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Trump people

A VOLTE RITORNANO. Sarebbe stato troppo facile e scontato come titolo. Ormai troppe cose e troppe persone ritornano e non più solo a volte. Il problema, semmai, è COME ritornano. L'era del secondo Trump, 47° presidente degli Stati Uniti d'America, inizia oggi. E prende il via con una vittoria schiacciante negli Stati chiave e nel voto popolare. Una vittoria che vede il partito Repubblicano impadronirsi delle istituzioni da cui dipendono il potere esecutivo e legislativo, con Trump alla Casa Bianca e Senato e Camera - a meno di clamorose sorprese nello spoglio degli ultimi voti - che sono a un passo dal tingersi del rosso del Republican Party.  A questo si aggiunga la maggioranza dei 9 giudici che compongono la Corte Suprema, la più alta corte della magistratura federale Usa, di cui tre nominati dal tycoon durante il precedente mandato, due da Bush figlio e uno da Bush padre, mentre sono solo tre quelli di nomina democratica (due da Obama e uno da Biden). In questo modo salta de

11 settembre e Siria: i morti sono sempre morti

L'America commemora i tragici fatti dell'11 settembre di dodici anni fa e ricorda le quasi tremila vittime di quella follia (indipendentemente dal credere o meno alla versione ufficiale dei fatti, sempre di follia parliamo).

11/9: Obama con First Lady, minuto di silenzio a Casa Bianca
Poi presidente a commemorazione al Pentagono

   (ANSA) - NEW YORK, 11 SET - Il presidente americano Barack
Obama ha ricordato, con un minuto di silenzio alla Casa Bianca,
gli attacchi alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2011. Obama
era accompagnato dalla First Lady Michelle Obama e dal vice
presidente e sua moglie, Joe e Jill Biden. Obama partecipera'
piu' tardi a una commemorazione al Pentagono. (ANSA).


Mi piacerebbe poter dire al presidente Obama, alla sua famiglia e ai rappresentati delle istituzioni Usa che oggi in tutto il mondo hanno commemorato con iniziative, minuti di silenzio o anche con un semplice fiore i loro morti, che i morti sono sempre morti. Dovunque si trovino, di qualunque colore sia la loro pelle e la loro nazionalità. E che questo, a maggior ragione, vale per le vittime innocenti. Per quelle statunitensi e non. Per quelle travolte sotto le macerie della follia dell'11 settembre e per quelle che sono rimaste e rimarranno sotto le macerie delle bombe (se non peggio) di una follia che si fregia dell'etichetta di purificatrice. O vendicatrice.

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