Passa ai contenuti principali

In primo piano

Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Per Draghi e per Monti...


L'ULTIMA VOLTA ERA FINITA COSÌ:

E basta pure con la favoletta del governo tecnico: che ce ne facciamo di un governo di tecnici, di burocrati e di ricchi di famiglia che è quanto di più lontano dai cittadini, che vive su un piano (e forse su un pianeta) diverso dal nostro, che non conosce quanto costa mezza pagnotta di casareccio o una bombola del gas da 15 kg? Sull'onda di quale emergenza (ormai) dovremmo riconsegnare l'Italia in mano a Monti&co-bis, alieni scesi sul Belpaese senza il crisma del voto elettorale, ma solo per investitura presidenziale?

Sono passati quasi dieci anni da quel post, scritto negli ultimi mesi del Governo Monti. E a distanza di un decennio una nuova situazione di assoluta ingovernabilità, complice una classe politica costituita per lo più da meschini, inadeguati e improvvisati, riconsegna le sorti del Paese in mano a un discendente di burocrati che della vita della gente comune conosce poco. 

Non intendo cadere nei facili cospirazionismi di quanti pensano che il Piano (inevitabilmente con la P maiuscola) di chi voleva avidamente rimettere le mani nell'economia italiana, messo a punto nelle oscure e segrete stanze dove si orientano i destini del mondo, si sia così realizzato. Voglio solo rappresentare che quegli stessi interrogativi che all'epoca costituivano il malessere non più sopportabile della gente comune rimangono validi anche oggi. 

Quanto può "sentire" le necessità del quotidiano, la cosiddetta economia reale, chi da sempre è abituato a ragionare di linee e numeri macro-economici, di mercati e finanza, di bilanci e stabilità? Quanto può percepire della sofferenza di chi deve versare alla banca la rata del mutuo, chi è solitamente sensibile alle sofferenze di un sistema bancario che si lamenta per le difficoltà con le quali fatica a riavere una piccola percentuale di quei mutui che ha erogato? Quanto peso potrà avere la disperazione di quanti sono stati rovinati del tutto o quasi dalla pandemia di Covid-19, quando - già a brevissimo - il Governo sarà chiamato a decidere sulle misure sanitarie per fronteggiare un'emergenza ben lontana dall'essere conclusa?

Domande, domande, domande. Domande sulle quali spero con tutte le mie forze di essere ben presto smentito dal 'Governo dei migliori'. Smentito e rassicurato, perchè no. In fondo, prima di piangere, non ci resta che sperare...

Commenti

Post più popolari