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Adattarsi, nel bene e nel male

È TIPICO DI NOI ESSERI UMANI: ADATTARSI . Adattarsi a tutto. Non c'è bisogno di scomodare il buon Darwin e la scienza dell'evoluzione. Fa parte della nostra natura: chiamiamolo istinto di sopravvivenza o in altri modi, il concetto è sempre quello. Ad esempio, dopo che ci siamo abituati a un determinato spazio, noi siamo spinti a dividerlo, riusciamo a dividerlo ancora e poi a dividerlo sempre di più. Riuscendo alla fine a trovare un nostro modo di stare, una nostra dimensione in uno spazio sempre più ridotto. Ci adattiamo a vivere anche in monolocali da pochi metri quadrati... La stessa cosa vale per i soldi o le risorse in genere: una volta abituati a una determinata condizione, impariamo a rimodulare la nostra vita con quello che abbiamo. E lo stesso accade quando le risorse disponibili diminuiscono, se sono sempre di meno.  Non sempre tale spirito di adattamento segue percorsi virtuosi. Ci adattiamo spesso anche a situazioni di comodo. Di comodo per noi, ovviamente. Così cap...

Buon Natale anche a te

TELEFONAVI SEMPRE mentre eravamo incolonnati sul Raccordo il giorno di Natale. E immancabilmente volevi sapere dove fossimo, come se la stessa telefonata non avesse ricevuto la stessa risposta l'anno precedente e poi quello prima e quello prima ancora e così all'indietro per quasi una trentina di natali... Io ogni volta mi alteravo; oggi mi accorgo che era quasi un rito, un'abitudine da parte tua, qualcosa che non volevi cambiasse. Secondo me sorridevi pure, in cuor tuo, una volta messa giù la cornetta...

Il primo momento a casa era per il tuo presepe. Ogni anno diverso per punto di vista, per la differente china del profilo delle montagne, per la posizione delle casette, per la carta del cielo stellato. Eppure sempre uguale: con quelle statuine così familiari, le stesse di quando ero bambino, la stessa Madonna, San Giuseppe e il Bambinello, lo stesso angelo a vegliare la grotta da sopra, i pastorelli con le pecorelle, la stella cometa e quel fuoco di cartapesta con dentro una lucina rossa, sempre acceso alle spalle della mangiatoia...

Poi ai fornelli, in piedi, mentre prepari il sugo per le fettuccine. "Tuo padre, come al solito, ne ha fatto poco", si lamentava Mamma. E tu che le rispondevi che non era così. Ma non ci facevi molto caso, sollevato com'eri dal nostro arrivo, anche se non volevi darlo a vedere, e dal fatto che finalmente si potesse procedere col Pranzo di Natale...

E durante il pranzo, subito dopo i tortellini in brodo, ecco il tuo immancabile invito a non cambiare il piatto... "perchè le fettuccine al sugo mangiate lì sono più buone!". Penso che ormai da tempo l'abbiano mandato a memoria tutti quelli che in questi anni si sono seduti a tavola a casa tua il giorno di Natale...

Nel pomeriggio, al momento di giocare a qualcosa di natalizio, non rinunciavi mai al tuo mandarino e al torrone al cioccolato con le nocciole. Anche se dopo sgaiattolavi inevitabilmente in cucina e, senza che nessuno ti vedesse (ma ben sapendolo tutti noi!), andavi a "rifarti la bocca" con un bel tocco di parmigiano, "perchè il dolce mi stomaca!".

"Ricordati che abbiamo un bagno solo!", era l'altra immancabile frase che dicevi sempre passando, quando sapevi che dietro quella porta chiusa c'ero io.

Momenti... Tanti, tantissimi. Se volessi tornare indietro con la mente troppi ne ritroverei. Ma a metterli per iscritto non basterebbe un blog, perchè ne ricordo tanti... Parole, voci, persone, aneddoti, situazioni. Anche profumi, come quello dei tanti alberi natalizi veri addobbati in camera da pranzo, col tappeto di aghi verdi sparsi per terra e Mamma sempre con la scopa in mano!

Sarà inevitabilmente un Natale di ricordi struggenti, questo Natale per la prima volta così diverso dagli altri: molto per causa mia, è evidente; moltissimo però a causa della tua assenza, di quel posto non riempito che, sedia o non sedia, mancherà a tavola. E non solo lì...

Voglio pensare che a differenza degli ultimi natali, così difficili e così pieni di sofferenza cosciente, questo possa essere per te un giorno felice. Magari di cielo azzurro e sole pieno sotto cui scaldarti, di prati verdi e profumati da contemplare con lo sguardo. Di affetti cari, carissimi, perduti da tempo e ritrovati dove sei oggi, di cui circondarti per condividere tanta felicità.

Ci mancherai, Papà. Ognuno a modo suo e secondo il proprio sentire, ma ci mancherai.

Buon Natale! Ovunque tu sia, qualunque cosa tu sia. Fossi anche solo nei miei ricordi.

Commenti

  1. Si dice che nessuno muore veramente se resta vivo nei pensieri e nel cuore di chi li ha amati, e forse un po' è vero.. Il pensiero dei nostri cari ci appartiene e a volte riempe quel momento di vuoto guardando quella sedia dove di solito si sedevano anche borbottando perché il pranzo non era ancora pronto.. ricordi che ci fanno sorridere(ora) ... mentre prima ne restavamo infastiditi per la loro intollerabilità ...ma sai ? Credo che intorno ad ogni tavola imbandita a Natale ognuno di noi ha avuto una persona in più e non in meno a tavola quest'anno ..buone feste

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