadini sono chiamati, con gli immancabili sorrisi e promesse del caso, soltanto a sottoscrivere, senza peraltro alternative. O meglio ancora, con l'unica alternativa di non andare a votare.
Da tempo, infatti, il nostro sistema elettorale impedisce ai cittadini di scegliere il proprio candidato, in barba a qualsiasi criterio di rappresentatività democratica. Questo esercizio di diminuita espressione della volontà popolare consente di votare soltanto i nomi che i vertici di partito hanno deciso di inserire in lista e di farli eleggere secondo nell'ordine da questi stabilito. Un ordine che davvero poco ha a che fare, ormai, con la capacità del candidato di farsi portatore degli interessi e delle istanze di chi lo andrà a votare e che molto, invece, ha a che vedere con gli interessi e le convenzienze di chi lo ha voluto in lista. Per non dire di quanto costui è stato capace di sborsare e/o di portare al partito sotto forma di finanziamenti.
Così siamo passati da una campagna elettorale fatta chiedendo voti porta a porta o nelle piazze ad una campagna elettorale che ha, come suo necessario presupposto, l'acquisto del posto in lista a suon di migliaia, se non di milioni di euro. Tanto, una volta ai primi posti della lista, il voto è pressocchè un fatto meccanico, anzi meccanicistico: non più dettato dalla libera volontà dell'elettore di scegliere un nome confidando nella persona, ma da un 'obbedisco' espresso sotto forma di x con il quale l'elettore aderisce alle scelte fatte dal partito.
Ora, come se non bastasse tutto questo ad illustrare ampiamente quale grandiosa e ben pensata fregatura ci siamo ridotti a chiamare 'esercizio del potere di voto', quest'ultima campagna ci sta regalando un nuovo insegnamento elettorale. Non più un voto come adesione ad un programma politico, di riforme, di impegno, di impostazione culturale, sociale, ideologica; ma un voto come suffragio universale attorno ai destini, alle aspettative, alle esigenze e ai proclami di un singolo individuo. Non più un voto dettato dall'aspettativa di migliorare le condizioni sociali e il benessere del Paese, della regione, della provincia o del comune di appartenenza; bensì un voto per esprimersi a favore o contro qualcuno.
Quel qualcuno sul quale si vuole che noi si sia favorevoli o contrari è a Silvio Berlusconi: questo è ciò che rappresenta il voto del 28 e 29 marzo prossimi. Berlusconi non è candidato in alcuna regione, provincia, tanto meno in alcun comune italiano. Eppure in questa campagna elettorale assurda, vuota e insignificante gli italiani si schiereranno pro o contro di lui. Voteranno Polverini o Bonino (e compagnia) senza conoscere il benchè minimo programma politico e senza nemmeno che questo programma conti qualcosa. Anche perchè non c'è un programma politico: c'è solo il 'libero' esercizio di schierarsi con o contro il premier, con o contro le sue ragioni, con o contro la sua prepotenza, con o contro le sue leggi ad personam, con o contro l'arroganza della sua antipolitica.
Votare le Polverini o le Bonino di turno candidate in tutta Italia significa condividere o meno che i magistrati siano dei talebani, che i giudici della Corte Costituzionale siano comunisti, che il potere giudiziario stia tramando contro il potere politico per far cadere la seconda Repubblica così come negli anni Novanta fece con la prima, che il teorema politico-giudiziario della magistratura abbia come unico scopo quello di colpire Berlusconi e di farlo fuori dalla scena. Eccetera, eccetera, eccetera... Basta prendere qualsiasi intervento pubblico del premier per esplicitare altri eccetera.
E quando con il nostro voto avremo scelto se stare di qua o di là, avremo di conseguenza consegnato il governo della nostra regione/provincia/comune alle Polverini o alle Bonino della situazione. Così, meccanicisticamente. E da quel momento in poi, i magistrati talebani, i giudici comunisti, la prima e seconda Repubblica e tutto il resto non contribuirà al buon governo che gli eletti saranno chiamati ad assicurare al territorio da loro governato.
Votandoli, avremo messo in mano a queste persone il mandato a decidere su questioni importantissime per tutti noi e nella vita di tutti i giorni: la scuola, la sanità, i servizi, lo stato sociale. E noi non abbiamo la più pallida idea di come la Polverini o la Bonino intendano governare su questi argomenti, perchè il loro programma d'azione è passato in secondo piano rispetto alla condivisione o meno dei problemi di Berlusconi. Perchè i nomi dei candidati governatori sono stati decisi a tavolino e imposti agli elettori. Perchè i loro programmi di governo sono stati sacrificati sull'altare delle vicende personali del premier.
E forse questo fatto - tristemente - costituisce anche il più grande alibi per tutti noi: per l'ignavia a cui ci siamo ridotti e non solo in campo politico; per aver rinunciato da tempo ad interessarci della res publica e, di conseguenza, di chi la governa; per il disinteresse ad approfondire, ad andare oltre alle parole della propaganda e alle promesse di facciata. Questa è la verità.
Amicone sono troppo nera no nera in quel senso sono incazzata perchè non c'è più libertà di parola e questo mi sta facendo avvelenare mi è accaduto un brutto episodio se avevo la tua mail ti raccontavo .
RispondiEliminaciao amicoooooooooooo
cmq sappi che la LIBERTA' DI PAROLA è LA COSA PIù BELLA CHE ABBIAMO E NESSUNO CE LA DEVE TOGLIERE !!!!!!
A parte il fatto che a queste elezioni, così come alla precedente tornata elettorale si può mettere la preferenza.
RispondiEliminaA parte il fatto che se da un decenio a questa parte non vi è la possibilità di parlare di programmi, immediatamente prima dell'inizio della campagna elettorale "succede" qualcosa che prende gli spazi massmediatici.
A parte questo potevi benissimo utilizzare queste pagine per esporre i programmi della Bonino e della Polverini visto che, come denunci tu, da nessuna parte se ne trova traccia.
meditate gente....meditate!!!