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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Nolan e certe subliminali verità storiche


CARO CHRISTOPHER
, grazie per averci regalato il tuo Oppenheimer ! Per la verità il mio è il ringraziamento di uno dei tanti spettatori e appassionati che apprezzano il tuo lavoro e, come tale, è notevolmente di parte. Un ringraziamento ben maggiore ti viene e ti verrà attribuito dal tentacolare mondo del cinema. E non solo per questo film. 

Ma in queste pagine gioco in casa e pertanto voglio estendere il mio grazie anche ad altro. 

Grazie, ad esempio, per non aver ceduto alla violenza di produttori e distributori che da sempre, con forbici cieche e sorde, minano la creatività di chi vuole raccontare una storia spaziando ben oltre le canoniche due ore. Ne sanno tristemente qualcosa i nostri Sergio Leone e Giuseppe Tornatore, che certamente apprezzerai...

Grazie anche per le parole sulla reazione a catena con le quali alla fine Oppy sconvolge il vecchio Albert. La reazione a catena che possono innescare gli uomini è un pericolo ben peggiore di quella generata dalla fissione degli atomi. La seconda, almeno, si può controllare, come Fermi dimostrò a tutti. La prima...

C'è poi una cosa, un tarlo, che da quando sono uscito dalla sala alla fine del film mi si è ficcato in testa e fatica a uscirne. Mi è balzata alla mente una rivelazione: e cioè che sottotraccia nei tuoi film, anzi con i tuoi film, tu stia fornendo spunti e domande per riscrivere alcuni passaggi della Storia per come è generalmente riconosciuta. Lo hai fatto in quest'ultima pellicola, restituendo al personaggio gli oneri e gli onori che merita. E soprattutto spazzando via un po' delle tante opacità che altri avevano più o meno artatamente voluto costruire intorno alla sua figura.

Qualcosa di simile hai fatto in The Prestige raccontando delle manovre e delle azioni (al limite del criminale) messe in atto da Thomas Alva Edison per limitare il genio scientifico di Nikola Tesla. L'esasperato nazionalismo statunitense aveva già provato anni prima qualcosa di simile beatificando Alexander Graham Bell come l'inventore del telefono. E abbiamo dovuto aspettare fino al 2002, quando il Congresso Usa ha riconosciuto Antonio Meucci come il vero “inventore del telefono”, per conoscere la verità.

A dire il vero anche il tema del camuffamento e della manipolazione della realtà che affronti in altri due tuoi capolavori, Inception e Tenet, lascia molto su cui riflettere. E non mi meraviglierei affatto se, a questo punto, uno dei tuoi prossimi lavori dovesse concentrarsi su quel 'senatore del Massachusetts' che alla fine risulterà determinante col suo voto proprio per riabilitare la figura di Oppenheimer agli occhi del mondo! 

Dovrò rivedermi con attenzione tutti i tuoi film. Ma intanto... tu fammi sapere se ci ho preso!

Un abbraccio!

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