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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Tempi che vai, politica che trovi


VENTIQUATTRO ORE CHE RISCHIANO
di segnare per sempre i tradizionali riti della politica di due Stati repubblicani. Parliamo dell'Italia e degli USA. Fra la sera del 19 gennaio 2021 e il pomeriggio (ora italiana) del giorno successivo, a Roma e Washington avvengono due eventi che stravolgono i regolamenti e le prassi consolidate della vita istituzionale dei due Paesi. Almeno per come siamo stati abituati e vederla.

A Roma, al Senato della Repubblica, nel corso della decisiva votazione sulla fiducia al governo, la presidente Elisabetta Casellati indossa i panni dell'arbitro di calcio e, dopo aver visionato le immagini e consultato il cronometro, cancella il 'cartellino rosso' con il quale fino a pochi istanti prima aveva estromesso dal voto un senatore e dichiara: "Risulta che il senatore Ciampolillo sia arrivato alle 22:14 e io ho dichiarato la chiusura alle 22:15. Siccome ha alzato la mano e io non ho potuto vederlo, nessuno lo ha identificato se non dopo che avevo già pronunciato. Riammetto alla votazione secondo la sequenza del video il senatore Ciampolillo e il senatore Nencini". E così, riammessi al voto, accade che i due senatori in questione segnano altrettanti gol decisivi per il governo.

E nel giorno in cui in Italia il VAR salva Conte (il premier) e la sua squadra, a Washington, a causa delle imponenti misure di sicurezza volute per contrastare la pandemia e possibili contestazioni (sullo stile di quanto accaduto a Capitol Hill solo qualche giorno fa), il giuramento del 46esimo presidente nella storia degli Stati Uniti si svolge senza pubblico e con una parata militare virtuale. In compenso vengono schierati 15mila soldati della Guardia Nazionale, di cui 10mila sul campo e altri 5mila pronti ad intervenire qualora la situazione lo richiedesse.

Ma come se tutto ciò non bastasse a stravolgere un protocollo ampiamente scolpito nella memoria di milioni di americani così come nell'immaginario cinematografico del resto del mondo, a passare le consegne e le chiavi della Casa Bianca a Joe Biden non è il presidente uscente: Donald Trump ha infatti deciso da tempo di dare forfait. Nella storia repubblicana a stelle e strisce pare che soltanto John Adams, John Quincy Adams e Andrew Johnson non presenziarono in passato all'insediamento dei loro successori.

Ed è qui che l'iconica esclamazione della Sora Lella starebbe proprio come... il cacio sui maccheroni: 


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