Il mondo sarà salvo fin quando esisteranno storie come questa... E se voi, stupidi, ottusi, menefreghisti, superficiali esibizionisti di un pessimismo snob d'accatto, che non vedete l'ora che il mondo assomigli alle macerie che avete dentro... voi che ci tenete tanto a pensarla diversamente, fate pure... Non so che farvi: è un vostro problema!
Usa: 'Batkid' vive suo sogno, eroe per un giorno a San Francisco
(AGI) - San Francisco (California), 16 nov. - Un'intera città, San Francisco, si è stretta attorno al suo 'Batkid', eroe per un giorno: Miles Scott è un bimbo di 5 anni, a cui a 18 mesi è stata diagnosticata la leucemia. Il piccolo aveva chiesto alla 'Make a Wish Foundation' - un'associazione che tenta di esaudire i sogni dei bambini con malattie gravi - di essere un super-eroe per un giorno. E l'intera città è scesa in campo, rispondendo in maniera straordinaria, con migliaia di persone allineate lungo le strade dove il piccolo ha sfilato, dopo aver arrestato Riddler, con un Batman a grandezza naturale che lo affiancava.
Il bimbo vive con la sua famiglia a Tulelake, al confine californiano con l'Oregon: gli era stato detto che andavano tutti a San Francisco perchè gli sarebbe stato regalato un costume, proprio a sua misura, di Batkid. La sorpresa gli è stata tenuta accuratamente segreta fino all'ultimo: ma venerdì San Francisco si è trasformata in Gotham City, la città teatro delle avventure dell'uomo-pipistrello. Miles è uscito dall'albergo, eroe-pipistrello in miniatura, e si è ritrovato davanti la 'Batmobile', una Lamborghini nera con il caratteristico pipistrello sul cofano e sulle porte. Una telefonata della polizia lo ha allertato del pericolo: "Per favore, giustiziere mascherato, abbiamo bisogno di te". E l'allarme del commissario capo di San Francisco, Greg Suhr, è stato rilanciato immediatamente da un anchorman dell'Abc7 News.
Da quel momento è stato un susseguirsi di epiche imprese, accompagnate dalla mobilitazione di tutta la città: Batkid si è precipitato a salvare una donna che era stata legata ai binari del cable-car, il caratteristico treno-funivia che attraversa la città; ha catturato Riddler, l'Enigmista, uno dei nemici principali di Batman, nel caveau di una banca; e ha inseguito Il Pinguino per salvare la mascotte dei San Francisco Giants, Lou Seal. Alla fine, Batkid, sempre scortato da Batman, si è recato alla City Hall, la sede del comune, dove il sindaco riconoscente gli ha consegnato le chiavi della città: "Il 16 novembre del 2013 sarà la giornata di Batkid per sempre", ha detto il primo cittadino, Ed Lee, attorniato dal capo della polizia, Suhr e dalle altre autorità.
Persino il giornale della città, il San Francisco Chroniche, ha reso omaggio al suo coraggio: "Batkid salva la città", titolavano le copie del quotidiano a Union Square, la piazza-fulcro della vita cittadina. Ed è stato un tributo generale: la polizia è stata al gioco, scortando Batkid nei suoi trasferimenti da un
luogo all'altro, con un cellulare al seguito che 'trasportavà gli orribili lestofanti catturati. La squadra di football, i '49ers' ha twittato: "Il nostro eroe è arrivato: le strade di San Francisco sono e salve". Il sostegno generale è stato tale che non solo si sono visti nelle strade altri Batman, ma sono scesi in campo persino altri minuscoli super-eroi: a Union Square ad un certo punto sono comparsi un Superman e uno Spider-Man, entrambi in miniatura. Ovviamente non poteva mancare il tributo del presidente, Barack Obama, che ha lanciato un video sull'account Twitter della Casa Bianca: "Ben fatto, Miles. Gotham è salva". E persino la first lady, Michelle, ha twittato il suo riconoscente plauso: "Grazie per aver catturato tutti questi brutti ceffi, Batkid. Sei una fonte di ispirazione per tutti noi".
Una festa generale che ha coinciso - ha spiegato la mamma di Miles, Natalie, sul sito dell'organizzazione - con la conclusione di un calvario, tre anni di cure. L'altra buona notizia è infatti che per Miles la bat-cura ha funzionato: il bimbo ha sospeso le cure a giugno e la malattia è in remissione.
(AGI) Bia
se ne dicono tante a proposito dell'america e degli americani. su certe cose, però, bisogna lasciarli stare; anzi, bisogna lasciarli fare. e noi, per una volta, solo a guardare, possibilmente con gli occhi di miles.
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