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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

E tu, di che PD sei?

I guai in casa del Partito Democratico, in questo 2013 politicamente sempre più drammatico, sembrano proprio destinati a non finire mai. Gli ultimi in ordine di tempo connotano la compagine dei suoi parlamentari in guisa di un novello Giano Bifronte.

Prendete la vicenda degli F35: c'è un PD filogovernativo pronto a votare a favore dell'acquisto di questi aerei per la modica somma di circa 13 miliardi di euro e c'è un PD pacifista che vuole invece approvare una mozione che chiede la sospensione immediata della partecipazione italiana al programma di realizzazione del velivolo, bocciando la spesa come "assurda in un momento di crisi come questo in cui si tagliano risorse a tutti e si fa pagare la crisi a coloro che hanno meno".

Da ieri, poi, l'ambiguità interna al partito ha conosciuto un nuovo fronte. Quello relativo alla richiesta del PDL di sospendere i lavori di Camera e Senato in seguito alla decisione della Cassazione di fissare al prossimo 30 luglio la data del processo Mediaset che al momento vede Berlusconi condannato in appello a 4 anni di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni: in breve, la sua definitiva esclusione dalla vita politica in caso di pollice verso da parte della Suprema Corte. Ebbene, anche in questo caso, esiste un PD che di fronte alla richiesta di falchi, pitonesse e lacchè pidiellini di chiudere il Parlamento per protesta non ha esistato a votare sì e un PD di ribelli, una trentina in tutto, che si sono rifiutati di votare secondo le indicazioni della maggior parte.

Oggi intanto - è notizia di poco fa - il senatore PD Casson, lo stesso che guida l'ala anti-F35 interna al partito, ha chiesto che la Giunta per le elezioni del Senato acquisisca gli atti del processo Mediaset, lo stesso di cui sopra. "Crediamo che ci siano elementi anche per quanto riguarda l'ineleggibilità di Berlusconi ai sensi della legge del 1957", ha affermato Casson, il quale, non lesinando una ulteriore soffiatina sul fuoco delle polemiche, ha concluso: "Non mi risulta che il PD sia contrario a votare la ineleggibilità di Silvio Berlusconi". Ma qualcosa mi dice che non tutti nel partito la pensino come lui...

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