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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Diritti civili USA (e getta...)


NEL PAESE DELLE CONTRADDIZIONI ESTREME può accadere che spinte e tendenze, anche le più opposte, camminino a braccetto. Che le conquiste civili e sociali più avanzate e significative si accompagnino alle più vergognose e squallide manifestazioni di inciviltà. E che sia le une che le altre vengano mostrate al mondo ammantate da ingenuo candore.

Così accade che in questi mesi già tormentati dalla presenza del Covid, l'assurda morte di George Floyd per mano di un poliziotto abbia nuovamente incendiato un Paese da sempre diviso e diseguale, costringendo istituzioni e cittadini USA a fare i conti per l'ennesima volta con la questione razziale e la pandemia del razzismo a stelle e strisce. In un Paese che 155 anni fa abolì la schiavitù, l’eredità di quella decisione, mai pienamente accettata, continua a non produrre significativi progressi verso l’uguaglianza razziale. Una democrazia malata di diseguaglianze razziali e sociali che, soprattutto fra i neri, consolida sentimenti di scetticismo secondo i quali non ci sarà mai parità di diritti con i bianchi.

E mentre le violenze fra le strade per vendicare una morte assurda si sommano alle perpetrate violenze della polizia e continuano a infiammare le città statunitensi, ecco arrivare, proprio ieri, una storica sentenza della Corte Suprema, con la quale si statuisce che gay, lesbiche, bisex e transgender non possono essere discriminati per il loro orientamento sessuale sul posto di lavoro. A quasi sessant’anni dal Civil Rights Act, la legge cardine sui diritti civili negli Usa, la Corte Suprema estende quindi la sua interpretazione proibendo ogni forma di discriminazione in tema di occupazione "sulla base dell'etnia, della religione, della nazionalità e del genere sessuale".

Essere al tempo stesso all'avanguardia e agli ultimi posti nel rispetto dei diritti civili non può essere consentito in un Paese che più di tutti gli altri condiziona e determina le sorti del mondo.

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