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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Governo Conte: pronti, partenza, via!

E COSÌ, DOPO UN CENTINAIO DI GIORNI, abbiamo finalmente un governo. Lo abbiamo tutti, qualunque sia il nostro colore politico, la nostra squadra di calcio e il nostro piatto preferito.

Abbiamo un governo battezzato dal Capo dello Stato, dopo tante polemiche, ripensamenti e correzioni alla lista dei ministri; un governo che ha giurato davanti al Presidente della Repubblica e a cui, per primo, proprio Mattarella ha stretto la mano.

Abbiamo un governo fiduciato dal Parlamento, nonostante le gaffe, le incertezze e le frasi sfuggite ai microfoni aperti delle Aule di Senato e Camera; un governo accusato a più riprese di essere populista e che, proprio davanti all'Assemblea parlamentare, ha rivendicato con orgoglio la sua patente populista e anti-sistema.

Abbiamo un governo i cui leader, e pure qualche ministro, sono ancora in giro per l'Italia per gli ultimi discorsi (che non si negano mai ad alcuno) in appoggio al candidato alle elezioni amministrative di domenica 10 giugno. Un governo che dalla prossima settimana abiterà quotidianamente nelle tanto deprecate stanze del potere ministeriale romano, per dedicarsi all'attuazione, quanto più possibile, del Contratto per il Governo del cambiamento.

Abbiamo un governo che dovrà smettere la maglia e la felpa di "lotta", di "contro" e di "no" per indossare le camicie da riformista, economista e Don Chisciotte, rivendicare un ruolo e distribuire giustizia ed equità sociale. Tanto sul fronte interno, fra i cittadini e le imprese di Nord e Sud, che sui tavoli internazionali battenti bandiera Unione Europea, Nazioni Unite e Alleanza atlantica.

In bocca al lupo e in culo alla balena. Al governo e a noi.

Commenti

  1. Abbiamo un presidente del consiglio dei ministri che deve chiedere il permesso al distruttore dei congiuntivi per dire mezza parola. No, non siamo mica messi bene.

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  2. Prima invece avevamo una maggioranza intera che doveva chiedere il permesso all'ebetino per qualsiasi cosa... Meglio, vero?

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