[Proverbio Usa: "Why does a dog wags its tail? Because a dog is smarter than its tail. If the tail was smarter, the tail would wag the dog". Traduzione: "Perché un cane agita la coda? Perché un cane è più intelligente della
sua coda. Se la coda fosse più intelligente, la coda agiterebbe ('scodinzolerebbe', ndr) il
cane". Ricordate il mitico film "Sesso e potere" (mai siamo caduti così in basso nello storpiare il titolo di un film, in questo caso "Wag the dog") con Robert De Niro e Dustin Hoffman?]
Ormai in Italia non si riesce a dar vita ad una democrazia che sia degna e rispettosa di questo nome. Anche lo spartiacque di tangentopoli, che vent'anni fa avrebbe dovuto segnare la fine di un sistema politico dei suoi errori e dei suoi peccati, si è rivelato alla fine un utilissimo strumento di cui l'
intellighenzia partitocratica ha saputo avvalersi per regolare conti in sospeso, fare fuori alcuni big ormai sul viale del tramonto e dare vita ad un falso ricambio di nomi e volti. Non fatevi ingannare, infatti, da chi sostiene che Mani Pulite sia stato un fenomeno a detrimento di alcuni partiti e a vantaggio di altri. Niente di più falso. Sotto il fuoco degli arresti e degli scandali covavano le ceneri di una grande operazione di riciclaggio della classe politica: una grandissima occasione per i luogotenenti cresciuti all'ombra dei grandi vecchi di scalzare i loro mentori e assurgere al potere con metodi analoghi ma ben più raffinati.
Un'opportunità presa al balzo, sapientemente gestita e fatta abilmente passare sotto gli occhi di tutti noi con l'etichetta (e la scusa) del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica. Un concetto altisonante, non c'è che dire, assolutamente privo di significati per le necessità di gestione della
res publica, ma non dal punto di vista del raggiungimento del vero obiettivo: il potere, non solo quello politico ed economico, ma ora anche quello finanziario.
Così è nata la Casta. Un vero e proprio
risiko di amministratori pubblici che,
pro quota, hanno approfittato delle rispettive cariche nazionali o locali per estendere i propri potentati, fortificarli attraverso il voto di scambio, la compravendita di favori, l'assunzione di posizioni dominanti con il sostegno e la protezione a volte dei cosiddetti poteri forti, a volte delle organizzazioni criminali operanti sul territorio. Per questi signori l'Italia è stata per ben un ventennio (di nuovo un ventennio...) terra di conquista spregiudicata. Senza vergogna e senza scrupoli. Immoralmente e impudicamente.
E il popolo? E noi? Noi siamo rimasti in silenzio. Talvolta complici a causa di un piccolo, piccolissimo boccone che ci veniva gettato sotto il tavolo, talvolta ammansiti con una raccomandazione che sistemava noi o un nostro caro, più spesso inconsapevolmente ignoranti a causa del frastuono mediatico o dei chiassosi strumenti di distrazione di massa con i quali venivamo travolti. Non sarà bello, ma è la verità.
Poi è venuto anche il tempo della Casta, travolta dall'onda lunga della crisi economica internazionale. O almeno questa è la scusa che ci è stata fatta digerire: la storia ha bisogno di un bel po' di anni per essere capita ed oggi è ancora presto per dare un giudizio definitivo sulle ragioni che hanno visto la Casta defilarsi, quanto meno temporaneamente, dalle posizioni di governo.
Fatto sta che la Casta (o la Cricca) oggi è stata rimpiazzata al vertice dai cosiddetti Tecnici: un'
elite di ricchi professionisti e potenti accademici, cresciuta all'ombra e talvolta assistendo gli esponenti della Casta, ma a braccetto con il potere di banche, assicurazioni e speculatori finanziari, non bisognosa di stringere alleanze con essi (come fatto da 'quelli della Casta') perchè parte integrante dei loro consigli di amministrazione nonchè detentrice di consistenti quote societarie.
Siamo passati da una Casta di
menefreghisti-fancazzisti-vouyeristi della politica che, con la scusa di un voto elettorale appositamente ritagliato a misura delle loro esigenze, si sono impossessati del Paese per inebriarsi di potere e ingrassare i portafogli, ad una Elite di
ricchi-professionisti-speculatori, del tutto alieni alle vicende dell'economia reale, ai disagi della vita reale, ai problemi del lavoro che realmente non c'è, alle difficoltà di arrivare davvero alla fine del mese. E questo solo a voler considerare un fattore oggettivo (cioè la distanza siderale tra la loro condizione sociale e la nostra) che rende difficile se non impossibile governare con contezza (da lassù) un popolo che vive su ben altri pianeti sociali (quaggiù). Perchè se poco poco cominciamo a dar peso alle voci e ai sospetti circolanti ormai non più solo sul web e riguardanti una ben architettata combutta di costoro con i cosiddetti poteri forti dei mercati e della finanza internazionale, mirante a consegnare le risorse di un pianeta intero nelle mani di una piccola oligarchia mondiale...
["L'economia reale viene intossicata da un'economia finanziaria che galoppa senza redini, senza un fantino che possa governarla. (...) Bisognerebbe normativamente mettere in sicurezza le risorse pubbliche e non consegnarle ad avventure che possano avere conseguenze negative per le casse pubbliche". Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia.]
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