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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

No TAV=terroristi: strategia (della tensione) già vista

La scorsa settimana, in un tronfio quanto forzato eccesso tipico del più tipico teenager sui social network, il ministro dell'Interno, nonché vicepresidente del Consiglio, Angelino Alfano tuonava: "Lo Stato fa lo Stato. La TAV si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino".

Passa soltanto qualche ora e le agenzie di stampa battono la notizia (subito amplificata dalla grancassa di quotidiani e tg, neanche fosse stato l'annuncio della fine della crisi economica del Paese...) relativa ad un documento di alcuni terroristi detenuti, apparso sul web (così...) e indirizzato agli attivisti no-TAV, con il quale si esorterebbe questi ultimi a impegnarsi nella lotta armata.

Ieri, infine, l'ultimo passaggio, almeno finora, di un copione tanto italicamente e tristemente noto, con la visita in pompa magna dello stesso Alfano al cantiere TAV di Chiomonte in Val di Susa: strette di mano e foto con le forze dell'ordine (addirittura con il cane anti-esplosivo..!) e l'immancabile sottolineatura col dito indice da Zio Sam ben puntato: "Nessuno può fermare lo Stato sovrano che ha assunto una sua decisione. Non sarà consentito a nessuno di interrompere con la delinquenza e la violenza quest'opera".

Ci si dimentica, forse appositamente, che in prima linea a manifestare contro l'opera suddetta ci sono stati in questi anni sindaci con tanto di fascia tricolore sul petto, mamme e papà con tanto di figli al seguito, pensionati e casalinghe delle zone interessate...

Si dimenticano, forse altrettanto appositamente, i fatti e i misfatti degli anni '70, le stragi di Stato, i misteri insondabili e le strategie terroristiche di pezzi, schegge o servizi deviati dello Stato contro se stesso, contro cittadini innocenti, inconsapevoli ed inermi... 

Tornano a risuonare echi sinistri e lontani... Tornano con mezzi e strumenti di convinzione di massa più potenti... Ci scappasse una bombetta in questo momento, l'equazione tanto caldeggiata troverebbe subito la sua soluzione. Quella più ovvia, quella più facile.

Commenti

  1. Questa gentaglia dimentica o fa finta di dimenticare troppe cose...

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