Passa ai contenuti principali

In primo piano

88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Amnistia e amnesie: versione non menefreghista

Mettiamo da parte per un attimo il sospetto del salvagente a Berlusconi. Per un attimo, giusto il tempo di un post... E proviamo a guardare le cose da un punto di vista diverso, meno paranoico, non menefreghista verso le sorti del Paese, come vorrebbe Napolitano... 

Da quando è iniziata la crisi economica e lo spread è diventato un incubo costante, pari solo alla suoneria della sveglia mattutina, il nostro premier (chiunque fosse in quel momento) si è affannato a partecipare a summit e incontri internazionali nei quali l'obiettivo era sempre lo stesso: dipingere al meglio le potenzialità e le prospettive del nostro Paese grazie alle riforme importanti appena varate e a quelle in via di approvazione. Il tutto allo scopo di "suscitare nuovamente l'interesse dei mercati stranieri" e "riportare i grandi investimenti nel nostro Paese". Lo hanno fatto in occasione di vertici di capi di stato e di governo in questa e quella parte del mondo, incontrando i rappresentanti della finanza, esponenti di banche centrali e delle più grandi multinazionali. Solo qualche giorno fa Letta ha celebrato le meravigliose opportunità dell'investire in l'Italia davanti alla platea degli operatori di Wall Street, prima di suonare la campanella dell'avvio di seduta... 

E lo stesso hanno fatto i ministri del governo nel settore di propria competenza, incontrando i loro omologhi e i rappresentanti delle principali categorie produttive di altri Paesi. Addirittura i ministri della Giustizia hanno fatto la loro parte in questa opera di convincimento, rassicurando governanti e imprenditori stranieri che le recenti riforme introdotte hanno reso più snelli i tempi dei processi e ridotto sensibilmente la piaga della corruzione... (e qui un bel SIC! ci starebbe tutto). 

E allora voi - Capo dello Stato, Governo e Parlamento italiano - dopo aver condotto un'operazione di sensibilizzazione così imponente, un restyling lungo quattro anni della facciata di affidabilità e solidità politica-economica-sociale del nostro Paese di fronte al consesso internazionale, cosa pensate bene di tirare fuori dal cilindro? L'idea di una bella amnistia e indulto...! Per diminuire il degrado e il disagio nelle carceri italiane, certo... Ma anche per riversare nel tessuto sociale del territorio fra 20 e 30mila detenuti...! Secondo i reati che vi saranno ricompresi, certo... Ma tutto fa pensare che non saranno soltanto i condannati per possesso o spaccio di pochi grammi di droga a beneficiarne...

Bella pensata, davvero. Soprattutto un azzeccatissimo biglietto da visita da presentare agli investitori stranieri!

Quindi, cosa è peggio? Malpensare di un salvagente a Sua Impunità (come siamo stati abituati in molti a fare da una ventina di anni a questa parte) o ragionare seriamente di un'idea a dir poco malsana e comunque contraddittoria agli occhi del mondo?

Commenti

Post più popolari