"Andremo avanti con le riforme e al primo posto metteremo i cinque punti che consideriamo essere le priorità e che illustrerò in un discorso in Parlamento, chiedendo su questo la fiducia del Paese".
Silvio Berlusconi interviene a Mattino 5 e ribadisce il concetto che è stato il tormentone degli ultimi tg estivi: e cioè che il governo, per uscire dalla crisi politica in atto, non può sottrarsi dal passaggio della fiducia delle Camere. Che poi altro non sarebbe che l'unica via prevista dalla nostra Costituzione, ma si sa che il nostro premier è un po'
sui generis da questo punto di vista: non va molto d'accordo nè con le leggi nè, tanto meno, con la nostra Carta.
Ora, a parte il fatto che la crisi politica in atto è una crisi tutta all'interno della maggioranza, anzi all'interno del solo Pdl (la Lega si frega ben bene le mani!): una sfida all'
OkCorrall per la leadership del partito, una rivolta di Spartacus contro il suo ricco padrone. E non vedo come possa interessare quel 70% di elettori che non votano Pdl!
Comunque, se Berlusconi volesse per davvero "la fiducia del Paese", come dice lui, i 5 punti su cui dovrebbe presentarsi al confronto con gli italiani dovrebbero essere ben altri rispetto a
quelli da lui ipotizzati per la resa dei conti con i finiani. Io, se potessi, proporrei i seguenti punti:
1) CRISI ETICA: cancellazione dell'intera classe politica attuale che da anni ormai scalda inutilmente (per noi) e soltanto pro domo loro le poltrone del Parlamento e delle istituzioni civili, a tutti i livelli; nuove norme per un Parlamento davvero rappresentativo del popolo, con incarichi limitati nel tempo e nello spazio;
2) CRISI ECONOMICA: lotta dura all'evasione e nuove norme per una fiscalità finalmente sostenibile e fatta dalla contribuzione di tutti - TUTTI - i cittadini italiani, in misura proporzionale; nuova impostazione dei servizi al cittadino (sanità, scuola, giustizia, infrastrutture, informatizzazione), a partire dall'allontanamento di tutti i vertici di nomina politica a capo di aziende, enti, asl e strutture collegati a tali servizi, con conseguente cancellazione di tutti quelli palesemente inutili;
3) CRISI ENERGETICA: graduale stop allo sfruttamento delle tradizionali fonti energetiche, con graduale conversione delle tecnologie all'uso di fonti rinnovabili e naturali e previsione di step temporali per il definitivo passaggio ad esse; analogamente per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti e il loro riciclaggio;
4) BASTA BANCHE: cancellazione, per legge, del sistema bancario come attualmente è strutturato nel nostro Paese (e non solo!); nuova definizione e finalità etiche, per legge, degli istituti bancari, ma anche di quelli assicurativi e finanziari;
5) BASTA VATICANO: cancellazione, per legge, di tutti i privilegi attualmente riconosciuti dallo Stato alla chiesa cattolica; nuova definizione dei rapporti fra lo Stato Italiano (laico - LAICO!) e i diversi credo religiosi; cancellazione di qualsiasi norma che, sulla base di indicazioni religiose, abbia influenze e conseguenze agli effetti civili.
Ho scritto di getto, non considerando e dimenticando certamente tante e tante cose. Ma che fiducia saremmo disposti a dare ad un governo che si mettesse al lavoro per cinque punti così...! Aspetto vostri commenti e indicazioni su questo.
Guarda ... questa eventualità chiamasi miracolo!E ultimamente mi pare che scarseggino alquanto ... Cmq se hai idea di diventare Premier io ti appoggio!
RispondiEliminaE' utopia caro amico, realizzare questi punti qui...
eh si....però se si deve trattare di miracolo bisognerebbe abolire il punto 5) poichè serve una qualche forma di religiosità...ihihihihi
RispondiEliminaQui di miracoloso c'è continuano a comandare sempre le stesse facce. Anzi no, mi correggo: non c'è niente di miracoloso in questo...
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