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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Dall'odio sociale all'odio social

C'ERANO UNA VOLTA GLI SCONTRI DI PIAZZA, in strada, fra opposte fazioni di manifestanti, i volti imbavagliati o incappucciati e la necessità di sfogare il dissenso e la protesta spaccando teste e vetrine. Oggi, abbiamo sfoghi di altro tipo. Verbali e multimediali, ma di certo non meno violenti.

Che siano i fiumi di parole che riempiono i post e i commenti su Twitter, su Facebook o su altre piattaforme social; che siano le immagini, nude e crude o sovrascritte, le gif animate appositamente costruite; che siano i video, pubblici o realizzati di nascosto, tagliati e rimontati, seri o ironici.

E non credete che la gente ci si faccia meno male. E' un odio che nutre se stesso, cresciuto e alimentato non solo e non tanto dalle ideologie che una volta ispiravano l'odio sociale. Quest'odio è frutto di una partigianeria molto molto molto più bassa, più greve, volgare, che trae ispirazione più dal senso di appartenenza che dalla logica, spesso dalla superficialità e dal mancato approfondimento.

Ma soprattutto dalla mancanza di una base culturale. Non da una cultura fine a se stessa o intesa in senso stretto; semmai da una ignoranza che si è scelto (anche inconsciamente) di non fronteggiare, di non limitare, di non allontanare da sè. Magari in nome di quel citato senso di appartenenza alla massa e alle catene che nasce dal semplice clic su like e condivisioni, che certifica appunto il nostro comodo fluire nel pensiero altrui, quasi sempre ben poco verificato. Indipendentemente dal colore politico o dall'argomento trattato.

Il bello e (soprattutto) l'orribile del web... Soprattutto l'orribile. Basta una semplice constatazione per dimostrarlo: fateci caso, sempre meno si scrivono post e sempre più si piace o condivide quello che ci viene messo davanti agli occhi. Approfondiamo sempre meno: che si tratti di appoggiare quanto leggiamo o di criticarlo. Ma quel che è peggio scriviamo sempre più raramente pensieri che vengono da dentro di noi.

Commenti

  1. Interessante, molto interessante

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  2. Si vero, forse perché si ha paura di esternare il proprio pensiero per timore di essere criticati o giudicati, un Like è di gran lunga meno impegnativo, e un post condiviso ancora meno.. Se ognuno di loro (perché io invece non mi sento di far parte della massa) esprimesse la propria opinione forse si renderebbe conto che scrivere e pensare é bello e divertente

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    1. Perché esprimere un proprio pensiero politico ad oggi, significa ritrovarsi come Giovanna d'Arco,, se volessi fare io una domanda invece? Sinistra e destra non esistono più??
      Ormai sembra opinione diffusa, ma sarà vero?
      La destra, mi pare non sia mai stata così forte e rappresentata nel panorama politico italiano dai tempi del pelato sul balcone di piazza venezia.
      Destra liberista in giacca e cravatta (quella che ti toglie i diritti, i soldi, le libertà fondamentali affinché tutto diventi privilegio da concedere in cambio di qualcosa), destra di manovalanza con le svastiche ben in mostra (quella che fa lega con i piccoli boss mafiosi di quartiere, e mena le mani per principio), destra di opinione nella gente "comune", che si abbandona ad ogni intolleranza non appena se ne presenta l'occasione.
      Non basta, non è destra, questa?
      La sinistra.. la sinistra è vero, non ha più una rappresentanza istituzionale significativa.
      Troppi opportunsti, collusi, incapaci, ne hanno disintegrata la credibilità.
      Ma c'è qualcosa, o meglio qualcuno - la gente che deve lavorare per vivere; operai, braccianti, impiegati, precari, e poi disoccupati, pensionati, casalinghe, e ancora, stranieri immigrati nella speranza di farsi una vita dignitosa, e poi ancora, giovani che se vanno, che emigrano con le stesse speranze di chi, come appena detto, cerca un futuro da noi.
      Ecco, questa coscientemente o meno, questa è la sinistra.
      Che sia probabilmente il 90% o più, della popolazione, la dice lunga su quanto ormai sia in confusione questa "sinistra" che ormai vota destra, vota banche, vota mafie, vota favori personali, vota intolleranze, vota.. dimenticando che le briciole che ottiene (se le ottiene) sono l'infinitesima parte di quei diritti, di quella vita (e non ce ne sarà un'altra), che già gli appartiene e che giorno per giorno gli viene sottratta, rubata, nella più passiva stupidità.
      Destra e sinistra ci sono, ci sono ancora e più che mai chi vive nel mondo dei privilegi, cerca in ogni modo di farti pensare il contrario...Grazie per l'attenzione

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    2. Sono perfettamente d'accordo con te Silvana: "scrivere e pensare é bello e divertente"! Sicuramente molto di più che cliccare su un Like o un Condividi. Ma evidentemente richiede uno "sforzo" creativo non da tutti...

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  3. Un commento d'ordine ed uno al secondo Anonimo.

    Il commento d'ordine è più che altro una richiesta (non una imposizione, è evidente) ed è rivolta agli anonimi: la modalità di inserimento dei vostri commenti prevista dalla piattaforma Blogger dà la possibilità di firmarsi, con un nome o con il proprio account Google. Per favore, utilizzatela!

    Al secondo Anonimo dico: ben vengano destra e sinistra. Ben vengano le loro contrapposizioni, forti, determinate, ma sempre civili. Ben venga anche l'alternanza, come ben venga la politica, quella vera, non quella degli interessi, per lo più corrotti. E grazie a te per l'attenzione! Torna più spesso, magari con una firma!

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