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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Maiali e non solo...

Il 10 settembre 2010 era il giorno dei funerali del sindaco di Pollica (Sa) Angelo Vassallo: uomo delle istituzioni in una terra dove a volte le istituzioni preferiscono non guardare, ammazzato cinque giorni prima per difendere il suo desiderio di legalità.

Il 10 settembre 2010 è stato anche il giorno della festa organizzata al Circolo tennis del Foro Italico da Carlo De Romanis, vicepresidente della Commissione Affari Comunitari e Internazionali alla Regione Lazio: il toga-party con donne seminude e invitati mascherati da maiali e antichi greci organizzato "perché allora dovevo farmi pubblicità", come dichiarato dallo stesso De Romanis.

Ora, quella festa, "carinissima e sobria", pare sia costata qualcosa come 20mila euro.

Ora, per quella festa, De Romanis - che è anche vicecapogruppo PDL alla Regione Lazio - è accusato dal suo capo Franco Fiorito (attualmente nell'occhio del ciclone perché al centro di un'inchiesta in cui è indagato per peculato), che gli rinfaccia di averla pagata "con i soldi del gruppo".

La festa è raccontata così da Mauro Favale su Repubblica: "Istantanee di una festa: dei dell'Olimpo, eroi in armatura, leggiadre ninfe, ancelle devote che trasportano giare piene di vodka e mojito. E ancora: il Minotauro sottomesso, un arciere con tanto di arco teso, armature, calzari, un tridente e finanche un fucile mitragliatore, oggetto intruso in un set che riproduce l'antica Grecia".

La grave psico-patologia di questi signori è talmente grave e così profondamente radicata nel loro intimo da risultare pressocchè impossibile discostarsene: indossano una maschera da maiale per nascondere la loro vera natura di porci.

Con tutto il rispetto per i maiali e i porci...

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