In primo piano
- Ottieni link
- X
- Altre app
Ciao Andrew!
HAI PRESENTE QUANDO TI SENTI TALMENTE STANCO, ma talmente stanco che poi quando ti metti a letto finisci per non riuscire a dormire? Ecco, così. Avrei talmente tante cose da dire su di te, sulla nostra amicizia, ma poi davanti alla tastiera faccio fatica a buttare giù dieci righe decenti.
Questa mattina ti ho salutato per l'ultima volta. Si dice così, no? Se saluto si può considerare appoggiare due mani sul coperchio di legno di una bara e cercare di articolare un 'ciao Andrew, ciao fratello!'. Ma ci tenevo a quest'ultimo contatto, anche se ti avevo salutato sabato scorso, nella cappella del Gemelli.
Quanti ricordi... Montagne di ricordi. A partire dal liceo, per tutti i cinque anni di Villa Sora, fra compiti di latino e inglese ricopiati velocemente sul bus dell'Acotral (all'epoca con la A davanti), battute dei film con Celentano e Pozzetto che adoravi e recitavi a memoria e l'attesa per la successiva partita del torneo di calcio di scuola. Già, quelle partite a cui non hai mai voluto rinunciare, neanche con 39 di febbre, neanche con il bicipite femorale lesionato, neanche con una montagna di compiti da fare per il giorno dopo. E quanto ti incazzavi se qualcuno dava forfait "pe ste cazzate!". E poi i panini con la mortadella e le chip stick a ricreazione, le ammucchiate per salire sul pulmann che riportava a Roma e le insistenze per scendere a tutti i costi a Subaugusta per vedere se passava la metro con il numero di vettura che preferivi.
E successivamente la tua vita braccianese nei fine settimana da me, a volte accompagnato da Antonio, ma comunque sempre con Platone e Zoe, i due carlini per i quali escogitavi mille e uno modi di soppressione. Scherzavi, ovviamente. Ma era un gioco divertente! E il mare e il lago, sofferti per il sole e il caldo, di cui eri acerrimo nemico. E poi, finalmente, la vacanza insieme sulle tue adorate Dolomiti, dove ci hai guidato per meravigliose passeggiate dopo altrettante meravigliose mangiate.
E come dimenticare le partite di calcetto? E i giorni magici nei parchi di Orlando, in Florida, compresa quella volta che ti sei tuffato in mare nonostante fosse novembre solo perchè era l'Oceano Atlantico e l'amata sponda Usa? E i libri di Stephen King, che tu adoravi e che anch'io leggevo. E le diatribe sul Signore degli Anelli, che avrei tanto voluto che tu leggessi e che invece hai sempre evitato.
E tutte le volte che, in tempi più recenti, hai provato a spiegarmi i meccanismi e la grandiosità del mondo che avevi scoperto e degli investimenti ai quali dedicavi così tanto tempo e passione? Non ci ho mai capito nulla, nè di quello nè del discorso, collegato, sulle criptovalute e il metaverso. Non ne ho mai percepito la bontà e la finalità e tu ogni volta alzavi gli occhi al cielo e... ricominciavi a spiegare!
E poi... poi... poi siamo arrivati a fine febbraio e alla necessità di ricoverarti. E i tre mesi, terribili, in ospedale, dove sei entrato un giorno per non uscire più. Nella tua ultima sera (che non sapevi sarebbe stata l'ultima) hai voluto videochiamarmi (grazie per sempre, Melissa!). E nonostante tutta la debolezza e la sofferenza nel parlare, ti preoccupavi perchè facessi quellecose che tu mi spiegavi e che io non capivo. Anche quella sera, per l'ultima volta, alzasti gli occhi al cielo...
Una cosa però la posso fare: porterò tutto nel mio cuore. Tutti i ricordi che ho e i tanti che mi torneranno più avanti, tutti i pensieri, tutti i messaggi delle nostre conversazioni. Mi mancherai, Andrew, ma avrò tutto quello che porto dentro di me.
- Ottieni link
- X
- Altre app
Post più popolari
Attentato a Belpietro: dubbi e coincidenze
- Ottieni link
- X
- Altre app
Commenti
Posta un commento