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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

"Il lavoro che normalmente fanno i politici"

Le sedute del Parlamento vengono raramente trasmesse in diretta tv e, spesso, solo quando fa gioco alle strategie comunicative di maggioranza od opposizione. Così capita spesso che, al chiuso dei loro Palazzi, i nostri politici si liberino delle loro maschere ipocrite per mostrare di sè un aspetto più... come dire... aderente al vero. Al vero del loro essere, ma anche al vero della loro attività.

Ieri, nel corso del dibattito alla Camera sul disegno di legge anticorruzione, così ha parlato l'on. Gianfranco Miccichè (il deputato siciliano che, da vice ministro alle Finanze, finì in un'informativa dei Carabinieri nel 2002 nella quale si descrivevano i periodici rifornimenti di cocaina presso il suo ufficio ministeriale):

[dal resoconto Camera del 15 giugno 2012]

GIANFRANCO MICCICHÈ. Signor Presidente, signor Ministro della giustizia, abbiamo affrontato un argomento realmente molto serio, però - come spesso succede all'interno di quest'Aula - lo abbiamo affrontato un po' portando avanti le istanze demagogiche di qualche personaggio della televisione italiana e poco - secondo me - rendendoci conto di quello che stiamo facendo.
Mi riferisco a questo incredibile - secondo me - reato di traffico di influenza. Non so se voi conoscete bene qual è il lavoro che normalmente fanno i politici, specialmente in alcune zone del Paese: posso dire che noi, deputati di Grande Sud, passiamo la giornata a cercare di «influenzare» - mi posso costituire - nel senso che abbiamo tutti i giorni a che fare con qualche impresa che viene a chiederci un aiuto perché sta per chiudere, mandando a casa decine di persone perché non riesce ad ottenere 10.000 euro di prestito da una banca; io cerco di influenzare il direttore di quella banca (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Grande Sud-PPA e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Abbiamo gente che viene tutti i giorni da noi perché cerca di ottenere una visita da un primario, non il 12 settembre prossimo, come gli dicono, ma con urgenza perché ha una malattia grave: io cerco di influenzare quel primario.
Tutti i giorni viene da me un pescatore cercando un aiuto ed una mano perché - giorno dopo giorno - gli sequestrano i tonni che pesca perché l'Europa dice che i tonni non si possono pescare in Italia, ma dobbiamo aspettare che li vengano a prendere i giapponesi, appena girano l'angolo di Trapani (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Grande Sud-PPA e di deputati del gruppo Popolo della Libertà). Io cerco tutti i giorni di influenzare dalla Guardia di finanza fino a tutti i commissari europei per evitare che questo accada.
Io sto tutto il giorno a cercare di influenzare qualcuno perché possa dare lavoro ad un disoccupato siciliano, pugliese, calabrese o campano (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Grande Sud-PPA e di deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Signor Ministro, il combinato disposto tra le intercettazioni ed il reato di traffico di influenza ci mette nelle condizioni di essere, noi di Grande Sud, matematicamente tutti indagati.
Allora, siccome siamo in un momento di crisi e dobbiamo anche risparmiare, le dico sinceramente che tanto vale che ci costituiamo tutti e si faccia un maxiprocesso a noi politici del sud (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Grande Sud-PPA), perché passiamo la giornata a cercare di influenzare qualcuno per ottenere quel minimo di aiuto che oggi lo Stato ci può dare.
Devo dire con dispiacere che, purtroppo, raramente riusciamo ad influenzare: troppo spesso ci viene detto «no». Io metterei in galera quelli che ci dicono «no», non noi che cerchiamo di influenzare o di ottenere qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Grande Sud-PPA).
Signor Ministro, non voglio fare un intervento demagogico, né voglio mettermi a dire che oggi questo Governo dovrebbe pensare di più al decreto «sviluppo» o a dire all'Europa che tutte le limitazioni incredibili che ci pone ci stanno veramente mettendo in ginocchio, ma la prego e la invito a rivedere realmente con serietà questo, che secondo me è un errore clamoroso che mette un grandissimo potere nelle mani dei magistrati italiani che, per quanto seri e bravi possano essere, ogni tanto abbiamo visto che manifestano qualche punto di non perfetta coerenza con il giuramento che hanno fatto quando sono diventati magistrati. Mettiamo nelle mani di questi pochi magistrati, che non sono persone perbene all'interno della magistratura italiana, un potere infinito; mettiamo ancora nelle mani della magistratura non perbene la possibilità di decidere chi deve essere eletto la prossima volta e chi non deve essere eletto, chi deve continuare a lavorare per la propria gente e chi non deve continuare a farlo.
La invito, seriamente, senza infingimenti e senza demagogia, a rivedere l'articolo sull'influenzabilità nella pubblica amministrazione perché è un errore realmente grave di cui tutti noi ci pentiremo - lo dico a tutti quelli che voteranno questo provvedimento - tra qualche anno amaramente.
Per la prima volta Grande Sud non voterà a favore di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Grande Sud-PPA e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).

Ora, io potrò sembrare anche il Travaglio-bacchettone di turno, con i miei grassetti rossi e ultradimensionati. Ma a parte eventuali rilievi di carattere giudiziario che potrebbero essere contenuti in questa autodenuncia dell'on. Miccichè (e secondo me, a cercare bene, qualche magistrato volenteroso ne potrebbe trovare...), è la sfacciataggine delle ammissioni da lui fatte circa l'attività principale e prevalente dei parlamentari che colpisce. Perchè un conto è dire che i nostri politici sono tutti dei perditempo che pensano solo ai fatti propri, un conto è sentirlo raccontare da uno di loro. Con enfatica proposopea.

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