Se l'amore è un'eterna scoperta, com'è che alla fine ci ritroviamo a dire (quasi) sempre le stesse cose? E soprattutto, come mai ci lamentiamo (quasi) sempre per cose che in realtà conosciamo benissimo? "È andata come mi aspettavo"... "Sapevo che finiva così"... "Gli uomini (le donne) sono tutti(e) uguali"... "Sempre a pensare a quello"... "Mi sono ritrovato(a) peggio di prima"... "Eh, lo sapevo... Certo che lo sapevo, ma speravo che stavolta fosse diverso"...
Quante volte abbiamo sentito parlare in questo modo? E quante volte abbiamo parlato noi stessi in questo modo...? Viviamo la nostra vita convinti che l'amore sia una spontanea operazione di costante apertura al mondo, un quotidiano ed inevitabile esercizio dovuto ad un'esigenza di conoscenza degli altri, un imperscrutabile quanto innato istinto di reciprocità che ci lega tutti. E poi, però, al momento di tracciare il bilancio di ogni singola esperienza, si finisce (quasi) sempre per concludere che tutto in realtà ci era già noto, tutto era già passato sotto i nostri occhi, tutti gli indizi ci suggerivano un esito con il quale abbiamo già avuto a che fare in passato.
Forse non a torto, un tempo, ci era stato suggerito o abbiamo avvertito tutti il
bisogno di una bella scopata. Anche se forse, all'epoca, non era stato inserito fra le malepiante di cui fare piazza pulita intorno a noi anche il crogiolo di tutte quelle convinzioni o pseudo-tali che ci fanno dare per scontato il mondo e le persone.
Ma invece...
Non sarà, forse, che dovremmo imporci noi di fare qualcosa di diverso, piuttosto che limitarci a sperare sempre in qualcosa di diverso? Non sarà, forse, che dovremmo essere noi a dare il primo impulso perché i meccanismi della nostra vita inizino finalmente a muoversi in altri modi? Non sarà, forse, che ciascuno dovrebbe parlare a se stesso e insegnare a se stesso (come pretendiamo di fare con gli altri) ad uscire da condizionamenti e, soprattutto, giustificazioni che siamo soliti non negarci, in una bulimica interpretazione di vita da bambini viziati?
E forse, iniziando ad amarci un po' di più (e più sinceramente), davvero molte cose potrebbero apparirci come una scoperta. Parafrasando un famoso claim pubblicitario: facciamo l'amore con... noi stessi!
Che tempi quelli di quel post, è Marcus? 68 commenti.. alcuni veri e propri botta e risposta quasi istantanei come se fossimo tutti insieme a parlare...
RispondiEliminaSon passati 4 anni... Senti, a questo post posso commentare solo citando una persona: Gandhi, la sua citazione campeggia in bella vista sulla mia side bar, e te la voglio regalare, perché riassume perfettamente il mio pensiero, ed è in sé l'affermazione e condivisione del tuo pensiero..
SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO
Ricordi, Debby? La pagina dei commenti di quello e altri post come una chat...! Che tempi...
EliminaSII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO. O ALMENO PROVACI!
Questo post ha sapore... di quella introspezione e profondità sudata, tipica di quelli come noi che rivoltiamo come un calzino noi stessi sotto la luce dell'ossessiva fame di risposte a quelle domande, figlie dei nostri disagi, che alla fine riescono a tacere dinnanzi poca roba, piuttosto che ottenere il sano alimento del quale avrebbero bisogno... Ed alla fine, i più saggi ed i più grandi, restiamo noi a dispetto di coloro, come acide muse, ispirano i nostri dubbi più profondi... ma anche a dispetto dell'amore stesso che, magari, chiede solo di essere vissuto, piuttosto che chiaccherato.
RispondiEliminaGià... mi domando anche io, il perchè di storie/persone da evitare come la peste, che finiscono tra le nostre lenzuola e quel che è peggio... nelle nostre vite... Eppure... sapevamo dall'inizio che "siamo così diversi" da fare invidia ai poli... Sapevamo, appunto. Ma forse, la verità è che l'amore è diabolico, un pò maligno come la natura del Leopardi e che stimola, laddove crea malessere. Purtroppo, con l'età, il tempo... comincio a credere che non esiste un'altro/a che possa completare/appagare le nostre esistenze al punto da oscurare dubbi... Ma che ogni individuo è sempre più tale e squisitamente unico al punto da rendersi insopportabile ogni qualsivoglia tipo di legame e di unione. Ce ne sarebbe da dire... ma chiudo con un "EVVIVA L'AMORE"... nonostante tutto.
PS: belli quei tempi lì... irripetibili...
Vi voglio bene!
E' tornata Dark, la mia Darkina! Non si è fatta annunciare, ma è piovuta giù come un acquazzone estivo... E ha inondato tutto! ;)
EliminaSai Dark, ognuno di noi vede un filo in ciò che ha davanti. Voglio tirare il filo che ho visto nel tuo commento: SUDATA... NOSTRI DISAGI... STORIE/PERSONE DA EVITARE... STIMOLA, LADDOVE CREA MALESSERE... SQUISITAMENTE UNICO... Il mio filo, come vedi, termina con una nota ottimistica, proprio come il tuo commento! ;)
Anche io ti voglio bene!
waou che post !
RispondiEliminasarà che sono tornata fra i blogghisti ? questo è l'effetto fatti la scopata e vai a giocare a tennis capito?
Bentornata, Marianna! Scopata e tennis... Non male: ci penserò! ;)
EliminaAmare se stessi è la conditio sine qua non per poter amare gli altri. Attenzione al narcisismo però... In Amore, come nella vita, non è un bene cercare delle conferme, più utile e più salutare cercare delle confutazioni. Che sia una scopata, che sia una partita a tennis, che sia un'introspezione... l'importante è avere sempre con sé una teoria da confutare. :)
RispondiEliminaCara Annamaria, benvenuta finalmente! :)
Elimina"...più utile e più salutare cercare delle confutazioni", "l'importante è avere sempre con sé una teoria da confutare"... La domanda sorge spontanea (direbbe qualcuno): non è che per caso mi stai diventando grillina??? ;)
La risposta è altrettanto spontanea! I grilliini non confutano nulla, ubbidiscono. Sono come il tacchino induttivista, a stimolo sempre la stessa risposta! Io sono per oil deduttivismo... ;)
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