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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Governo Conte: pronti, partenza, via!

E COSÌ, DOPO UN CENTINAIO DI GIORNI, abbiamo finalmente un governo. Lo abbiamo tutti, qualunque sia il nostro colore politico, la nostra squadra di calcio e il nostro piatto preferito.

Abbiamo un governo battezzato dal Capo dello Stato, dopo tante polemiche, ripensamenti e correzioni alla lista dei ministri; un governo che ha giurato davanti al Presidente della Repubblica e a cui, per primo, proprio Mattarella ha stretto la mano.

Abbiamo un governo fiduciato dal Parlamento, nonostante le gaffe, le incertezze e le frasi sfuggite ai microfoni aperti delle Aule di Senato e Camera; un governo accusato a più riprese di essere populista e che, proprio davanti all'Assemblea parlamentare, ha rivendicato con orgoglio la sua patente populista e anti-sistema.

Abbiamo un governo i cui leader, e pure qualche ministro, sono ancora in giro per l'Italia per gli ultimi discorsi (che non si negano mai ad alcuno) in appoggio al candidato alle elezioni amministrative di domenica 10 giugno. Un governo che dalla prossima settimana abiterà quotidianamente nelle tanto deprecate stanze del potere ministeriale romano, per dedicarsi all'attuazione, quanto più possibile, del Contratto per il Governo del cambiamento.

Abbiamo un governo che dovrà smettere la maglia e la felpa di "lotta", di "contro" e di "no" per indossare le camicie da riformista, economista e Don Chisciotte, rivendicare un ruolo e distribuire giustizia ed equità sociale. Tanto sul fronte interno, fra i cittadini e le imprese di Nord e Sud, che sui tavoli internazionali battenti bandiera Unione Europea, Nazioni Unite e Alleanza atlantica.

In bocca al lupo e in culo alla balena. Al governo e a noi.

Commenti

  1. Abbiamo un presidente del consiglio dei ministri che deve chiedere il permesso al distruttore dei congiuntivi per dire mezza parola. No, non siamo mica messi bene.

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  2. Prima invece avevamo una maggioranza intera che doveva chiedere il permesso all'ebetino per qualsiasi cosa... Meglio, vero?

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