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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Ignorare la Storia: ma Facci il piacere...

IN UN ARTICOLO scritto più come esercizio di stile per giocare con il cognome e con il vocabolario, il buon Filippo Facci rimprovera il ministro della Giustizia Bonafede e il Movimento 5 Stelle di non sapere come stanno le cose in tema di contrasti politica-giustizia: "non è che ignorando bellamente la storia la si fa dimenticare", scrive oggi il giornalista su Libero, argomentando che "Bonafede e compagni non hanno visto ciò che una stessa parte della magistratura ha ammesso almeno in termini generici". Il riferimento è a Tangentopoli e alle tante inchieste nate da Mani Pulite in avanti, incheste prontamente derubricate dal giornalista come "decenni di ricatti della magistratura sulla politica".

Caro Facci, probabilmente sei tu che ignori la Storia. Sei tu che fai finta di non vedere che in un Paese come il nostro il fenomeno corruttivo e il magna-magna della mazzetta (anche di quella intellettuale) sono diventati parte integrante del sistema. L'attività della magistratura dagli anni Novanta ad oggi è stata ed è tuttora l'unico baluardo a cui molti italiani - soprattutto quelli culturalmente onesti - hanno fatto riferimento.

Forse in qualche caso lo avrà pure urlato, sbagliando nel merito e nelle forme, ma la magistratura ha detto 'presente!' in un Paese dove per troppo tempo è mancata la Politica, non le tangenti e non le mafie. E se ci ritroviamo pm che svolgono un'attività così intensa nella lotta a tangenti e mafie è perché queste sono purtroppo ancora ben radicate nella nostra società. E, temo, continueranno ad esserlo, purtroppo, finché una parte di italiani continuerà a pensare e giustificare con disinvoltura - come fai nel tuo articolo - che "indagato per un politico è come dire bagnato per un ombrello: prima o poi succede". Perchè?

Caro Facci, si potrebbe replicare alla tua voglia di giocare con il cognome di Bonafede con facili battute di fantozziana memoria. Ma non mi riguarda e quindi mi astengo dal farlo. Ma una cosa voglio dirtela: facci il favore di non invocare la Storia a sproposito, prima di scrivere cose che non rendono giustizia né alla tua intelligenza né alla tua penna.


L'articolo di Filippo Facci su Libero:

 

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