Soffiare sul fuoco del malessere sociale e del malcontento dei cittadini
alle prese con gli effetti più crudi della crisi, senza dimenticare di
cavalcare i rigurgiti di un'intera classe politica ancora indignata per
l'onta del governo tecnico. Il ritorno di Berlusconi, in fondo, non
porta con sé nulla di inaspettato, almeno tanto quanto le leggi varate
dal suo governo avevano a cuore gli interessi del Paese.
D'altronde,
ora che la 'cura' Monti ha superato lo scoglio più arduo, quello del
riallineamento dei conti del nostro Paese ai parametri dell'Unione Europea (o, per meglio dire, di un
riallineamento dell'Italia alle imposizioni del sistema bancario e finanziario
internazionale), ora che il grosso del lavoro sporco è stato fatto dal
governo dei professori, smarcarsi da manovre e strategie tutte 'lacrime e
sangue' non è certo manovra complicata.
D'altronde, che quella del governo tecnico, alla fin fine, fosse più un'opportunità da cogliere piuttosto che una punizione da subire, il nostro sistema partitico l'aveva intuito subito: lasciare che fosse Monti e i suoi professori a convincere gli italiani della necessità di porre in essere gli interventi più drastici, lasciare che fosse un uomo fuori dai palazzi della politica a concentrare su di sè gli strali del malcontento popolare... E nel frattempo lavorare sottotraccia, ciascuno nel recinto del proprio partito, per rinsaldare alleanze, rinserrare le fila, rifarsi un po' di trucco mediatico e prepararsi alle elezioni politiche del 2013.
Figuriamoci Berlusconi... Lui ci sguazza in uno scenario del genere: attende sornione che la macchina del governo prenda su di sè la croce degli interventi lacrime e sangue, alternando pacche sulle spalle e qualche maldipancia sull'operato di Monti&co; poi, quando i tempi sono maturi e appare lo striscione dell'ultimo chilometro che conduce alla scandenza elettorale, eccolo irromprere di nuovo prepotentemente sulla scena con tutte le sue armate mediatiche per dire il suo "basta sacrifici", "basta tasse", "basta mettere le mani nelle tasche degli italiani". E, a quel punto, riproporre tutto il classico repertorio di promesse, paradisi e liberazioni che dal '94 continua a sciorinare sotto campagna elettorale...
L'Italia aveva
divorziato da Berlusconi: era solo il novermbre scorso... Ma lui non si dà per vinto.
Berlu non vedeva l'ora del malcontento cittadino per fare altri guai !!!
RispondiEliminaE guai saranno ricordalo!!!!!