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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

11 settembre e Siria: i morti sono sempre morti

L'America commemora i tragici fatti dell'11 settembre di dodici anni fa e ricorda le quasi tremila vittime di quella follia (indipendentemente dal credere o meno alla versione ufficiale dei fatti, sempre di follia parliamo).

11/9: Obama con First Lady, minuto di silenzio a Casa Bianca
Poi presidente a commemorazione al Pentagono

   (ANSA) - NEW YORK, 11 SET - Il presidente americano Barack
Obama ha ricordato, con un minuto di silenzio alla Casa Bianca,
gli attacchi alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2011. Obama
era accompagnato dalla First Lady Michelle Obama e dal vice
presidente e sua moglie, Joe e Jill Biden. Obama partecipera'
piu' tardi a una commemorazione al Pentagono. (ANSA).


Mi piacerebbe poter dire al presidente Obama, alla sua famiglia e ai rappresentati delle istituzioni Usa che oggi in tutto il mondo hanno commemorato con iniziative, minuti di silenzio o anche con un semplice fiore i loro morti, che i morti sono sempre morti. Dovunque si trovino, di qualunque colore sia la loro pelle e la loro nazionalità. E che questo, a maggior ragione, vale per le vittime innocenti. Per quelle statunitensi e non. Per quelle travolte sotto le macerie della follia dell'11 settembre e per quelle che sono rimaste e rimarranno sotto le macerie delle bombe (se non peggio) di una follia che si fregia dell'etichetta di purificatrice. O vendicatrice.

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