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88 Arenula e tutto cominciava...

E SONO 37! Trentasette anni di ufficio stampa nello stesso ministero. Un lasso di tempo niente male, considerando il ministero in questione... Nel 2010 un collega del giornale radio Rai, che per lavoro aveva contatti da anni con molti uffici stampa ministeriali, mi disse che, molto probabilmente, il mio collega Giovanni e io eravamo gli addetti stampa più anziani di tutta la pubblica amministrazione centrale. Beh, se aveva ragione, credo che oggi quel 'forse' se lo siano portato via i 15 anni passati da allora. Ricordassi il nome del collega giornalista, lo chiamerei per curiosità... Il mio collega Giovanni, entrato due mesi prima di me, da qualche anno non è più all'ufficio stampa. Sicché potrei essere rimasto il più anziano (in termini di servizio, ovviamente) addetto stampa di tutta la Pubblica Amministrazione centrale. Il che mi lascia un po' come Pantani quando decideva di alzarsi sui pedali e... ci vediamo al traguardo! Peccato che non ci sia più il mio adorato...

Fermi tutti, è una latrina!

TUTTO FERMO O QUASI, quindi. All'esito dei due mandati esplorativi conferiti da Mattarella prima al presidente del Senato, Alberti Casellati, e successivamente a quello della Camera, Fico, le bocce sono ferme. Al momento in cui scrivo, infatti, non è prevista alcuna apparizione del Capo dello Stato, nè del segretario generale Zampetti, nella Sala Stampa del Quirinale. E non sappiamo se in serata ci sarà un comunicato del Colle.

E allora riepiloghiamo i dati fin qui a disposizione:
  • con esito negativo si è conclusa l'opera della esploratrice Alberti Casellati, che per ben due tornate ha cercato di mettere d'accordo il primo partito (M5S) e la coalizione vincitrice (centrodestra): insuperabile è risultato il reciproco insultarsi di grillini e berluscones, mentre Salvini (il capo della coalizione) non ha voluto rompere con l'anziano leader per andare da solo con Di Maio;
  • esito positivo (almeno a giudicare dalle parole di Fico) avrebbe invece avuto l'esplorazione del presidente della Camera su un possibile accordo M5S-PD; sul quale però pende come una spada di Damocle l'esito della direzione del Partito Democratico, appositamente convocata alle ore 17 del 3 maggio prossimo - vale a dire fra una settimana - per discutere se aprire o meno un dialogo sul governo con i pentastellati;
  • fattore comune ad entrambe gli scenari ipotizzati da Mattarella è la presenza del Movimento 5 Stelle, che tuttavia non vede e non vuole altro premier che Di Maio, qualsiasi sia la direzione dell'intesa da stringere;
  • il 9 maggio prossimo - vale a dire fra due settimane - si chiude la finestra per tornare al voto a giugno.

Ora, con questi punti fermi non mi pare che ci siano altre possibilità, onestamente, che le seguenti:
  • un governo basato su un'intesa M5S-PD dopo il via libera in tal senso dalla direzione dei Dem. Ma con quali numeri in Parlamento? Poco più di 32% del Movimento e poco meno del 19% del PD danno una maggioranza risicata, soprattutto in considerazione del niet che certamente arriverà dai renziani in caso di sconfitta nella direzione;
  • un governo del Presidente, in caso di mancato accordo fra M5S e PD. E quindi un governo tecnico? O di larghe intese e solo per fare una nuova legge elettorale?
  • un nulla di fatto su tutta la linea e il ritorno al voto a ottobre. Ma di nuovo con questa legge elettorale? Di certo ne beneficierà la Lega, probabilmente un pochino anche il M5S e quasi certamente ne usciranno malissimo Partito Democratico e Forza Italia...
Ma d'altronde l'avevamo scritto un po' di tempo fa...

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