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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Lotta all'evasione: grande bufala o mafia di Stato?

E così, grazie alla manovra economica varata dal governo, abbiamo finalmente capito che la lotta all'evasione fiscale non solo si può fare anche qui da noi, ma addirittura che è possibile quantificarne in anticipo l'entità. Che, ovviamente, varia secondo i provvedimenti che intendi assumere.

Dopo anni e anni passati a discutere, destra e sinistra indifferentemente, di come poter contrastare un fenomeno storicamente dilagante nel nostro Paese, al tempo stesso simbolo fortemente negativo di illegalità e antieconomicità del nostro sistema, scopriamo oggi, nel 2010, che addirittura può trasformarsi in una voce di bilancio, una new entry fra le cifre con segno positivo.

Forse avrei dovuto scrivere "dopo anni e anni passati a far finta di discutere". Perchè delle due l'una: o i governanti precedenti non si sono concentrati altrettanto bene oppure questa della lotta all'evasione è da annoverarsi fra le idee geniali della finanza creativa di Tremonti.

Il calcolo è presto fatto: se il governo, stringendo sul contrasto all'illegalità fiscale, calcola di ricavarne all'incirca 12 miliardi di euro in due anni (giusto giusto il 50% della manovra messa in cantiere), quanti soldi si sarebbero potuti recuperare dall'utilizzo a regime di un simile strumento? Quanti miliardi di euro si sarebbe potuto mettere in bilancio per il sostegno alle fasce più deboli, all'occupazione, alle piccole imprese? Quanti servizi essenziali come la scuola, la sanità, la ricerca si sarebbero potuti finanziare e sostenere invece di aggredire e, in taluni casi, quasi azzerare?

Invece si è pensato di farlo soltanto adesso, dovendo racimolare qua e là le risorse per evitare la bancarotta dello Stato. Ora, a patto che ci si mettano sul serio (ma questo è un altro discorso che ci porterebbe molto, molto lontano), mi chiedo: oltre ad essere colpevole di una così evidente miopia politica ed economica, non è che nell'inattività fin qui adottata possano riconoscersi gli estremi di una fattispecie di reato? Una sorta di omissione di atti d'ufficio, di complicità dello Stato con un sistema illegale finalizzato proprio alla truffa ai danni dello Stato stesso?

Voglio dire: se tu sai, come sembrerebbe dimostrare questa manovra, che i proventi della lotta all'evasione sono preventivamente calcolabili al punto di poterli inserire fra le voci di bilancio della nostra economia, ciò vuol dire che sei perfettamente consapevole di poter contare su uno strumento in grado, potenzialmente, di portare all'incirca 6 miliardi di euro all'anno nelle casse dello Stato. Ora, se sei in grado di calcolarne l'entità con tale precisione, vuol dire che sei in grado di ipotizzare con altrettanta precisione dove poter guardare per trovare tutti questi soldi, perchè 6 miliardi sono la somma di tutta una serie di illegalità fiscali, ciascuna delle quali rappresenta milioni e milioni di euro.

Perciò, anche in questo caso, delle due l'una: o tutta questa faccenda è una grande messinscena mediatica con la quale si prelude ad una nuova manovra correttiva da mettere in cantiere fra qualche mese, con la scusa che i proventi recuperati con la lotta all'evasione non sono stati sufficienti (meglio ammettere una sconfitta su questo terreno piuttosto che ammettere di aver fallito le previsioni sull'intera manovra, no?), oppure è tutto vero ed allora tu, Stato, voi, governi che vi siete avvicendati, dovete spiegare a tutti gli italiani (specialmente a quelli onesti) perchè avete permesso che gli evasori continuassero a farla franca e a sottrarre con il loro malvezzo centinaia di miliardi a tutta la comunità!

In ogni caso i nostri governanti non ci fanno una bella figura. Ma urge, comunque, una risposta. Perchè qualcuno potrebbe arrivare a pensare che, per analogia, lo stesso sistema di connivenze o complicità, possa allora valere per altri tipi di lotte dello Stato: alla mafia, al terrorismo, al lavoro nero, alla corruzione... Non è che anche di questi si conosceva la cura ma si è fatto di tutto per non usarla?

Commenti

  1. Perchè invece non pensano ad abbassare la pressione fiscale delle piccole aziende? Troppe tasse da pagare e in molti chiudono. Ma allo stato questo che interessa?

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