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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Maiali e non solo...

Il 10 settembre 2010 era il giorno dei funerali del sindaco di Pollica (Sa) Angelo Vassallo: uomo delle istituzioni in una terra dove a volte le istituzioni preferiscono non guardare, ammazzato cinque giorni prima per difendere il suo desiderio di legalità.

Il 10 settembre 2010 è stato anche il giorno della festa organizzata al Circolo tennis del Foro Italico da Carlo De Romanis, vicepresidente della Commissione Affari Comunitari e Internazionali alla Regione Lazio: il toga-party con donne seminude e invitati mascherati da maiali e antichi greci organizzato "perché allora dovevo farmi pubblicità", come dichiarato dallo stesso De Romanis.

Ora, quella festa, "carinissima e sobria", pare sia costata qualcosa come 20mila euro.

Ora, per quella festa, De Romanis - che è anche vicecapogruppo PDL alla Regione Lazio - è accusato dal suo capo Franco Fiorito (attualmente nell'occhio del ciclone perché al centro di un'inchiesta in cui è indagato per peculato), che gli rinfaccia di averla pagata "con i soldi del gruppo".

La festa è raccontata così da Mauro Favale su Repubblica: "Istantanee di una festa: dei dell'Olimpo, eroi in armatura, leggiadre ninfe, ancelle devote che trasportano giare piene di vodka e mojito. E ancora: il Minotauro sottomesso, un arciere con tanto di arco teso, armature, calzari, un tridente e finanche un fucile mitragliatore, oggetto intruso in un set che riproduce l'antica Grecia".

La grave psico-patologia di questi signori è talmente grave e così profondamente radicata nel loro intimo da risultare pressocchè impossibile discostarsene: indossano una maschera da maiale per nascondere la loro vera natura di porci.

Con tutto il rispetto per i maiali e i porci...

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